sabato 31 ottobre 2009

Grandi cardinali a un passo dalla pensione (Bevilacqua)


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Grandi cardinali a un passo dalla pensione

PRIMO PIANO
Di Andrea Bevilacqua

VATICANEIDE - Il confronto più difficile per il successore di tettamanzi

Re, capo dei vescovi, si è mangiato anche la proroga dei 76 anni

È il 2010 l'anno in cui importanti cardinali nella curia romana e nelle diocesi italiane saranno chiamati a lasciare. Già, perché, per raggiunti limiti di età, saranno alcuni porporati di gran calibro a dover liberare il posto occupato.
Anzitutto il potente cardinale Giovanni Battista Re. Questi dovrebbe lasciare la carica di prefetto della Congregazione per i vescovi, uno dei punti chiave in quanto a responsabilità e delicatezza del governo centrale della Chiesa. Il 30 gennaio prossimo, infatti, il porporato lombardo compirà 76 anni, e giungerà a scadenza anche l'anno di «proroga», rispetto alla scadenza naturale dei 75 anni, che sovente Benedetto XVI concede ai suoi più stretti collaboratori. Difficile dire chi arriverà al suo posto.
Sembra che sul tavolo vi siano varie ipotesi. Si è detto dell'attuale nunzio in Italia, monsignor Giuseppe Bertello, il diplomatico che dal 19 dicembre del 2006 ricopre il ruolo di nunzio in Italia. Ma vi sono anche altri nomi in lizza. Tutti degni di attenzione. Addirittura vi è chi ipotizza un arrivo dell'attuale presidente dei vescovi italiani Angelo Bagnasco ma la cosa pare essere prematura. Di certo c'è una cosa: che il posto ai Vescovi è tra i più strategici della Santa Sede: qui si decide il governo delle varie diocesi del mondo. Insomma, non poca roba. Altro cambio attesissimo è quello del presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani. Il cardinale Walter Kasper, che ha compiuto diciotto mesi di «proroga», dovrebbe essere sostituito da un vescovo tedesco molto stimato da Benedetto XVI. Tra l'altro, pare che il cardinale Kasper non abbia visto di buon occhio i tempi e i modi dell'ingresso nella chiesa cattolica dei dissidenti anglicani, gestita in maniera totalmente autonoma dalla Congregazione per la dottrina della fede. Una scelta mal digerita che potrebbe in qualche modo velocizzare il suo addio.
Poi c'è la diocesi di Torino. A marzo scadono i 76 anni del cardinale arcivescovo Severino Poletto. Il Papa andrà in visita nel capoluogo piemontese il 2 maggio prossimo. L'occasione è quella di venerare la Sindone che sarà esposta pubblicamente. È dopo la visita che Poletto sarà pensionato. Al suo posto varie ipotesi. Tra queste quella del vescovo di Ivrea, monsignor Arrigo Miglio ,e quella del vescovo di Alessandria, monsignor Giuseppe Versaldi.
Infine Milano. Il cardinale arcivescovo Dionigi Tettamanzi rimarrà in sella per tutto il 2010. Ma non oltre. La scelta del suo successore resta particolarmente delicata. Perché le aspettative sono duplici. Vi sono i «martiniani» che vorrebbero una scelta di continuità con i due ultimi arcivescovi (appunto Martini e Tettamanzi). E coloro che vorrebbero un ritorno all'antico, ai tempi di Colombo, Schuster, Montini.

© Copyright Italia Oggi, 31 ottobre 2009 consultabile online anche qui.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Dando un'occhiata agli interventi di GPII a brescia nel 1982 ho trovato questo bellissimo testo ai giovani. Indica loro di andare avanti nel solco della grande tradizione cattolica. Un messaggio attuale, direi... Saluti, Marco

http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1982/september/documents/hf_jp-ii_spe_19820926_giovani-brescia_it.html

Anonimo ha detto...

Speriamo che a Milano non arrivi un "martiniano" e che venga spazzata via quella sensazione di vivere in una chiesa scismatica!

Anonimo ha detto...

Poletto, per la precisione, a marzo compirà 77 anni, non 76. Quindi ha già avuto due anni di proroga rispetto alla scadenza canonica (per la gioia sua, ma non dei preti!). Quanto al successore: alla fine succederà ciò che è successo nel 1999, ossia sarà il Segretario di Stato piemontese a imporre l'arcivescovo a Torino: allora fu Sodano che impose Poletto, ora sarà Bertone a imporre Versaldi (che fu suo Vicario Generale a Vercelli). E' vero che il fatto che Bertone sia della zona di Ivrea potrebbe far ipotizzare come vincente la candidatura di Miglio, ma in realtà Bertone essendo salesiano ha avuto sempre pochi rapporti con la realtà di Ivrea. Mentre a Vercelli è stato arcivescovo ed era in grande amicizia col vercellese Versaldi suo Vicario Generale.

Domenico ha detto...

Anche Bertone dovrebbe lasciare per raggiunti limiti di età.

Anonimo ha detto...

A Milano si vocifera anche della candidatura di un "outsider" come successore di Tettamanzi: si tratta di Mons. Padovese, cappuccino di origine milanese e attualmente Vicario Apostolico in Turchia. Non sarebbe proprio male. E' ortodosso, colto, animato da spirito missionario, e soprattutto non carrierista, come i tanti che stanno aspirando alla Cattedra di Sant'Ambrogio. Non viene dalla C.E.I. e questo è già un titolo di merito!

Anonimo ha detto...

Rispondo a Domenico: Bertone "dovrebbe" lasciare ma sarà difficile. Il Papa lo terrà accanto a sè, anche oltre la naturale scadenza.

Raffaella ha detto...

Preghiamo :-)
R.

Anonimo ha detto...

Mons. Padovese era docente di Patrologia a Roma ed era davvero validissimo, sia sul piano culturale sia su quello dell'insegnamento. Chiaro, brillante, non polemico e appassionato. Non avevo mai sentito di una sua eventuale candidatura a Milano, ma in effetti sarei contento anch'io. Pare però che avvenga soltanto a Pasqua del 2011, poiché Tettamanzi ha ricevuto una proroga di due anni come Poletto. E' diventata una mania?

Anonimo ha detto...

Prego Dio affinchè a Milano venga un cardinale che ami la chiesa, che non faccia politica nè carrierismo: soprattutto uno che si inginocchi davanti al Pontefice e che gli baci l'anello!!!!

Anonimo ha detto...

A proposito di Milano, sapevate che non si festeggiano più Tutti i Santi????
Non ho parole!!!Festeggeremo halloween!!!

laura ha detto...

Il Santo Padre deciderà illuminato dallo Spirito Santo