domenica 23 novembre 2008
Troppa confusione per quel segno di pace, il Papa decide di anticiparlo nella messa (Politi)
Vedi anche:
Il Papa vuole «una diversa collocazione del segno della pace» (Galeazzi)
Padre Camisasca: "Perché l'obbedienza è un bene necessario. Senza l'autorità non si può vivere" (Osservatore Romano)
Il Papa nomina "revisore dei conti" l'economista coreano Hong-Soon Han che al Sinodo criticò la gestione del denaro da parte degli ecclesiastici (Izzo)
Card. Arinze: "La mia Africa" (Gianni Cardinale)
Il Papa agli Amalfitani: "Sta a noi decidere se praticare la giustizia o l’iniquità, se abbracciare l’amore e il perdono o la vendetta e l’odio omicida"
Non perdere l’anima: editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana)
Il Papa in Francia: pubblicati due nuovi testi (Libreria Editrice Vaticana)
La badessa Anna Maria Canopi: «La Chiesa è donna e le donne ne sono la testimonianza vivente» (Vecchi)
La clausura si apre al mondo: oggi le suore usano Internet e il telefono. E nei monasteri cresce il numero delle novizie (Vecchi)
La Cei ai rabbini: riprendiamo il dialogo (Politi)
In Vaticano sta per arrivare un altro uomo forte, Canizares, il "piccolo Ratzinger" (Bevilacqua)
Duro scambio epistolare tra don Verzè, novello "avvocato difensore" di Carlo Maria Martini, e Giuliano Ferrara
Intervista al card. Arinze su Africa, riforma liturgica, Concilio Vaticano II e Sinodo 2009 (Osservatore Romano)
L'ex Presidente della Corte Costituzionale, Chieppa: «Eluana, sentenza con effetti devastanti» (Grasso)
Troppa confusione per quel segno di pace il Papa decide di anticiparlo nella messa
MARCO POLITI
CITTà DEL VATICANO
Cambierà l' Ite missa est.
Da sempre appassionato delle forme liturgiche, papa Ratzinger ha deciso di mettere mano alla messa.
Piccole modifiche liturgiche preannunciate sull' Osservatore Romano dal cardinale Arinze, prefetto della Congregazione vaticana per il Culto, ma che potrebbero aprire la strada a riforme più sostanziali. La prima modifica riguarda il «segno della pace», la stretta di mano che i fedeli si scambiano prima della comunione per simboleggiare che si accostano all' altare senza rancori né divisioni.
Benedetto XVI vuole anticipare il gesto al momento dell' «offertorio». Dice il cardinale Arinze che sarà fatto per «creare un clima più raccolto mentre ci si prepara alla comunione». Molti frequentatori della messa, spiega il porporato, hanno spesso interpretato male il gesto quasi fosse una «stretta di mano» tra amici. Quanto alla formula conclusiva della messa Arinze ha spiegato che i sacerdoti hanno ora a disposizione accanto alla frase classica altre tre opzioni approvate personalmente da Benedetto XVI. Ite ad Evangelium Domini annuntiandum (Andate ad annunciare il Vangelo del Signore), Ite in pace glorificando vita vestra Dominum (Andate in pace glorificando il Signore con la vostra vita), Ite in pace (Andate in pace). L' arricchimento sarebbe dettato dall' intenzione di far capire meglio ai fedeli che «tutti noi siamo chiamati a vivere ciò che abbiamo celebrato, in modo più dinamico, più missionario». Le modifiche studiate dal pontefice sono il frutto delle sue riflessioni sui lavori del Sinodo del 2005, che era dedicato al tema dell' eucaristia. C' è anche stata una consultazione tra i vescovi, aggiunge il cardinale. I suoi risultati non sono stati tuttavia resi noti. Questi aggiustamenti non sono però tutto.
In cuor suo - come ha lasciato trasparire in passato nelle sue critiche alla liturgia postconciliare - papa Ratzinger avrebbe il desiderio di vedere tornare il celebrante rivolto verso l' abside, verso l' Oriente della Resurrezione (cioè con le spalle ai fedeli) almeno nei momenti più mistici della messa. Con un rito alternato, in cui il sacerdote per alcune parti è rivolto al popolo e per altre gli volge le spalle, «guidandolo» verso Dio. Anticipare il segno della pace non è casuale. Monsignor Malcolm Ranjith, segretario della Congregazione per il Culto, ha spiegato tempo fa a Repubblica che il celebrante potrebbe volgere le spalle ai fedeli dall' «offertorio sino alla preghiera eucaristica», che rappresenta il momento culminante della transustanziazione.
© Copyright Repubblica, 22 novembre 2008 consultabile online anche qui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Le spalle ai fedeli lo trovo un po' impraticabile nelle chiese moderne. Comunque di questo il card. Arinze non ne ha parlato. Non inventiamo.
E' possibile, questo sì, che la modalità di celebrazione del papa venga estesa a tutti, cioè torni la croce al centro dell'altare. Personalmente me lo auguro perchè nella mia parrocchia c'è una piccolissima croce processionale al fianco dell'altare in cui si celebra lasciando le croci e candelabri in legno molto pregiato in sagrestia a prendere la polvere. Per me è semplicemente assurdo.
Buona domenica a tutti! Buona festa di Cristo Re ai non ambrosiani (Per te Raffaella, buon proseguimento dell'Avvento!)
Marco
Grazie, Marco :-)
Caro Marco anch'io mi auguro che presto torni la Croce al centro dell'altare; mi auguro anche, senza voler imbastire alcuna polemica, che si faccia un lavoro capillare sul territorio e nelle parrocchie onde evitare che come al solito, si capisca fischi per fiaschi. Sono d'accordo poi sul significato dello scambi del gesto della pace...... moltissimi pensano che sia un modo per trovare 5 minuti di pausa nella messa e per arrivare all'eucarestia,salutando e sorridendo a destra ed a manca come ad una sfilata di moda.
Scusate ma nella mia parrocchia ne ho viste e ne vedo troppe tutte insieme.
Buona Festa di Cristo Re a tutti ed a Raffaella Buon proseguimento d' Avvento.
Posta un commento