giovedì 3 settembre 2009

Caso Boffo, "Dieci falsità: le deformazioni del «Giornale» e la realtà dei fatti" (Avvenire)


Vedi anche:

Avviso ai naviganti sui commenti molto lunghi

Benedetto XVI: chi vive nel vizio cambi vita (Il Giornale)

Mons. Fisichella: «Gli uomini di Chiesa non facciano politica» (Il Giornale)

Benedetto XVI: Dio persegue le colpe ma protegge i peccatori, cambino vita

Dino Boffo smentisce le voci di dimissioni. Secondo la Cei il direttore di Avvenire «non ha commesso nulla di rilevante» (Conte)

NUOVO ATTACCO A PAPA BENEDETTO SU RAINEWS24 E RAITRE

Caso Boffo: l'analisi di Toscana Oggi e la riflessione di Roberto de Mattei

Il Papa a Brescia l'8 novembre. La visita sarà in tre tappe (Brescia Oggi)

Padre Lombardi: Feltri fomenta caos, da noi nessuna 'velina'

Concilio e/o tradizione: disputa su Amerio (Beretta e Cavalleri)

La lezione teologica della vecchierella di san Bonaventura (Bruno Mastroianni)

La garanzia dei credenti è Benedetto XVI (Antonio Socci)

Il Papa: "Combattere i vizi della società con un radicale cambiamento di vita"

"Caso" Boffo, le carte confermano: caso montato ad arte (Danilo Paolini)

Il Papa: "Sant’Oddone era austero, ma soprattutto era buono, un uomo di una grande bontà, una bontà che proviene dal contatto con la bontà divina...Vogliamo sperare che la sua bontà, la gioia che proviene dalla fede, unite all’austerità e all’opposizione ai vizi del mondo, tocchino anche il nostro cuore, affinché anche noi possiamo trovare la fonte della gioia che scaturisce dalla bontà di Dio" (Catechesi)

Il Papa: Dio persegue le colpe ma protegge i peccatori (Izzo)

Il Papa ai Polacchi: Non si cancellano le umane tragedie e l'assurdità della Seconda Guerra Mondiale anche a 70 anni dal suo scoppio (Asca)

Il Papa: serve radicale cambiamento di vita

Papa Benedetto XVI visiterà Palazzo dei Papi sede del più lungo conclave (Ignazzi)

La prudenza mancata e le conseguenze di un danno enorme. «Sconcerto per la gestione del caso mediatico» (Messori)

La Chiesa fa quadrato (Marco Politi)

La scorrettezza di Nuzzi e Mineo in onda su Rainews24 e Raitre

Che strano...come mai i servizi televisivi sul "caso" Boffo non sono affidati ai vaticanisti?

Su segnalazione di Matz leggiamo:

LA VICENDA FELTRI

Dieci falsità: le deformazioni del «Giornale» e la realtà dei fatti

1) Boffo "noto omosessuale" e protagonista di una 're­lazione' con un uomo sposato segnalata in atti del Tribunale di Terni.

Questo è stato affermato dal 'Giornale' sulla base di una lettera anonima diffa­matoria, definita falsamente 'nota infor­mativa' di matrice giudiziaria e fatta altrettanto falsamen­te assurgere addirittura alla dignità di risultanza 'dal ca­sellario giudiziario' che in realtà, come ogni altro atto del procedimento, non conteneva alcun riferimento alle 'in­clinazioni sessuali' e a 'relazioni' del direttore di ’’Avveni­­re’’. Lo ha confermato il gip di Terni Pierluigi Panariello il 31 agosto: «Nel fascicolo riguardante Dino Boffo non c’è as­solutamente alcuna nota che riguardi le sue inclinazioni ses­suali ».

2) Boffo "attenzionato" dalla Polizia di Stato per le sue 'frequentazioni'.

Anche questa affermazione, grave e ridi­cola al tempo stesso, è tratta non da atti giudiziari ma dalla stessa lettera anonima che il 'Giornale' ha utilizzato per il suo attacco a Boffo. La schedatura è stata smentita dal ministro dell’Interno do­po pronta verifica fatta compiere nella struttura centrale e periferica della pubblica sicurezza.

3) Boffo "querelato" da una signora di Terni.

