mercoledì 2 settembre 2009

Padre Lombardi: Feltri fomenta caos, da noi nessuna 'velina'


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Un grazie di vero cuore al dottor Accattoli :-)

D'ora in poi non mi aspetto ma esigo che i vescovi manifestino con la stessa forza al Papa la solidarietà riservata a Boffo

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Riflessioni di Salvatore Izzo per il blog sulle odiose vicende di questi giorni

Boffo/ Vaticano: Feltri fomenta caos, da noi nessuna 'velina'

Padre Lombardi smentisce coinvolgimento Gendarmeria: è falsità

Il Vaticano "smentisce nel modo più categorico" quanto affermato dal direttore del 'Giornale' Vittorio Feltri secondo cui "la velina diffusa sul caso Boffo proverrebbe dalla Gendarmeria vaticana". "Smentisco nel modo più categorico questa infondata affermazione. Viene il sospetto - si legge in una dichiarazione di padre Lombardi - che vi sia una intenzione di fomentare confusione, diffondendo false accuse".

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Certo che, quando vuole, il Vaticano sa essere piu' veloce della luce.
La notizia era in rete gia' da ore e ore ma personalmente non ho ritenuto di riportarla proprio perche' si lanciavano accuse non provate in alcun modo
.
R.

Su segnalazione di Eufemia:

BOFFO, VATICANO: FELTRI FOMENTA IL CAOS

di Domitilla Conte

ROMA - Il "giallo" sulle presunte dimissioni respinte del direttore dell'Avvenire, Dino Boffo - date per certe questa mattina da un quotidiano - sembra risolversi in serata con una comunicazione del cdr del giornale dei vescovi alla redazione dopo un colloquio con l'interessato. "Non c'é niente, di niente, di niente", avrebbe detto Boffo ai suoi giornalisti: "voi sareste stati i primi a saperlo".
Al sesto giorno del caso aperto con la pubblicazione sul Giornale di Vittorio Feltri di una vecchia vicenda giudiziaria a carico dell'uomo posto da Ruini quindici anni fa alla guida del quotidiano cattolico, l'attenzione si concentra sul futuro di Boffo. Ma anche sui nuovi attacchi di Feltri, che ad una trasmissione radiofonica, parla di "una velina, fatta circolare dai servizi segreti del Vaticano". Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, perde per un attimo le staffe: in Vaticano non ci sono "servizi segreti" e, anche se si riferiva alla Gendarmeria, responsabile della sicurezza della Santa Sede, "smentisco nel modo più categorico - dice Lombardi - questa infondata affermazione". E accusa Feltri di voler "fomentare confusione diffondendo false accuse".
La Cei oggi ha scelto invece la linea del silenzio. All'indomani dell'attestazione di stima offerta dal Papa a Bagnasco, in ordine di tempo il quarto autorevole intervento ufficiale a sostegno della linea intrapresa dai vertici Cei sul caso Boffo, qualcuno, nella Conferenza episcopale, deve aver pensato che l'uragano fosse ormai quanto meno declassato a pioggia tropicale. Invece no. Perché questa mattina, sopra le grida del Giornale ("Il direttore di Avvenire ha mentito") e quelle di Avvenire ("Le carte confermano, caso montato ad arte") si è levato il sussurro del Corriere della Sera che, senza citare fonti, annunciava che "ieri Dino Boffo è andato a Roma e ha presentato le dimissioni da direttore di Avvenire al presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che le ha respinte". Inutile chiedere spiegazioni: telefoni spenti, impegni urgenti, nessuna smentita ufficiale. "Non ce n'é bisogno - si limita a sottolineare un alto prelato - non dobbiamo rispondere a ogni articolo di giornale e in questo momento forse è meglio il silenzio".
Una linea abbracciata in pieno dal cappellano di Montecitorio, mons. Rino Fisichella che, a margine della Summer school del Pdl a Frascati, dice: "Sono qui per fare lezione. Conoscete la mia propensione a parlare con i giornalisti ma quando non posso, non posso". A invitare al silenzio sulla vicenda è anche il vicepresidente della Cei, mons.Agostino Superbo, il quale, dalla sua diocesi di Potenza, riconferma la solidarietà a Boffo, affermando che "non ha commesso nulla di rilevante". A svelare, ma non del tutto, il mistero, è il cdr di Avvenire che nel pomeriggio riferisce alla redazione di un colloquio con il direttore. "E' vero - ha detto Boffo ai suoi giornalisti - ieri sono stato a Roma", ma l'articolista si è affidato a "semplici deduzioni". Resta da chiedersi il perché della diffusione di una simile notizia, che alcuni osservatori hanno definito "la materializzazione di un desiderio" di una parte del mondo cattolico. Alimentano questa tesi gli editoriali che accompagnano la presunta notizia. La Cei - ha scritto lo scrittore Vittorio Messori - saputo delle vicende giudiziarie di Boffo, consumatesi tra il 2001 e il 2004, vere o no che siano avrebbe dovuto "cautelarsi", suggerirgli "di defilarsi, assumendo altre cariche, meno esposte a ricatti e scandali". E questo anche "se si fosse trattato di un equivoco".

