venerdì 30 ottobre 2009

Il vero progresso non è solo sviluppo economico ma anche morale e spirituale: così il Papa al nuovo ambasciatore di Panama (Radio Vaticana)


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Il vero progresso non è solo sviluppo economico ma anche morale e spirituale: così il Papa al nuovo ambasciatore di Panama

La collaborazione tra Stato e Chiesa nella promozione del bene comune e il concetto di progresso autentico della società sono stati i temi al centro del discorso del Papa, stamani, al nuovo ambasciatore di Panama presso la Santa Sede, la signora Delia Cárdenas Christie, ricevuta per la presentazione delle Lettere credenziali. Il servizio di Sergio Centofanti.

Benedetto XVI sottolinea le buone relazioni che intercorrono tra Santa Sede e Panama, evidenziate dall’accordo firmato il primo luglio 2005, che auspica “sia rapidamente ratificato” così che si possa “erigere una circoscrizione ecclesiastica che assista pastoralmente le Forze di sicurezza panamensi”.

Ha ribadito quindi il concetto di una sana laicità: “Nel quadro delle loro rispettive competenze e del rispetto reciproco, l’impegno della Chiesa, che, in ragione della sua missione, non si confonde con quello dello Stato, né può identificarsi con alcun programma politico, si muove in un ambito di natura religiosa e spirituale, che tende alla promozione della dignità dell’essere umano e alla tutela dei suoi diritti fondamentali. Tuttavia – ha aggiunto - questa distinzione non implica indifferenza o reciproca ignoranza, perché, anche se a titolo diverso, Chiesa e Stato operano entrambi per il bene comune dei cittadini”.

Il Papa sottolinea il fatto che Panama è “un mosaico di etnie, popoli e culture” presentandosi “come un segno eloquente dinanzi a tutta la famiglia umana di come sia possibile una convivenza pacifica tra persone di origine diversa, in un clima di comunione e cooperazione. Questa pluralità umana – ha detto – deve essere considerata un elemento di ricchezza” nella consapevolezza che è “il fattore umano il primo capitale da salvaguardare e valorizzare”. In questo contesto il Papa invita “a lavorare per una maggiore uguaglianza sociale, economica e culturale … rinunciando agli interessi egoistici, rafforzando la solidarietà”.

“Il messaggio del Vangelo – ha proseguito - ha svolto un ruolo essenziale nel plasmare l'identità panamense… Una luminosa testimonianza di ciò è la Bolla ‘Pastoralis officii debitum’, con la quale, il 9 settembre 1513, Papa Leone X eresse canonicamente la diocesi di Santa Maria La Antigua, la prima sulla terra ferma del continente americano”. Il Pontefice ricorda “le numerose attività di promozione umana e sociale che svolgono a Panama le diocesi, le parrocchie, le comunità religiose, le associazioni laicali e i movimenti di apostolato. “Particolarmente rilevante – ha detto - è la presenza della Chiesa nel campo educativo e nell’assistenza ai poveri, gli ammalati, i carcerati e gli immigrati” e poi ancora il suo impegno per la giustizia sociale e la pace, la lotta contro la corruzione, la difesa della vita umana “dal momento del concepimento fino alla morte naturale, e la salvaguardia della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Questi – ha precisato - sono elementi insostituibili per creare un tessuto sociale sano e costruire una società forte, proprio per la solidità dei valori morali su cui si fonda”.

In questo contesto, il Papa riconosce l'impegno delle autorità panamensi nel rafforzamento delle istituzioni democratiche e di una vita pubblica fondata su solide basi etiche. “A questo proposito – ha sottolineato – non si devono risparmiare sforzi per promuovere un sistema giudiziario indipendente ed efficiente”, che operi con onestà e trasparenza in tutti i campi per la soluzione dei problemi dei cittadini. “Ciò – ha detto - favorirà lo sviluppo di una società giusta e fraterna, in cui nessun settore della popolazione sia dimenticato o condannato alla violenza e all’emarginazione”.

Infine, sul piano internazionale, Benedetto XVI rileva l’impegno di Panama per la stabilità politica dell’area centroamericana in un momento in cui si vede chiaramente come il progresso di una società “non dipende solo dallo sviluppo economico e dalle innovazioni tecnologiche” ma dalla compresenza di una dimensione etica e spirituale evidenziata dalla diffusione di “persone interiormente rette, dalla condotta irreprensibile e dalla ferma volontà di impegnarsi con forza per il bene comune”.

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