martedì 8 settembre 2009

Da Valle Faul a Bagnoregio lo stesso entusiasmo (Ciociola)


Vedi anche:

Riflessioni di Francesco Agnoli sull'affare Boffo

L’invito del Papa da Viterbo: emergenza educativa, priorità pastorale (Cardinale)

Coscienza, il mondo la maltratta ma il Papa la difende (Campodonico)

Il pomeriggio trascorso nei luoghi di san Bonaventura: Una popolazione che vive di storia (Osservatore Romano)

Il tema della continuità della tradizione e della «governance» dell’eredità del Vaticano II é uno degli snodi fondamentali di questo Pontificato

Che cosa c'è dietro le parole di Benedetto (Volontè)

Card. Ratzinger: "Dal primo momento della vita Maria è totalmente trasparente per Dio, è come un’icona raggiante della bontà divina. Maria, con la totalità della sua persona, è un messaggio vivo di Dio per noi. Perciò Maria non appartiene al passato, Maria è contemporanea a noi tutti, a tutte le generazioni" (1991)

La tenerezza di Benedetto XVI: Quella preghiera di verità per chi fatica (Gennaro Matino)

Il Papa a Viterbo: La compostezza di una concreta manifestazione d'affetto (Osservatore Romano)

"Stupisce" il silenzio dei giornaloni (e della stampa cattolica) sul discorso del Santo Padre ai vescovi brasiliani

Chiesa Romana e Chiesa Russa: un'altra guerra fredda. Il ruolo di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (Sergio Romano)

Chiesa, politica e libertas ecclesiae. Che cosa è in gioco (Benedetto Ippolito)

Secondo De Rita la Chiesa si avvia al policentrismo...

Il Papa: le interpretazioni errate del Concilio favoriscono il degrado etico (Izzo)

"Troppi misteri sul caso Avvenire". I dubbi di fedeli e sacerdoti (Brambilla)

Il sociologo Garelli: «Benedetto non vuole vedere i cristiani relegati al volontariato» (Rizza)

Osservatore Romano: il Papa chiede ai Cattolici di essere all'altezza dei tempi (Izzo)

Bagnoregio: il testo del bellissimo saluto del vescovo al Santo Padre

Ciclo di catechesi del Papa sulla storia della Chiesa: il commento di Don Massimo Camisasca (Sussidiario)

A Viterbo e a Bagnoregio il Papa chiede di costruire sul dialogo e sull'ascolto una nuova umanità: Una fede amica dell'intelligenza (O.R.)

Il Papa: "Nei decenni successivi al Concilio Vaticano ii, alcuni hanno interpretato l'apertura al mondo non come un'esigenza dell'ardore missionario del Cuore di Cristo, ma come un passaggio alla secolarizzazione...Si è così assistito a interventi di alcuni responsabili ecclesiali in dibattiti etici, in risposta alle aspettative dell'opinione pubblica, ma si è smesso di parlare di certe verità fondamentali della fede..." (Monumentale discorso ai vescovi brasiliani)

Giovanni Maria Vian commenta la visita del Papa a Viterbo e Bagnoregio: Il compito di Pietro

Il paradiso, il purgatorio, l'inferno e lo scandalo della libertà: Non saremo come acciughe in un barile (Card. Giacomo Biffi)

Messori: è in atto una strategia di lungo respiro di Be­nedetto XVI per contrastare un per lui inac­cettabile «federalismo clericale» (da incorniciare)

E’ finita l’era-Ruini, ora comanda Bertone (Il Foglio)

Il Papa cita il Paradiso di Dante: «Io son la vita di Bonaventura/ da Bagnoregio, che ne’ grandi offici/ sempre pospuosi la sinistra cura» (Vecchi)

IL PAPA A VITERBO E BAGNOREGIO: BELLISSIMA RACCOLTA DI VIDEO SU TUSCIA WEB

Il Papa "parla" con Santa Rosa. Dopo l’adorazione si alza e quasi carezza l’urna (Moncada)

Il Papa: “Testimoniare la fede nella società” (Anselmi)

Il Papa invita all'impegno per il bene comune (Zavattaro)

Il Papa: Quando il cuore si smarrisce nel deserto della vita, non abbiate paura, affidatevi a Cristo (Galeazzi)

Gianni Letta: "Tra governo e Vaticano i rapporti sono saldi" (Tornielli)

Il peso della Segreteria di Stato ed il lento cambiamento dei vertici (Melloni)

Boffo, se il killer è un amico (Rusconi)

Il Papa: "San Bonaventura fu messaggero di speranza. Una bella immagine della speranza la troviamo in una delle sue prediche di Avvento, dove paragona il movimento della speranza al volo dell’uccello, che dispiega le ali nel modo più ampio possibile, e per muoverle impiega tutte le sue forze. Rende, in un certo senso, tutto se stesso movimento per andare in alto e volare. Sperare è volare, dice san Bonaventura" (Discorso)

Il Papa a Viterbo: sento intensamente il dovere di guida della Chiesa (Izzo)

Un Papa poco indulgente. Il Pontefice distingue il peccato dal peccatore, ma sa che il primo non si dà senza il secondo (Ippolito...da leggere!)

