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Riceviamo e con gratitudine pubblichiamo:
PAPA-AIDS: VESCOVI SPAGNOLI DEPLORANO DIBATTITO PARLAMENTARE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 6 mag.
Una scelta "incomprensibile" che "ha ferito tutti i cattolici spagnoli e soprattutto noi come pastori della Chiesa": il card. Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, si fa portavoce sull'Osservatore Romano della deplorazione dei vescovi per la decisione del Congresso dei deputati di accettare di sottoporre a dibattito una proposta di riprovazione nei confronti di Benedetto
XVI per le dichiarazioni sull'uso del preservativo nella lotta all'Aids fatte durante il suo recente viaggio in Africa. Per il porporato "vi sono ragioni di fondo, di natura etica" intorno a questa decisione: "Non si puo' impedire al Papa di parlare agli spagnoli - ha detto Rouco Varela - e il diritto di liberta' di espressione e' strettamente legato alla liberta' religiosa.
Per questo e' assai deplorevole quello che e' successo. La speranza e' che, in sede di dibattito, la maggioranza dei parlamentari abbia rispetto dei diritti del Santo Padre e dei cattolici". "La condanna dei presuli spagnoli - scrive l'Osservatore - e' univoca". L'arcivescovo di Barcellona, card. Lluís Martínez Sistach, ha espresso al riguardo la sua "sofferenza" e la sua "deplorazione".
In particolare il porporato lamenta che "le affermazioni del Santo Padre siano state estrapolate dal contesto e manipolate in modo da presentare la posizione di Benedetto XVI come contraria alla difesa della vita e alla promozione della salute". Martínez Sistach ha espresso la sua "profonda vicinanza e comunione" con il Papa e ha chiesto ai fedeli di "accompagnarlo, con l'affetto e le preghiere, nell'esercizio del suo ministero di successore di Pietro al servizio di tutta la Chiesa". L'arcivescovo di Siviglia, card. Carlos Amigo Vallejo, ha parlato di "una nuova inquisizione fondamentalmente laica e agnostica" formata "da tutti i fondamentalisti impegnati a cercare, con ragione o meno, il punto debole della Chiesa e ad accusare, denunciare, torturare psicologicamente e, se capita, a ridurre gli interessati alle ceneri dell'infamia. Di quando in quando, si apre l'armadio e appaiono i fantasmi del più rancido anticlericalismo".
Anche il card. Antonio Cañizares Llovera, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, nonché amministratore apostolico di Toledo, ha denunciato l'"attacco" a Benedetto XVI definendolo "un'ignominia nei confronti di un uomo di Dio".
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Cardinale Antonio Cañizares Llovera: "La decisione adottata dalla Camera dei Deputati a favore di un'iniziativa per esprimere pubblicamente riprovazione per le dichiarazioni di Benedetto XVI sull'Aids è un attacco e un'ignominia nei confronti di un uomo di Dio" (Zenit)
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