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(AGI) - Romano Canavese (To), 19 lug.
Una forte esortazione a non scoraggiarsi di fronte alla crisi e' stata rivolta da Papa Benedetto XVI agli abitanti della zona di Ivrea, dove "molte famiglie sperimentano una situazione di difficolta' economiche a causa della carenza di posti di lavoro", soprattutto a seguito della crisi dell'Olivetti.
All'Angelus pronunciato oggi da piazza Ruggia, antistante la chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Solutore, a Romano Canavese, paese natale del segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, il Pontefice ha ricordato quanto a cuore gli stia questo tema: "Su questo problema sono intervenuto piu' volte e ho voluto affrontarlo piu' approfonditamente nella recente enciclica 'Caritas in veritate'.
Cari amici, non scoraggiatevi! La Provvidenza aiuta sempre chi opera il bene e si impegna per la giustizia; aiuta quanti non pensano solo a se' ma anche a chi sta peggio di loro". In questo momento storico di grandi mutamenti, bisogna pensare ai giovani "in una prospettiva educativa" e chiedersi "quale tipo di cultura venga loro proposta, quali esempi e modelli vengano ad essi proposti e valutare se siano tali da incoraggiarli a seguire le vie del Vangelo e della liberta' autentica".
E ha aggiunto: "La gioventu' e' piena di risorse, ma va aiutata a vincere la tentazione di vie facili e illusorie, per trovare la strada della Vita vera e piena". Quindi Papa Ratzinger ha ampliato l'orizzonte della sua riflessione sottolineando che per costruire una societa' veramente fraterna, bisogna rifarsi ai "valori fondamentali" della famiglia e del rispetto della vita umana. Perche' lo sviluppo e la ricerca del benessere non possono mai essere disgiunti dai fondamenti spirituali della vita umana. "I valori fondamentali della famiglia e del rispetto della vita umana", ha detto Benedetto XVI, "la sensibilita' per la giustizia sociale, la capacita' di affrontare la fatica e il sacrificio, il forte legame con la fede cristiana attraverso la vita parrocchiale e specialmente la partecipazione alla Santa Messa sono stati lungo i secoli la vostra vera forza". Saranno questi stessi valori, ha aggiunto, "a permettere alle generazioni di oggi di costruire con speranza il proprio futuro, dando vita a una societa' veramente solidale e fraterna, dove tutti i vari ambiti, le istituzioni e l'economia siano permeati di spirito evangelico". Benedetto XVI ha voluto pubblicamente ringraziare il cardinal Bertone per il "generoso servizio" reso alla Chiesa: "Dalla Valle d'Aosta sono venuto in questa cittadina, dove e' nato il mio Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, che saluto con affetto e cordialmente ringrazio per il suo generoso servizio al Successore di Pietro e alla Chiesa.
Egli e' il mio piu' stretto collaboratore, come gia' in passato lo e' stato per diversi anni quando ero a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede, e sono veramente lieto di potergli oggi rendere omaggio venendo nella sua terra, dove tanta gente lo circonda di affetto". In precedenza Benedetto XVI aveva ringraziato il vescovo di Ivrea, monsignor Arrigo Miglio, che gli aveva presentato a nome di tutti i presenti l'affetto e il saluto della diocesi, e l'aveva ringraziato per aver voluto mantenere l'appuntamento a Romano Canavese anche dopo l'incidente che, venerdi', gli era costato la frattura del polso destro.
Il Papa e' apparso in forma, il braccio destro ingessato ma senza il reggitore mostrato nelle immagini diffuse ieri dal Centro televisivo vaticano. Al dito e' tornato l'Anello del Pescatore, segno che la mano si e' sgonfiata e che, dunque, il decorso della frattura procede bene.
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