A Terni fu sporta denuncia/querela non contro Boffo, ma contro ignoti da sogget­ti che ben conoscevano Boffo e la voce di Boffo e che, quando hanno scoperto che era stato ipotiz­zato il coinvolgimento del cellulare in uso al suo ufficio, hanno rimesso la querela.

4) Ci sono "intercettazioni" che accusano Boffo.

Solo la lettera anonima parla di intercetta­zioni. Agli atti, invece, ci sono tabulati dai quali emergono telefonate partite da una delle utenze mobili che erano nella disponibilità di Boffo. Il gip di Terni Panariello lo ha confermato il 31 agosto.

5) Boffo ha dichiarato di "non aver mai conosciuto" la donna di Terni colpita da molestie telefoniche.

Come già detto, Boffo conosceva i desti­natari delle telefonate, i quali, dunque, co­noscevano la sua voce. Il "Giornale" non può, tuttavia, nella sua montatura accettare un elemento antitetico alla sola idea della colpevolezza di Boffo.

6) Boffo si è difeso indicando un’altra persona come coinvolta in una storia a sfondo "omosessuale".

L’omosessualità in questa vicenda è stata pruriginosamente tirata in ballo dall’e­stensore della famigerata "informativa" a­nonima e dal 'Giornale' che ha coagulato l’attacco diffa­matorio proprio su questo punto. Boffo ha solo e sempre dichiarato ai magistrati di essere ar­rivato alla conclusione che quel telefono cellulare, che era nella disponibilità sua e del suo Ufficio, fosse stato utiliz­zato da una terza persona che si trovava nelle condizioni lavorative per farlo. Il gip di Terni ha dichiarato che tale pista sul piano giudi­ziario non è stata "approfondita" perché non 'ritenuta at­tendibile da chi indagava', il quale evidentemente non co­nosceva i tempi e gli orari della professione giornalistica.

7) Nelle telefonate attribuite a Boffo ci sarebbero state 'intimidazioni' e "molestie" a sfondo 'sessuale', anzi 'omossessuale'. E sarebbero state accompagnate da 'pedinamenti'.

Le affermazioni del ’’Giornale’’ sono prive di fondamento. Boffo si è sempre dichiarato e­straneo a una vicenda nella quale, anche presa solo come è stata presentata, sul piano giudiziario non include "pedinamenti" né molestie legate alla sfera 'ses­suale'. L’appiglio per chi ha cercato di far circolare un’idea opposta giace nel fatto che agli atti c’è un riferimento ad 'al­lusioni' a 'rapporti sessuali'. Ma, ha specificato il gip di Ter­ni il 1° settembre, "tra la donna e il suo compagno".

8) Boffo in qualche modo ammise di essere colpevole e diede incarico al suo legale di "patteggiare" la pena.

Boffo non ha patteggiato alcunché e ha sempre rigettato l’accusa di essere stato au­tore di telefonate moleste. Ha considerato a lungo la questione giudiziaria ternana senza sostanziale im­portanza, in particolare successivamente alla remissione di querela sporta dalle persone interessate, tanto che in occa­sione della ricezione del decreto penale di condanna – lo si ri­badisce: successivamente alla remissione di querela da parte delle interessate – non si rivolse ad alcun legale. Boffo non aveva dato soverchio peso al decreto in questione, in quan­to l’aveva ritenuto una semplice definizione amministra­tiva, conseguente agli effetti della remissione.

9) Boffo ha reso pubbliche "ricostruzioni" della vicenda.

Boffo non ha reso pubblica alcuna rico­struzione della vicenda e ciò che Avveni­re ha pubblicato è sotto gli occhi di tutti. Nessun’altra persona, nessun particolare, nessun ente e i­stituzione è stato indicato, citato o chiamato in causa dal direttore di Avvenire. Boffo nonostante il pesantissimo at­tacco diffamatorio del "Giornale" non intende consegna­re niente e nessuno al tritacarne mediatico generato e col­tivato dal 'Giornale'. Sul 'Giornale' anche a questo proposito si scrive il con­trario. È l’ennesima dimostrazione di come su quella te­stata si stia facendo sistematica e maligna disinformazio­ne.

10) La "nota informativa" non è una lettera anonima diffamatoria e una "patacca" ma il contenuto del decreto penale relativo alla vicenda di Terni.