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5 commenti:

mariateresa ha detto...

vi verrà da ridere ma la tesi dell'origine vaticana della velina è Dagospia di ieri mi sembra, la solita intervista a prelato ben addentro alle cose vaticane , chiaro che anonimo.
Devo, come legittima difesa o come forma di profilassi igienica mandare a quel paese Feltri. Pe me ha passato il segno e con me ha chiuso.
Dopo il documento B carta igienica, si scarica sugli altri la responsabilità del proprio foltissimo pelo sullo stomaco.
Che se lo tagli o vada allo zoo.
Guardate che non ho ancora le idee chiare ma quando sento puzza di chiavica me ne accorgo.
Discutiamo di tutto ma la chiavica sa di chiavica.

Raffaella ha detto...

Concordo!
Prima si presenta la velina come documento, poi non si nomina piu' il foglio B e adesso si da' la colpa alla Gendarmeria che si e' sempre distinta per professionalita'.
Mai avrei pensato che un giorno la fonte delle notizie sarebbe stata Dagospia.
Su molti giornali di ieri si riportava l'intervista al prelato anonimo.
Perche' non ne avete trovato traccia nel blog?
Beh...non ho segnalato i relativi articoli!
R.

euge ha detto...

La ciliegina sulla torta!

Volete sapere una cosa care amiche? Questa storia mi ha stufato. Qui, la misura è colma. O si fachiarezza sulla faccenda una volta per tutte, lasciando da parte i titoloni, le veline, gli articoloni pro e contro; oppure lasciamo che gli interessati continuino a farsi le pulci tra di loro!
Ne ho veramente le scatole piene!
Adesso ci manca la fatidica rana dalla bocca larga con la sua rivelazione shoc! Non ho parole.
Stavolta mariateresa hai ragione a parlare di chiavica!
Sapete che faccio? Mi vado a vedere e sentire il nostro Benedetto XVI nella replica dell'udienza. L'unica persona per cui valga rimanere nella chiesa e se è possibile con tutte le nostre difficoltà seguire Cristo.

euge ha detto...

Ultima cosa:

Volete vedere che anche stavolta dovrà essere il Papa ad intervenire e mettere la faccia per iportare la situazione alla normalità?

LO LASCINO FUORI DA QUESTA FACCENDA !
Benedetto XVI ha già più volte pagato ingiustamente per colpe di altri e si è esposto di persona ora basta!

gemma ha detto...

ci sta tutto quello che dite, compreso un modo di fare giornalismo che non ci piace, ma ormai il danno è fatto. E non posso ignorare la sensazione di dispiacere e un pò di delusione che questo mi provoca. Personalmente non sono nelle condizioni di scagliare pietre su alcuno ma vorrei che se errore da parte di qualcuno c'è stato, all'interno della chiesa (di Feltri poco mi importa) si desse vita ad un nuovo corso. Sono ancora recenti omertà e coperture su casi di pedofilia e sappiamo tutti quanto male hanno fatto, ai molestati, ai fedeli ignari e alla credibilità dell'istituzione stessa. Sono garantista e provo disgusto per le calunnie, quando di calunnie si tratta, ma il modo migliore per non lasciarle agire è la trasparenza, la dimostrazione dei fatti senza secretamenti nè copertura. Soprattutto da parte di chi ha il compito di definire ciò che è morale e immorale. Tutte le volte che si esercita un giudizio morale sulla vita di qualcuno o sul suo modo di essere lo si segna intimamente e socialmente. Non si dia mai perciò la sensazione che di fronte a chi rappresenta il giudizio di Dio non tutti siamo uguali o qualcuno sia intoccabile, perchè i piccoli non lo capirebbero. Vorremmo dalla chiesa trasparenza proporzionale alla nostra lealtà perchè quelli che poi si trovano a metterci la faccia nel mondo, tutti i giorni, siamo noi. E siamo anche quelli che in questi giorni hanno a che fare non senza dolore, oltre che con le solite dispute, a sghignazzatine e irrisioni. Sappiamo che la fede e alcuni suoi principi sono dogmi, che ci sono dettami morali che non si possono discutere, li accettiamo a volte non senza umana difficoltà, ma la presentabilità di chi rappresenta la chiesa non può essere imposta per dogma e deve essere limpida, chiara e inattaccabile dal Feltri di turno. Altrimenti la voce non potrà più essere forte, chiara e la guida delle coscienze ferma e sicura