venerdì 4 settembre 2009

Dimissioni Boffo: L’Aggressione e la Ferita (Massimo Franco)


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L’Aggressione e la Ferita

Massimo Franco

Non capita spesso che il direttore del giornale dei vescovi italiani si dimetta per un attacco del quotidiano di proprietà del fratello del premier. Eppure è quanto è avvenuto ieri, al termine di una settimana che si può definire eufemisticamente concitata e torbida. E sarà difficile, nonostante gli sforzi imbarazzati e francamente un po’ penosi di alcuni esponenti del centrodestra, cancellare l’impressione di un’intimidazione contro i vertici di Avvenire per le critiche alla vita privata di Silvio Berlusconi. Il tentativo di dirottare la responsabilità sull’offensiva martellante degli avversari contro le vicende personali del presidente del Consiglio è comprensibile.
Ma finisce per rendere ancora più evidente la gravità e la miopìa dell’aggressione a Dino Boffo e al suo giornale, di certo non catalogabili come esponenti di una stampa militarizzata; né tanto meno prevenuti verso Berlusconi e il suo governo. Al di là dei rilievi che si possono muovere al modo in cui il direttore di Avvenire si è difeso da accuse mescolate al fango delle lettere anonime, prevale la sensazione di un’operazione politicamente poco lucida, oltre che inquietante.
Fra le righe amare della lettera di dimissioni si intravede un filo di sarcasmo verso un’aggressione «vittoriosa» che potrebbe rivelarsi un boomerang per palazzo Chigi. Certo non oggi, né domani, perché ha ragione Berlusconi a dire che i rapporti con la Santa Sede rimangono eccellenti; e quelli con la Cei non potranno non rimanere di collaborazione. Ma una ferita si è prodotta. E per una parte di quel mondo, a torto o a ragione, si tratta di uno strappo violento e inaspettato. Fermarsi a questo significherebbe tuttavia offrire una fotografia incompleta di un brutto capitolo: per la politica, per il giornalismo. E per la Chiesa cattolica.
Non si può trascurare l’immagine di confusione e di ambiguità offerta, soprattutto nella fase iniziale, dalle gerarchie ecclesiastiche. I distinguo, le ipocrisie, il senso di sbandamento e il cinismo, trasmessi da chi oltre Tevere ha dato l’impressione di utilizzare la vicenda per regolare vecchi e nuovi conti, sono apparsi a dir poco sconcertanti.
Lo scontro sembra aver svelato, più che provocato, lo sgretolamento di una sorta di Prima Repubblica cattolica. Solo nelle ultime ore si è ricomposta un’unità che ha attenuato il sospetto di una lotta di potere fra Segreteria di Stato e Cei, e non solo.
Anche lì, dunque, la vicenda lascia indovinare una ferita aperta. D’altronde, al ringraziamento ai vescovi ed alla Santa Sede, Boffo affianca una bordata a «qualche vanesio irresponsabile che ha parlato a vanvera»: un atto d’accusa a chi, in Vaticano, ha attaccato Avvenire e difeso il governo nei momenti più drammatici dello scontro.
Boffo esce di scena pagando un prezzo ben superiore a qualunque responsabilità; e con la consapevolezza di un giornalista più che corretto ma convinto di non potere restare al timone come un’«anatra zoppa». In realtà, a uscire lesionati sono in molti, anche se forse non se ne rendono conto.

© Copyright Corriere della sera, 4 settembre 2009 consultabile online anche qui.

Condivido l'analisi di Massimo Franco, anche se vorrei precisare che il senso di confusione totale non e' venuto da Oltretevere, cioe' dalla Santa Sede, ma dalla Cei che ancora una volta ha dato l'impressione di essere divisa al suo interno.
Questa tristi vicenda insegni ai vescovi la virtu' dell'unita' e dell'obbedienza
.
R.

11 commenti:

Karol ha detto...

avranno brindato tutta la notte, in qualche sacrestia....(e la Bindi se la gode, nella parrocchietta dei suoi, eccome se la gode!).

sonny ha detto...

Buongiorno Raffa, hai visto la prima pagina di Libero?
Complimenti al creativo di turno

Raffaella ha detto...

Visto, cara Sonny!
R.

gianfranco ha detto...

che c'entra la bindi? se la cei ha difeso a spada tratta boffo sin dall'inizio, le dimissioni non possono non essere state chieste ed ottenute da chi è un po' più in alto, che desidera, così, di ricavare dall'albero di avvenire, sat2000 ecc., innaffiato con i soldi dell'8x1000, i frutti sperati.

Raffaella ha detto...

L'otto per mille va alla Cei non a chi sta piu' in alto.
R.

