mercoledì 16 settembre 2009
Mons. Ravasi: le chiese di oggi sembrano garage (Il Giornale)
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«Quelle di oggi sembrano garage»
di Redazione
Città del Vaticano
«Un certo cattivo gusto nelle chiese, oggi è un dato di fatto. Per questo è indispensabile una formazione di tipo estetico a partire dai seminari e dalle parrocchie».
È quanto ha detto monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia commissione per i beni culturali, illustrando qualche giorno fa ai giornalisti l’incontro del 21 novembre del Papa con gli artisti. Ricordando una frase di padre David Maria Turoldo - il religioso e poeta dell’Ordine dei Servi morto nel 1992 - «oggi le chiese sono come un garage dove Dio viene parcheggiato e i fedeli sono tutti allineati davanti a Lui», Ravasi ha esortato a fare del «linguaggio della comunicazione religiosa un linguaggio estetico».
Idea condivisa anche da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, per il quale «le chiese, che nel Medio Evo erano prefigurazione del Paradiso, ricche di colori, oggi sono grigie e spoglie. È urgente riscoprire le cose positive che possono costruire l’estetica di domani».
Del resto monsignor Ravasi, è un sacerdote e un intellettuale da sempre interessato al mondo dell’arte e al rapporto tra estetica ed etica. In particolare da quando è stato nominato presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia commissione per i beni culturali, due anni fa, ha sempre cercato di favorire una riflessione sull’arte sacra, invitando al confronto anche il mondo laico. «Perché il dialogo con l'architettura c'è: le chiese moderne vengono costruite effettivamente da grandi architetti a livello internazionale, quali Renzo Piano, Mario Botta, Kenzo Tange, Tadao Ando, Alvaro Siza e altri. Però queste chiese nell'interno o sono spoglie, perché hanno soltanto l'architettura della luce, o hanno immagini di cattivo gusto, oppure hanno la presenza dell'artigianato soltanto, e non invece, come accadeva in passato, grandi opere d'arte». «Pensiamo alle grandi chiese del Cinquecento, dell'arte barocca, che avevano in sé la meraviglia dell'architettura, ma anche la presenza di artisti come Bernini, per esempio, oppure Tiziano, Veronese - aveva spiegato in occasione di una lunga intervista lo scorso anno -. Pensiamo alle grandi chiese veneziane, quali presenze altissime hanno, dal punto di vista della storia dell'arte».
Ravasi ha più volte sollecitato i grandi artisti contemporanei - per esempio negli Stati Uniti Bill Viola, Anish Kapoor per l'India, per l'Europa Jannis Kounellis - a impegnarsi in progetti di arte sacra: «Grandi artisti, che ritornino ancora a rappresentare le grandi immagini religiose, creando anche un interesse da parte della committenza stessa, cioè delle autorità ecclesiali, affinché ripropongano ancora le grandi opere nell'interno delle loro chiese».
© Copyright Il Giornale, 16 settembre 2009 consultabile online anche qui.
La domanda e': di chi e' la colpa?
R.
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5 commenti:
Non c'è più il senso del bello, né quello del sacro. I valori veri sono ndti perduti, c'è sciatteria morale e culturale ovunque, partire dal linguaggio, dall'abbigliamento....
Purtroppo, nche i sacredoti spesso non dannoil buon esempio: celebrno la Messa con le scarpe da ginnastica o con gli zoccoli, hanni paramenti non puliti,come gli addobbi dell'altare, i fiori son pochi e spesso maleodoranti. Le scarestie sebrno rispotigli abbandonati. Un volta, entrando in chiesa si sentiva il profumo dll'incesnoso. Ora, d'estate c'è caldo e abbndono e d'inverno, gelo e buio.
E poi si rovno spesso chiuse. sembrano uffici che aprono 2 ore al mattino e 3 ore al pomeriggio. Non c'è qusi ai un scerdote che confessi, nessuno viene più benedire le case. E' stato indetto l'anno sacerdotale , ma non so quanti sacerdoti se ne rendano conto. Poco tempo fa, quando ho ftto a un scedote gli auguri pr l'nno sacerdotale e ho detto che l'avrei risordato nella preghiera, mi ha risposto che i fedeli hanno i sacerdoti che si meritano. Basta così, se no non la finisco più. Quanta amarezza.................e quanta sofferenza per il Santo Padre che è amante della Bellezza, come icona del Dio vivente
sembrano uffici che aprono 2 ore al mattino e 3 ore al pomeriggio.
Già...... ormai le parrocchie sono molto simili agli esercizi quindi, anche sti sacerdoti che tutto fanno fuorchè ciò che dovrebbe fare un parroco, si comportano di conseguenza.
A proposito, guaoi a presentarvi per la confessione fuori dagli orari d'Ufficio; potreste aver commesso il peggiore dei delitti ma, rischiereste seriamente di non essere mai ascoltati
Scusate lo sfogo! Ma, purtroppo è la triste realtà.
Scusate ho fatto un pò di pasticci nella prima parte del post.
Volevo dire che le Parrocchie sono sempre più simili agli esercizi pubblici e quindi anche i parroci, si comportano di conseguenza. Fanno tutto fuorchè quello che dovrebbe fare un parroco.
....meglio tardi che mai! qualcuno comincia ad accorgersene...ma santa pazienza, lo viene a dire a noi? NON siamo noi laici ad aver firmato i lavori, tanto meno scelto il disegno su carta...è ai suoi colleghi Vescovi che deve rivolgere queste parole...
Caro mons. Ravasi le posso assicurare che ci sono dei garage molto, ma molto più belli di certe chiese...e di certo costate meno, molto economici...
Ho fatto la catechista in una Chiesa in garage per 4 anni e le posso assicurare che il decoro e la dignità non erano un problema, il decoro e la dignità si perdono quando si costruiscono quelle che dovrebbe essere chiese, peggio che dei garage, ambienti per altro provvisori...
A Foligno è stato consacrato il CUBO-CHIESA...(non la Chiesa cubo attenzione eh!)perchè lo avete permesso?
che dite a noi, sui giornali queste affermazioni, non servirà a molto, è ora di AGIRE, di parole sono state dette anche troppe, manca il coraggio di agire e di applicare una seria pulizia...
eh!
Già cara Caterina...... credo che ora dalle parole bisognerebbe passare ai fatti.
Ma chi è quel vescovo tanto coraggioso e soprattutto intenzionato a far ritornare le chiese vere chiese ed i parroci veri parroci e non manager di DIO?
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