domenica 23 novembre 2008

Il Papa ed il dialogo fra fedi: apprezzamento degli Ebrei. Ucoii: il Papa parla di dialogo interreligioso in senso stretto


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Papa/ Dialogo fra fedi non possibile: ebrei d'accordo, dubbi Islam

Di Segni: Giusto; Ucoii: Approfondire parole Ratzinger

Città del Vaticano, 23 nov. (Apcom)

"Un dialogo interreligioso nel senso stretto della parola non è possibile, mentre urge tanto più il dialogo interculturale che approfondisce le conseguenze culturali della decisione religiosa di fondo".
Lo scrive il Papa, nella lettera-prefazione del libro di Marcello Pera 'Perchè dobbiamo dirci cristiani', in uscita nei prossimi giorni.

Benedetto XVI torna su un tema a lui particolarmente caro: no al sincretismo religioso, sì invece al dialogo fra leader religiosi quando sono in ballo valori universali, promozione dei diritti umani, lotta al terrorismo. Un messaggio che fa da filo conduttore al Pontificato di Ratzinger, utilizzato per la prima volta al summit interreligioso di Assisi, promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, nel 2005 - primo anno di pontificato di Benedetto XVI, in cui condannava la "sostanziale unità fra tutte le fedi".
Mentre sulla decisione religiosa di fondo un vero dialogo non è possibile senza mettere fra parentesi la propria fede - afferma Benedetto XVI nel testo che da prefazione al libro di Pera, con cui ha scritto un libro quando era cardinale - occorre affrontare nel confronto pubblico le conseguenze culturali delle decisioni religiose di fondo.
Qui il dialogo e una mutua correzione e un arricchimento vicendevole sono possibili e necessari".
Per Ratzinger, inoltre, "il liberalismo, senza cessare di essere liberalismo ma al contrario, per essere fedele a se stesso, può collegarsi con una dottrina del bene, in particolare quella cristiana che gli è congenere, offrendo così veramente un contributo al superamento della crisi".
Espressione, quella dell'impossibilità di un dialogo interreligioso, che viene accolta positivamente dalla comunità ebraica romana.
"Credo che bisogna essere molto grati al Papa per questa precisazione e per la giusta chiarezza", dice ad Apcom il rabbino Riccardo Di Segni, a capo della Comunità ebraica di Roma. Ci sono dei limiti insuperabili - aggiunge Di Segni - di ciascuna fede che vanno rispettati. Al di là di questo è giusto invece il dialogo fra culture".
Da parte sua, l'Ucoii (Unione delle Comunità e organizzazioni islamiche in Italia), sottolinea come "occorre precisare cosa il Papa intende dire con dialogo interreligioso in senso stretto. "Il dialogo fra credenti esiste - dice Izzeddin Elzir, portavoce dell'Ucoii - certamente non dialoghiamo sulle nostre fedi, perchè ognuno crede in ciò che crede, ma dialoghiamo su come possiamo convivere insieme, ciascuno nelle proprie diversità".

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Papa/ Dialogo interreligioso, Di Segni: Bene, fa chiarezza

Ci sono dei limiti insuperabili che vanno rispettati

Roma, 23 nov. (Apcom)

Il Papa fa bene a dire no al sincretismo religioso e sì invece al dialogo fra culture. "Credo che bisogna essere molto grati al Papa per questa precisazione e per la giusta chiarezza", dice ad Apcom il rabbino Riccardo Di Segni, a capo della Comunità ebraica di Roma, commentando la lettera che Benedetto XVI ha scritto al senatore Marcello Pera, come prefazione al suo libro 'Perchè dobbiamo dirci cristiani', in cui sostiene che "un dialogo interreligioso nel senso stretto della parola non è possibile, mentre urge tanto più il dialogo interculturale che approfondisce le conseguenze culturali della decisione religiosa di fondo".
"Ci sono dei limiti insuperabili - aggiunge Di Segni - di ciascuna fede che vanno rispettati. Al di là di questo è giusto invece il dialogo fra culture". Il rabbino, dunque, dà ragione al Pontefice nel sostenere che il dialogo interreligioso in senso stresso non può esistere, mentre il dialogo deve esserci sull'aspetto culturale e sui valori universali.

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Papa/ Dialogo interreligioso,Ucoii: Diversi ma dobbiamo convivere

Portavoce Elzir:Ciascuno crede in ciò che crede, ma serve dialogo

Roma, 23 nov. (Apcom)

Il dialogo fra credenti esiste, certamente "non dialoghiamo sulle nostre fedi, perchè ognuno crede in ciò che crede, ma dialoghiamo su come possiamo convivere insieme, ciascuno nelle proprie diversità": questa è l'interpretazione che Izzeddin Elzir, portavoce dell'Ucoii (Unione delle Comunità Islamiche in Italia), offre delle parole di Papa Benedetto XVI che, nella prefazione al nuovo libro di Marcello Pera, parla della impossibilità di un dialogo interreligioso e dell'urgenza di un dialogo interculturale.
"C'è da capire cosa intende Benedetto XVI con dialogo interreligioso in senso stretto - afferma Elzir interpellato da Apcom - perchè c'è un dialogo interreligioso in corso presso il Vaticano. Vorrei citare l'ultimo incontro di una rappresentanza di intellettuali musulmani con una delegazione della Santa Sede. Quindi sarebbe da precisare cosa significa dialogo interreligioso stretto. Certamente - prosegue il portavoce dell'Ucoii - non dialoghiamo sulle nostre fedi, perchè ognuno crede in ciò che crede, ma dialoghiamo su come possiamo convivere insieme ciascuno nelle proprie diversità. Il dialogo interculturale si fa ogni giorno, e deve essere il nostro lavoro, perchè con la globalizzazione tutto il mondo è un piccolo paese ed è giusto aprire un confronto su diverti temi: lavoro, scuola, politica, in tutti gli ambienti".
Per Hamza Piccardo, ex segretario dell'Ucoii, "il dialogo è un dialogo fra credenti, non fra le religioni. Se per dialogo interreligioso intendiamo un dialogo fra fedi con lo scopo del dialogo di convertire l'altro - risponde - allora non è dialogo. È sempre assolutamente utile e necessario un dialogo interreligioso e interculturale, in quanto in un sistema di valori, le religioni propongono dei valori universali".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Buono, equilibrato il ragionamento fatto dai due rappresentanti islamici.
don G.M.N.