mercoledì 1 aprile 2009

Benedetto XVI invita vescovi e fedeli a non scoraggiarsi. La libera iniziativa di Dio, la libera risposta dell'uomo (Rosati)


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Benedetto XVI invita vescovi e fedeli a non scoraggiarsi

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La libera iniziativa di Dio, la libera risposta dell'uomo

Marzia Rosati

Roma

«In talune regioni della Terra si registra una preoccupante carenza di presbiteri, e difficoltà e ostacoli accompagnano il cammino della Chiesa».
Lo scrive il Papa che nel Messaggio per la prossima Giornata mondiale delle vocazioni, in programma il 3 maggio, invita vescovi e fedeli a non scoraggiarsi.
«Ci sorregge – spiega – l'incrollabile certezza che a guidarla saldamente nei sentieri del tempo verso il compimento definitivo del Regno è Lui, il Signore, che liberamente sceglie e invita alla sua sequela persone di ogni cultura e di ogni età».
In tema di vocazioni, Benedetto XVI sottolinea che «nostro primo dovere è mantenere viva, con preghiera incessante, l'invocazione dell'iniziativa divina nelle famiglie e nelle parrocchie, nei movimenti e nelle associazioni impegnati nell'apostolato, nelle comunità religiose e in tutte le articolazioni della vita diocesana.
Dobbiamo pregare perché l'intero popolo cristiano cresca nella fiducia in Dio, persuaso che il "padrone della messe" non cessa di chiedere ad alcuni di impegnare liberamente la loro esistenza per collaborare con lui più strettamente nell'opera della salvezza». Mentre, «da parte di quanti sono chiamati si esige attento ascolto e prudente discernimento, generosa e pronta adesione al progetto divino, serio approfondimento di ciò che è proprio della vocazione sacerdotale e religiosa per corrispondervi in modo responsabile e convinto».
«Il Catechismo della Chiesa Cattolica – prosegue Benedetto XVI – ricorda opportunamente che la libera iniziativa di Dio richiede la libera risposta dell'uomo. Una risposta positiva che presuppone sempre l'accettazione e la condivisione del progetto che Dio ha su ciascuno; una risposta che accolga l'iniziativa d'amore del Signore e diventi per chi è chiamato un'esigenza morale vincolante, un riconoscente omaggio a Dio e una totale cooperazione al piano che Egli persegue nella Storia».
Il Papa afferma quindi che «ancora una volta è Gesù il modello esemplare di totale e fiduciosa adesione alla volontà del Padre, a cui ogni persona consacrata deve guardare. Attratti da lui, fin dai primi secoli del cristianesimo, molti uomini e donne hanno abbandonato famiglia, possedimenti, ricchezze materiali e tutto quello che umanamente è desiderabile, per seguire generosamente il Cristo».
Anche oggi molti percorrono questo stesso esigente itinerario di perfezione evangelica, e realizzano la loro vocazione con la professione dei consigli evangelici – aggiunge il Papa –; «non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà e ai dubbi; fidatevi di Dio e seguite fedelmente Gesù».

© Copyright Gazzetta del sud, 1° aprile 2009 consultabile online anche qui.

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