La cosiddetta "informativa" è un testo gra­vemente diffamatorio contro Boffo di in­certa (per ora) origine, ma sicuramente non scritto in sede giudiziaria né per sede giudiziaria e non attinente alla vicenda ternana alla quale è stato surretti­ziamente 'appiccicato' all’interno di una missiva anonima dopo essere stato ideato allo scopo. Sul "Giornale" i giornalisti autori dell’aggressione contro il direttore di Avvenire continuano, persino dopo i chiari­menti intervenuti, a sostenere la sua autenticità. Dire che è una 'patacca', secondo costoro, sarebbe una "bugia". E questo è comprensibile visto che la campagna diffamato­ria incredibilmente ingaggiata dal "Giornale" si basa, sin dal­l’inizio, sulle gravissime affermazioni e deformazioni con­tenute in quel testo anonimo.

© Copyright Avvenire, 3 settembre 2009 consultabile online anche qui.

12 commenti:

Antonio ha detto...

Pensavo che i vizi di Pierluigi Farnese fossero un capitolo chiuso...
Boffo continua a resistere senza credibilità alcuna.
Preghiamo per lui perché Dio lo aiuti e faccia ciò che è giusto.

Francesco Colafemmina ha detto...

Chi si arrampica sugli specchi prima o poi cade rovinosamente.

SERAPHICUS ha detto...

"Oggi esiste una violenta offensiva contro la Chiesa, che mira a screditare i suoi rappresentanti, dipinti di volta in volta come pedofili, ladri, corrotti, razzisti, omosessuali, e comunque sempre in contraddizione con i princìpi da loro professati. L’unica replica possibile a questa manovra è la forza della Verità. Se le accuse sono false, vanno smascherate e denunciate. Se sono vere, non bisogna coprire i vizi, e tantomeno trasformarli in virtù, ma occorre estirparli prontamente, sottolineando la distinzione necessaria tra la Chiesa, sempre santa e immacolata, e gli uomini di Chiesa, deboli e fallibili come tutti i mortali. Essi vanno sempre amati, anche quando sbagliano, ma mai giustificati per i loro errori. Che senso ha esprimere loro “stima” e “solidarietà”? "
Roberto de Mattei: http://www.corrispondenzaromana.it/chiesa-cattolica/chiesa-cattolica-riflessioni-e-domande-sul-caso-boffo.html

Non credo che si possa aggiungere altro a questa penosa faccenda.

A dir poco ritengo scandaloso che si faccia un tale abuso del "giornale dei Vescovi".

La misura è colma, la mancanza di dignità sconcertante.

gianniz ha detto...

La "storia" potrebbe essere anche così. Potrebbe essere anche diversa.
"In dubio, pro reo".

mariateresa ha detto...

buongiorno. Speriamo.
Ho letto i cosiddetti articoli rivelazione di panorama e non c'è un bel nada di nullo di nuovo. tranne che il fidanzato della molestata a parere dei conoscenti era tutto fuorchè finocchio.
Quindi ...

Anonimo ha detto...

Sinceramente è una difesa molto labile. Sarebbe opportuno che si dimettesse irrevocabilmente.

La Chiesa e in particolare la CEI hanno fatto una pessima figura sulla gestione del caso , prima e dopo lo scandalo denunciato da Feltri.

Il direttore Boffo dovrebbe riflettere sulle parole di Benedetto XVI, inviate con un messaggio al Presidente dell'Unione Cattolica della Stampa Italiana:

"...Ancorato a un patrimonio di principi radicati nel Vangelo, il vostro lavoro di giornalisti cattolici risulta oggi ancora più arduo: al senso di responsabilità e allo spirito di servizio che vi contraddistinguono, dovete infatti affiancare una sempre più spiccata professionalità ed insieme una grande capacità di dialogo con il mondo laico, alla ricerca di valori condivisi. Tanto più facilmente troverete ascolto quanto più coerente sarà la testimonianza della vostra vita. Non sono pochi, tra i vostri colleghi laici, quelli che intimamente attendono da voi la testimonianza silenziosa, senza etichette ma di sostanza, di una vita ispirata ai valori della fede. ..."

Manuel

mariateresa ha detto...

fermo restando le riserve per l'incarico che ricopre Boffo, a me sembrano molto più deboli le ragioni dell'accusa che quelle della difesa.
Anche radio radicale parla apertis verbis di patacca.
Capisco tutte le cautele per amore della Chiesa ma pensiamoci seriamente, anche per il futuro, se vale la pena di mettere alla gogna qualcuno per una patacca.
Perchè si chiedono imperiosamente spiegazioni a Boffo ma si prende per buono, da parte di alcuni, quello che dice Feltri. E io non ci sto.