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A VITERBO E BAGNOREGIO (6 SETTEMBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE A VITERBO E BAGNOREGIO

Da Valle Faul a Bagnoregio lo stesso entusiasmo

DAL NOSTRO INVIATO A V ITERBO

PINO CIOCIOLA

La città è dentro il bianco e il giallo che accende mille sue finestre, mille negozi, che scivola giù dal Palazzo dei Papi attraverso un lungo drappo e le bandiere.
L’elicottero che porta a Viterbo Benedetto XVI sorvola Valle Faul qualche minuto dopo le nove e fa nulla che l’applauso il Santo Padre non possa sentirlo, vede di certo, sotto di lui, le migliaia di fazzoletti che sventolano per salutarlo: sono già almeno in 10mila e arriveranno ad essere il doppio tra un’ora, all’inizio della Messa, e soltanto nella piccola Valle.
Fra le vie di questa città respira la storia e molta è quella stessa della Chiesa: questa gente lo sa, ne è fiera, ma stamani la storia è adesso. Forse è per questo che tanti uomini e donne c’erano ventisette anni fa a salutare il Papa quando venne Giovanni Paolo II e ci sono ancora oggi.
«Sono venuta per il Papa e prima sono andata a Messa alle sei e mezza stamattina nella mia chiesa che è tanto bella: quella della Trinità, la vede lì?», dice contenta una signora che ha passato la settantina, indicando una cupola che se fosse appena un po’ più avanti s’affaccerebbe proprio sulla Valle.
Joseph Ratzinger atterra nello stadio. Le strade lungo cui passerà la papamobile sono transennate, piene di persone e bandierine con lo stemma pontificio, che lo aspettano.
Tira un gran vento, fa quasi freddo e quest’ultima è una specie di... sorpresa.
Il Papa varca Porta Fiorentina e poco più in là lo salutano gli sbandieratori di Viterbo e il corteo storico del Pilastro. Più avanti, a piazza San Lorenzo, è la banda musicale viterbese ad accoglierlo suonando l’inno pontificio.
Le stime fatte nelle settimane scorse prevedevano quindicimila fedeli tra Valle Faul e le strade cittadine, ma sono state sbagliate e nemmeno di poco: ci saranno venticinquemila persone, arrivate da tutta la diocesi ed anche dalla provincia (tant’è che la Regione Lazio ha destinato la scorsa settimana 20mila euro al comune per il potenziamento dei mezzi di trasporto necessari a raggiungere il capoluogo della Tuscia). Dare loro una mano tocca a circa quattrocento volontari con la casacca verde, soprattutto ragazzi delle parrocchie (tanti scout) e delle associazioni viterbesi.
Fuori Porta Faul vengono accolti i pullman. Punti informativi e d’assistenza sono tuttavia dislocati in tutto il centro della città: i fedeli, ordinatamente, ricevono una bottiglietta d’acqua, che ha voluto offrire la Coldiretti, una bandana, il libretto della celebrazione e un cappellino, che è bianco e porta il logo e il motto voluti dalla diocesi per questa visita di Benedetto XVI: «Conferma i tuoi fratelli». C’è anche lo stand per l’annullo postale speciale (in accordo sempre fra la diocesi e le Poste italiane) che ricorderà la visita papale.
Il «cuore» forte di questa giornata in qualche modo è però a Valle Faul e poi, nel pomeriggio, anche a Bagnoregio. Nella Valle, per la Messa, c’è tanta gente davvero.
Sotto l’altare – in prima fila – siedono le autorità da una parte e dall’altra i malati e i disabili, tanti: hanno un sorriso nuovo quando Benedetto arriva. La celebrazione la vivono lì, vicini al Papa, commossi a tratti. E forse c’è un’immagine su tutte che raffigura quest’intera Valle stamani: un’anziana donna inginocchiata, a pregare, le mani giunte, il viso sereno e dolce, la sua fronte delicatamente poggiata sulla transenna.
Una suggestione tutta particolare è più tardi, quando il Santo Padre raggiungerà la basilica di Santa Rosa e, col sagrato invaso dai facchini e dai mini facchini che l’hanno trasportata (come ogni anno, da secoli, lo scorso 3 settembre), nella piazza del santuario troverà la maestosa Macchina di Santa Rosa: Fiore del cielo, com’è stata battezzata. Scrosceranno applausi. La religiosità genuina dei viterbesi, soprattutto, diventerà palpabile.
Nel primo pomeriggio Benedetto raggiunge il santuario della Madonna della Quercia, sempre a Viterbo. E poi Bagnoregio, il paesino a pochi minuti dove si custodisce la reliquia di san Bonaventura.
Qui visita la cattedrale di San Nicola, venera quella reliquia, poi in piazza sant’Agostino incontra di nuovo la gente ed è di nuovo festa in un mare di bianco e giallo nel paese. Si avvicina e saluta gli ammalati e i disabili uno a uno, stringe loro le mani e loro baciano le sue, qualcuno emozionandosi, qualcun altro commuovendosi. La papamobile procede a fatica, nelle strade strette, nell’abbraccio dei fedeli.
Ormai fa caldo e anche il vento ha smesso di tirare. La giornata del Papa si conclude, il suo elicottero decolla per riportarlo al Palazzo Apostolico. La gente torna nelle sue case. Sì, la sensazione è che per tutta questa gente la storia sia stata adesso.

© Copyright Avvenire, 8 settembre 2009

Nessun commento: