sabato 31 ottobre 2009
Chiarimento del direttore della Sala Stampa della Santa Sede (Osservatore Romano)
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Chiarimento del direttore della Sala Stampa della Santa Sede
Speculazioni senza fondamento. È il commento del cardinale William Levada alle ipotesi sui ritardi nella pubblicazione della Costituzione Apostolica circa Ordinariati personali per anglicani che entrano in piena comunione con la Chiesa cattolica, annunciata il 20 ottobre scorso dallo stesso prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Secondo alcune speculazioni, infatti, basate "su osservazioni in apparenza bene informate di un giornalista italiano, Andrea Tornielli", i ritardi sarebbero dovuti "a qualcosa di più che a mere ragioni "tecniche"": alla base ci sarebbe una grave questione sostanziale, ovvero disaccordi sul fatto che il celibato sarà o meno la norma per il futuro clero nominato, in base a questo provvedimento.
Sabato 31 ottobre, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha offerto chiarimenti in merito riferendo quanto affermato in proposito dal cardinale Levada: "Il ritardo è puramente tecnico, nel senso che si vuole assicurare la coerenza del linguaggio canonico e dei riferimenti. Le questioni legate alla traduzione sono secondarie".
A conferma di ciò il cardinale ha citato i due paragrafi dell'articolo vi della Costituzione (che riportiamo di seguito in una nostra traduzione):
" 1. Quanti hanno servito come diaconi, sacerdoti o vescovi anglicani e che possiedono i requisiti stabiliti dal diritto canonico e non sono ostacolati da irregolarità o da altri impedimenti possono essere accettati dall'Ordinario come candidati agli Ordini Sacri nella Chiesa cattolica.
Nel caso dei ministri sposati devono essere osservate le norme stabilite nella Lettera Enciclica di Papa Paolo VI Sacerdotalis coelibatus, n. 42 e nella Dichiarazione In June. I ministri non sposati devono osservare la norma del celibato sacerdotale del cic canone 277, 1.
2. L'Ordinario, in piena osservanza della disciplina del celibato sacerdotale nella Chiesa Latina, di norma (pro regula) ammetterà all'ordine presbiterale solo uomini celibi. Può anche chiedere al Romano Pontefice, in deroga al canone 277, 1, l'ammissione di uomini sposati al presbiterato caso per caso, secondo criteri oggettivi approvati dalla Santa Sede".
Questo articolo - ha spiegato il cardinale - va inteso come coerente con la pratica attuale della Chiesa, in cui ex ministri anglicani sposati possono essere ammessi al ministero sacerdotale nella Chiesa cattolica caso per caso. A proposito dei futuri seminaristi, è stato considerato meramente ipotetico il fatto che potrebbero esserci alcuni casi nei quali si potrebbe chiedere una dispensa dalla norma del celibato. Per questo motivo, criteri oggettivi su qualsiasi possibilità - per esempio, seminaristi sposati già in preparazione - devono essere elaborati congiuntamente dall'Ordinariato Personale e dalla Conferenza Episcopale e sottoposti alla Santa Sede per l'approvazione".
Il cardinale ha poi anticipato che il lavoro tecnico sulla Costituzione e sulle Norme sarà completato entro la fine della prima settimana di novembre.
(©L'Osservatore Romano - 1 novembre 2009)
Mah...mah...era necessario che anche l'Osservatore calcasse cosi' la mano?
R.
LETTERA ENCICLICA SACERDOTALIS CAELIBATUS
Casi particolari
42. In virtù della norma fondamentale nel governo della Chiesa cattolica alla quale abbiamo sopra (82) accennato, come, da un lato, rimane confermata la legge che richiede la scelta libera e perpetua del celibato in coloro che sono ammessi agli ordini sacri, dall'altro, potrà essere consentito lo studio delle particolari condizioni di ministri sacri coniugati, appartenenti a Chiese o a comunità cristiane tuttora divise dalla comunione cattolica, i quali, desiderando di aderire alla pienezza di tale comunione e di esercitarvi il sacro ministero, fossero ammessi alle funzioni sacerdotali, in tali circostanze tuttavia da non portare pregiudizio alla vigente disciplina circa il sacro celibato.
E che l'autorità della Chiesa non rifugga dall'esercizio di questa potestà lo dimostra l'eventualità, prospettata dal recente Concilio Ecumenico, di conferire il sacro diaconato anche ad uomini di matura età, viventi nel matrimonio (83).
CODICE DI DIRITTO CANONICO
Can. 277 - §1. I chierici sono tenuti all'obbligo di osservare la continenza perfetta e perpetua per il regno dei cieli, perciò sono vincolati al celibato, che è un dono particolare di Dio mediante il quale i ministri sacri possono aderire più facilmente a Cristo con cuore indiviso e sono messi in grado di dedicarsi più liberamente al servizio di Dio e degli uomini.
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