mercoledì 16 settembre 2009

Anno Sacerdotale, Mons. Piacenza: Nessun presbitero annuncia se stesso o proprie idee, né interpretazioni personalistiche o soggettive del Vangelo


Vedi anche:

ANNO SACERDOTALE (19 GIUGNO 2009-19 GIUGNO 2010): LO SPECIALE DEL BLOG

Sulla nuova storiografia conciliare soffia l’ispirazione di Benedetto XVI (Roberto de Mattei)

La sala stampa della Santa Sede risponda alle gravi affermazioni contenute in un editoriale di Sartori

Mons. Ravasi: le chiese di oggi sembrano garage (Il Giornale)

Vittorio Sgarbi: Basta con le archistar atee e le loro chiese-scatole (Il Giornale)

Così i farmacisti rivendicano l’obiezione di coscienza (Il Foglio). Il “ministro” della Salute del Papa parla polacco ma si fa capire bene (Rodari)

Il Papa: nella Chiesa troppi personalismi (Marroni)

Gianni Letta: Serve un esame di coscienza dei giornalisti

L'Israel Antiquities Authority data all'epoca di Gesù una sinagoga scoperta nei pressi di Cafarnao (Osservatore Romano)

Una preghiera per Caterina, la figlia di Antonio Socci

Il Papa: il tema della Rivelazione ha oggi maggiore urgenza

"Cronaca divina": video YouTube

Il Papa: avevo pensato di tornare agli studi dopo la pensione (Izzo)

La Rivelazione come in una «disputatio» medievale negli studi del giovane Ratzinger (Osservatore Romano)

Presentato il secondo volume delle «Gesammelte Schriften» di Joseph Ratzinger: la prefazione di Benedetto XVI (Pubblicata per la prima volta la tesi integrale sul concetto di Rivelazione e sulla teologia della storia in Bonaventura).

Padre Lombardi: Nella seconda metà di ottobre, al via i colloqui tra Santa Sede e Fraternità San Pio X (Radio Vaticana)

Lo scivolone dell'Ansa, la sonora bacchettata dell'Osservatore Romano e...l'infantilismo dei mass media

Benedetto XVI sta operando per una Chiesa e una società inclusive (CulturaCattolica)

Colloqui Roma-FSSPX: a ottobre, e segretati. Smentito il card. Schoenborn. Da Messainlatino

“Cuore semplice e riservato”. Don Alessandro Galeotti parla di Joseph Ratzinger e dei Suoi scritti (Rinascimento Sacro)

Osservatore Romano: il Messaggio del Papa ai farmacisti? Idea fantasiosa. Sugli embrioni testo antico, "con buona pace di chi cerca polemica"

La sonora bacchettata (Deo Gratias!!!) dell'Osservatore Romano all'Ansa ed ai mass media che hanno scambiato un discorso per un messaggio

«Volete compiere in maniera degna e saggia il ministero della parola, nell’annuncio del Vangelo e conservando l’ortodossia nella esposizione della fede?»

(Pontificale Romanum. De Ordinatione Episcopi, presbyterorum et diaconorum, editio typica altera , Typis Polyglottis Vaticanis 1990)

Dal Vaticano, 12 settembre 2009

Carissimi Confratelli nel Sacerdozio,

La «Nuova evangelizzazione» convoca ciascuno ad un impegno, sempre rinnovato, di apostolato ed annuncio.
Il mandato del Signore agli Apostoli è, in tal senso, esplicito ed inequivocabile: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo» (Mc 16,15-16a).
L’impegno assunto durante l’ordinazione sacerdotale è esattamente quello di “compiere il ministero della parola”, cioè spendere l’intera esistenza nell’annuncio di Gesù Cristo, Verbo incarnato, morto e Risorto, unica autentica risposta alle esigenze del cuore umano.
La sollecitudine nel “servizio della parola” non può essere semplicemente di alcuni sacerdoti, particolarmente sensibili a tale dimensione.
Essa è caratteristica propria ed irrinunciabile dello stesso ministero presbiterale, costituendo parte essenziale di quel munus docendi, ricevuto dallo Spirito nel sacramento dell’Ordine.
Il rito prevede l’impegno a compiere tale servizio in maniera “degna” e “saggia”. La dignità rimanda immediatamente all’oggetto dell’annuncio: Gesù Cristo Salvatore.
Nessun presbitero annuncia se stesso o proprie idee, né interpretazioni personalistiche o soggettive dell’unico eterno Vangelo. Siamo chiamati a riconoscere la suprema “dignità” di Colui del Quale siamo stati resi portatori e, per conseguenza, a compiere in maniera “degna” tale servizio. Tale coscienza non può non tradursi nell’impegno ad un approfondimento costante delle Sacre Scritture, «Parola di Dio in quanto […] messa per iscritto sotto l’ispirazione dello Spirito Divino» (Dei Verbum, 9); approfondimento certamente esegetico-teologico, ma soprattutto spirituale. La vera conoscenza delle Scritture è quella del cuore, che nasce dalla quotidiana intimità con esse, dalla Lectio divina, compiuta nell’alveo della grande Tradizione dei Padri, dalla meditazione profonda che, gradualmente ma efficacemente, conforma l’anima al Vengelo, trasformando ciascun sacerdote in un “vangelo vivente”. Ben sappiamo che «Il Vangelo non è solo parola, Cristo stesso è il Vangelo» (Benedetto XVI, Omelia, 12/09/09) ed a Lui siamo chiamati a conformarci, anche attraverso l’esercizio del ministero dell’annuncio.
Accanto alla dignità di tale servizio, la sacra Liturgia ne indica la “saggezza” come caratteristica.
Questa presuppone la prudenza e la capacità di guardare alla realtà, tendenzialmente, secondo la totalità dei suoi fattori, non assolutizzando alcun punto di vista umano, ma sempre riferendo tutto all’Unico Assoluto che è Dio.
Una predicazione saggia tiene conto innanzitutto delle reali esigenze di coloro ai quali si rivolge, mai imponendo arbitrarie ed insufficienti interpretazioni, ma favorendo sempre l’unica cosa davvero necessaria: il reale incontro con Dio dei fratelli affidati alle nostre cure.
La saggezza è capace di distinguere circostanze, tempi e modi, è umile e non fa ergere l’annunciatore al di sopra di Colui che deve annunciare e nemmeno al di sopra della Chiesa che, da duemila anni, custodisce vivente il Vangelo. Infine, compiere in maniera saggia il “ministero della parola” significa essere sempre lucidamente consapevoli dell’opera di Dio in ogni annuncio: è lui che prepara i cuori, è lui che incontra gli uomini, è lui che fa germogliare i fiori di conversione e maturare i frutti di carità. L’Unico “relativismo” ammesso è quello verso se stessi: dobbiamo essere, come predicatori, totalmente “relativi a Dio”!
Scopriremo, in tal modo, l’efficacia e la bellezza del ministero a noi affidato attraverso l’annuncio della Parola, avvertiremo quell’intima compagnia del Signore, che ama chi dona con gioia e non lascia mai solo il suo servo, contempleremo, commossi, i frutti che Lui permetterà ed avvertiremo la Sua compagnia anche nel momento della Croce.

X Mauro Piacenza

Arciv. tit. di Vittoriana

Segretario

http://www.clerus.org/clerus/dati/2009-09/12-13/SE_Mauro_Piacenza_12_09_09.html

Nessun commento: