mercoledì 9 settembre 2009
Il faccia a faccia fra Bertone e Berlusconi a ottobre (Galeazzi). E' proprio necessario?
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RETROSCENA
Il faccia a faccia con Bertone a ottobre
Dopo L'Aquila arriva un nuovo invito al Cavaliere
GIACOMO GALEAZZI
CITTA' DEL VATICANO
Mentre si moltiplicano i veleni e le polemiche sul caso Boffo, l’incontro tra Bertone e Berlusconi (saltato due settimane fa all’Aquila per l’attacco del «Giornale») ha già una nuova data: il 7 ottobre a Palazzo Venezia per l’inaugurazione della mostra «Il potere e la grazia. I santi patroni d’Europa», significativamente dedicata all’incontro-scontro tra potere e religione, «civitas» ed «ecclesia», corone ed aureole.
Sono partiti ieri gli inviti dell’Ambasciata italiana presso la Santa Sede e ad ospitare l’atteso «faccia a faccia» tra il premier e il segretario di Stato vaticano sarà, non a caso, un evento promosso congiuntamente dal governo italiano e dalla Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa, nel segno della collaborazione ribadita domenica dal Papa a Gianni Letta.
Intanto è giallo sulle clamorose dichiarazioni di Dino Boffo a «Chi» («Ho sempre sostenuto Berlusconi, la questione non finisce qui e avrà conseguenze politiche»). Immediata la smentita di Boffo, ma in serata il direttore del settimanale conferma «dalla prima all’ultima parola» la conversazione telefonica.
Nell’anticipazione di Chi, in edicola oggi, vengono attribuite a Boffo frasi sorprendenti:«Berlusconi sostiene di non avermi mai conosciuto? Non è vero. Ricordo molto bene il nostro incontro. La cosa più assurda è che per 15 anni ho sempre sostenuto Berlusconi, il suo governo e molte sue linee politiche». E ancora: «Ho una formazione moderata, eppure in queste settimane sono diventato un’icona della sinistra. E pensare che sono entrato in rotta di collisione anche con Rosy Bindi perché non rappresentavo l’ala sinistra dei cattolici».
Inoltre, «se anche fosse vero tutto quello che è stato scritto su di me, io mi chiedo: era eticamente lecito pubblicarlo? Come è possibile che per sei giorni di fila, prima delle mie dimissioni, nessuno abbia potuto fermare lo stillicidio mediatico? Vivo una vita estremamente noiosa sul versante del gossip. Non perdono che si sia fatto del male ai miei anziani genitori che hanno pieno diritto a vivere sereni».
Boffo nega di aver rilasciato queste dichiarazioni. «Sono semplicemente grottesche - spiega -.Venerdì scorso, dietro sua insistenza, ho accettato di parlare al telefono con Signorini. Mai mi sarei fatto intervistare da una testata riconducibile al gruppo che mi aveva massacrato. L’atto temerario condotto da Feltri-Sallusti ha preso le mosse per loro dichiarazione da quanto scritto su Avvenire». Il critico televisivo di Avvenire, Mirella Poggialini conferma che il direttore di Chi gli aveva detto di non aver avuto un’intervista da Boffo.
Sulla vicenda interviene anche Pierino Gelmini, fondatore della comunità Incontro, oggi ridotto allo stato laicale per uno scandalo a sfondo omosessuale. «Non mi sorprenderebbe se l’attacco a Boffo partisse dalla Curia romana - accusa Gelmini -.È possibile che alcuni vescovi volessero scalzare Boffo dalla direzione. Nessun uomo di Chiesa è impeccabile, l’ha detto anche Benedetto XVI: “Nella Chiesa c’è chi si morde e si graffia”».
© Copyright La Stampa, 9 settembre 2009 consultabile online anche qui.
Mi chiedo se questo incontro sia proprio necessario...
Quanto a don Gelmini, consiglierei di non fare di tutta l'erba un fascio: gli uomini di Chiesa non sono tutti uguali.
R.
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3 commenti:
Io credo che sarebbe ora per la Chiesa di smettere di incontrare i politici in questo modo. La vicenda Boffo ha dimostrato con grande chiarezza che chiunque può essere oggetto di attacchi velenosi in un regime dominato da un padrone assoluto. Sarebbe più opportno fare un bel lavoro di base, formare politici che abbiano una solida formazione spirituale e che di fronte alle scelte della politica si pongano con sguardo cristallino cercando sempre e soltanto il bene comune. Gente così rivolterebbe l'Italia come un calzino.
Flavio Stilicone Prefetto del Pretorio trovò scritte sulle valve del portone di bronzo del Tempio di Giove Capitolino le seguenti parole....MISERO REGI SERVANTUR!
Che squallore...Boffo e don Gelmini col potere han perso la testa e la razionalità!
DON (???) Gelmini? Opterei per una maggiore correttezza inguistica (e semantica).
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