Caterina63 ha detto...

...non sono d'accordo sull'analisi che da tutta la colpa alla CEI della confusione in atto e delle dimissioni, alla fine di Boffo...

Queste dimissioni, come già dissi a Raffella, andavano fatte subito...
se le avesse date da subito la Chiesa si sarebbe risparmiata ulteriori amarezze....
se Boffo è innocente (al quale va la mia solidarietà, comunque sia, per come è stato vigliaccamente tirato in ballo!) abbiamo acquistato un martire, diversamente era quanto avrebbe dovuto fare PER AMORE DELLA CHIESA...e la CEI che parlando a nome della Chiesa si esprimerebbe anche a nome mio...avrebbe dovuto agire con più prudenza, questa volta il "silenzio" che solitamente la contraddistingue, sarebbe stato saggezza....

Si ascolti san Paolo, certe cariche vanno occupate da persone irreprensibili, non ricattabili...
l'attacco alla Chiesa è potente, ma dobbiamo agire con semplicità e astuzia...virtù assai carenti...

La lettera di Boffo non mi commuove affatto, neppure una parola sui suoi peccati, essa è una analisi esclusivamente contro tutto e tutti (comprensibile)...

Come responsabile di un forum e comoderatrice da 7 anni, gli attacchi ripetuti alla mia persona, nel mentre propagavo la dottrina della Chiesa, sono stati molteplici, fino ad infangare una volta la mia famiglia da parte di un pastore pentecostale...

Indubbiamente il caso è diverso, ma questo fa capire che non ci si deve aspettare una Gerarchia, o usarla, per ottenere degli avvocati difensori....a Roma si dice: "a chi tocca nun s'ingrugni!" ossia, per chi lavora nella Chiesa e per la Chiesa Boffo non è ne il primo nè l'ultimo....questo non significa tacere, tanto meno mollare la battaglia, ma santo cielo, evitare di usare le stesse armi che usano gli altri si, lo possiamo fare....

L'arma della gazzarra non paga!
l'arma del pietismo, usata nell'accorata lettera di Boffo alla CEI, non serve a nulla...
Si guardi a come il Cristo assunse su di se l'infamante processo, neppure una parola di ACCETTAZIONE DELLA CROCE in quella lettera, neppure una offerta a come si patisce per la Chiesa...

E' di questo che il lettore ha bisogno non delle scaramucce e di chi la sa sparare meglio per difendersi da accuse infamante che tuttavia hanno avuto alla base dei fatti, il loro peso di responsabilità e di non cristallina trasparenza da parte di uno che curava la VOCE DEI VESCOVI della Chiesa in Italia...
ebbè, scusate se è poco!

Fraternamente CaterinaLD

Karol ha detto...

la Bindi non c'entra nulla con le dimissioni, certo, ma diciamo che, come tutta l'ala cattolica "adulta" (che sappiamo dove e come è ridotta) con Boffo aveva un conto aperto: e adesso, dietro le farisaiche parole d'indignazione sulla libertà di stampa, se la gode, se la gode, eccome se la gode (grazie a Feltrusconi, peraltro).

Anonimo ha detto...

Secondo me qui cade il progetto dossettiano di togliere potere al papato, portandolo ai vescovi; anche io credo che stia crollando la montatura organizzata da chi era entrato nella chiesa operando dall'interno come un tarlo, dopo aver occupato posti prestigiosi e aver piazzato in punti chiave le sue pedine.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace dirlo, ma la CEI dà spesso sensazione "doppia", di moralismo e non di vera morale.
Appoggia anche divorziati che portano la croce sopra il loro nome nel simbolo di partito, per esempio:
La smettesse di fare partitismo e si dedicasse alla crescita del regno di Dio e al ministero sacerdotale. Aggiungo, sparasse a zero sui sui membri che non "corrono" ad applicare le indicazioni del Santo Padre e, veramente, qui vorrei vedere ansia nel rispondere, senza indugi nè ipocrisie!!!

Anonimo ha detto...

se vera l'omosessualità di Boffo, mae egli avrebbe fatto a scagliarsi contro chi ritenuto non illibato e cristallino, se condannato, specei per fatto a sfondo sessuale. Male altresì hanno fatto tutti queli che lo avevano scelto, e soprattutto coperto. Sarebbe poi molto grave la eventuale manipolazione degli atti, con la distorsione della verità e ancora una volta l'inganno, cui forse una certa forza potentissima sarebbe adusa, manipolando le coscienze. Salvatore

euge ha detto...

Per Salvatore: Chi sarebbe questa forza potentissima ? Mi piacerebbe saperlo!