Anonimo ha detto...

Un po' di chiarezza in più... ma resta ancora del torbido. Chi ha fatto circolare "l'informativa" e perchè? La storia dell'omosessualità appare smentita dal presente articolo e quindi mi lascia pensare che la CEI non ha agito imprudentemente, sa molte più cose di quel che dice.
Sarebbe bello che tutto divenisse pubblico.

Matz ha detto...

Quoto mariateresa. E mi rattrista vedere che tanti cavalcano quest'offensiva di Feltri invocando un "amore per la Chiesa" che a me sembra invece un odio (o perlomeno disistima) per il direttore di Avvenire.

Anonimo ha detto...

Supposto che Boffo dica il vero e che all'epoca coprì il tossicodipendente e che per evitare udienze e pubblicità pagò l'ammenda, ora non può più non esibire le prove. E' ovvio che anche la signora molestata e l'ex fidanzato sanno come stanno le cose. (Nella città di san Valentino i cattolici sembra siano abbastanza disinvolti in campo sessuale). Ormai in tutto il mondo i media hanno il compitino facile e pronto e sarà difficile che mollino l'osso. Saluti, Eufemia
Boffo, per la Frankfurter interpreta la "doppia morale" della Chiesa

Berlino, 03 SET (Velino) - "Un gigolo' omosessuale con
comportamenti sanzionati penalmente come portavoce dei
vescovi italiani?". Se lo chiede, con pungente malizia, la
Frankfurter Allgemeine Zeitung presentando oggi il
"Boffo-Gate" (sic) in apertura della pagina dedicata alle
novita' in campo mediatico-editoriale. Sotto il sarcastico
titolo "Se i direttori amano troppo", la trama della vicenda
viene riassunta senza puritani eufemismi all'inizio
dell'articolo: "Un omosessuale che tormenta di notte con
terrorismo telefonico la fidanzata del suo amante: questo
potrebbe essere il copione tragicomico di un film d'autore.
Ma se nel caso di questo omosessuale si tratta del direttore
del quotidiano della Conferenza episcopale italiana, il fatto
diventa politico. Da quando Il Giornale ha pubblicato questa
versione di un dramma amoroso, nel mondo giornalistico
nazionale il clamore e' enorme".

Nell'articolo si riferiscono nei dettagli gli sviluppi
dell'affaire con i suoi risvolti giudiziari e le ricadute
polemiche sui rapporti tra il Vaticano e il governo di Silvio
Berlusconi. "Il Boffo-Gate ora e' utile come ulteriore,
piccante, indizio della doppia morale, spesso criticata,
della Chiesa cattolica in relazione a temi sessuali - fa
notare la Faz -. Mentre il Papa e il clero condannano
l'omosessualita' come condotta contro natura e si scagliano
con veemenza contro i matrimoni gay e perfino contro le
unioni di fatto riconosciute nei registri comunali, uno dei
piu' eminenti rappresentanti cattolici nei media fa il
cacciatore di frodo nella riserva di una fidanzata
eterosessuale. "n cosi' vibrante intrigo all'italiana -
commenta l'autorevole quotidiano di Francoforte - non avrebbe
potuto escogitarlo neppure lo sceneggiatore di un film
anticlericale". (Enzo Piergianni)

Raffaella ha detto...

E' proprio il concetto di "doppia morale" della Chiesa il piu' pericoloso e strisciante.
Puo' fare male piu' di accuse esplicite.
R.

Frank ha detto...

Brava, mariateresa! Con tutti i dubbi del caso, anch'io non capisco perché, dopo che si è dimostrato che Feltri sta falsando le carte e giocando sporco per continuare ad accusare Boffo, ci sia gente che prende ancora per oro colato tutte le sue affermazioni. Ad essere indifendibile e per nulla credibile mi sembra l'operato di Feltri, anche se ad Avvenire un po' di chiarezza subito non avrebbe guastato. Se Boffo sa di avere la coscienza a posto, fa benissimo a restare dov'è e difendersi (troppo facile calunniare qualcuno per liberarsene...); in caso contrario... staremo a vedere.