domenica 6 settembre 2009

Che cosa cambia Oltretevere: La riorganizzazione delle gerarchie. Analisi di Carlo Marroni


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COSA CAMBIA OLTRETEVERE
La riorganizzazione delle gerarchie


In Vaticano riassetto oltre Boffo

Prima il direttore del quotidiano Cei, poi altre nomine: in agenda lo Ior

Carlo Marroni

CITTÀ DEL VATICANO

All'appuntamento del 21 settembre, giorno di apertura del consiglio permanente Cei, il cardinale Angelo Bagnasco arriverà con il nome del nuovo direttore in tasca. Un nome distillato dalla serie di sondaggi e incontri che avrà nelle prossime due settimane con l'episcopato italiano - cardinali in testa - e soprattuto con il Segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone.
Bagnasco alla vigilia dell'appuntamento sarà anche ricevuto da Benedetto XVI a Castelgandolfo, ma naturalmente la nomina non sarà in agenda. I nomi che vengono indicati per la successione a Dino Boffo al momento sono quelli di Gianfranco Fabi, direttore di Radio24, Mimmo delle Foglie, ex vice di Boffo e organizzatore del Family day, a cui si aggiungono Massimo Franco, editorialista del Corriere della Sera, e altri nomi interni al quotidiano Cei e a Famiglia Cristiana.
Ma quella per la successione ad Avvenire è solo una delle partite che sarà giocata tra Vaticano ed episcopato nei tempi prossimi.
La presa di potere di Bertone, con mano salda anche sulla conduzione della politica verso il Palazzo romano, è passata attraverso la normalizzazione delle vecchie correnti post-wojtyliane, che dopo una iniziale azione di contrasto (culminata a febbraiomarzo in piena crisi da lefebvriani) si sono riallineate.
I fedelissimi dell'ex segretario di Stato Angelo Sodano (decano del Sacro Collegio, ma ormai ultraottantenne), sono sempre più defi-lati: Renato Boccardo, ex segretario generale del Governatorato, è stato mandato vescovo a Spoleto. Inoltre bisognerà vedere se Piero Pioppo, ex segretario personale del cardinale, resterà al suo posto di Prelato dello Ior (nominato in zona cesarini da Sodano) quando Bertone - diventato guida della commissione cardinalizia- deciderà il cambio alla guida operativa della banca vaticana.
L'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, ex nunzio in Italia che pagò il trasferimento per aver mandato in giro tra i vescovi un questionario (su indicazione di Sodano) sulla nomina del successore di Ruini, attende la nomina a cardinale: ha saltato un giro ma al prossimo concistoro, che dovrebbe essere convocato entro un anno, al massimo 18 mesi, sarà certamente in lista.
I fedelissimi del cardinale Achille Silvestrini, scuola diplomatica di derivazione Casaroli, dal governo centrale sono ormai spostati tutti in nunziature o diocesi: Caccia nunzio in Libano e Parolin in Venezuela, Guggerotti in Georgia, Fontana vescovo ad Arezzo, Montevecchi ad Ascoli, Menicheli ad Ancona, Brugnaro a Camerino. I "silvestriniani" - alla cui scuola viene annoverato anche l'abilissimo nunzio in Usa, Pietro Sambi - «sono uomini di governo », osserva un monsignore, lavorano con chi ha la guida, quindi Bertone e il sostituto Fernando Filoni, oltre al più defilato "ministro" degli esteri Dominique Mamberti, «non si può parlare di bertoniani di nuovo conio».
Già perché bertoniani si nasce: lo è Giuseppe Bertello, nunzio in Italia (e possibile cardinale a Torino quando uscirà a fine proroga Severino Poletto).
Poi lavorano sempre nell'ombra i pontieri, che qualche volta vengono annoverati nell'ala progressista: Dionigi Tettamanzi a Milano e Crescenzio Sepe a Napoli, entrambi impegnati in battaglie di popolo, dalla difesa degli immigrati alle famiglie in crisi fino alla lotta alla camorra. Una linea "pastorale" che piace al nuovo corso e che in ogni caso non entra direttamente nella politica, ormai filo che dà la scossa. E i seguaci del cardinale Ruini, che con lui hanno condiviso anni e anni di fine tessitura con il Transatlantico? Sono tutti i vescovi sparsi sul territorio: Giuliodori a Macerata, Mogavero a Mazara del Vallo, Parmeggiania Tivoli e Moretti è ancora vice-gerente a Roma. Tra tutti spicca l'abile Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e futuro cardinale, che più di tutti ha espresso solidarietà convinta a Boffo, parlando di "spazzatura" riferita all'informativa.
Abilità contrassegnata anche da piccoli accorgimenti: come quello di non andare nei giorni scorsi ad un convegno del tutto innocuo organizzato da un centro studi vicino al centro-destra: il rischio di strumentalizzazioni in piena campagna anti- Boffo era troppo alto, meglio stare alla larga.

© Copyright Il Sole 24 Ore, 5 settembre 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Chiunque sia nominato, segua Cristo e Pietro, questo veramente conta e non correnti e correntine....