martedì 6 ottobre 2009

La situazione della Chiesa in Etiopia presentata al Sinodo. Il saluto del Papa al Patriarca ortodosso etiope, Paulos (Radio Vaticana)


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SINODO PER L'AFRICA (4-25 OTTOBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

La situazione della Chiesa in Etiopia presentata al Sinodo dei Vescovi per l'Africa. Il saluto del Papa al Patriarca ortodosso etiope, Paulos

Le sofferenze, ma anche le speranze della Chiesa in Etiopia sono state le protagoniste, stamani, della 3° Congregazione generale del Sinodo dei Vescovi per l’Africa, in corso in Vaticano sui temi della riconciliazione, la giustizia e la pace. Ad aprire i lavori, è stato l’intervento del Patriarca della Chiesa Ortodossa di Etiopia, Abuna Paulos, cui è seguito il saluto del Santo Padre Benedetto XVI. Tra gli altri temi trattati in Aula, l’attività della Chiesa in Africa nel campo dell’educazione e il dialogo con l’Islam ed Il servizio di Isabella Piro:

Una presenza che testimonia in modo eloquente l’antichità e la tradizione della Chiesa in Africa. Così il Papa ha salutato il Patriarca Abuna Paulos, ricordando che la Chiesa etiope continua a testimoniare il Vangelo e l’obbedienza alla sua legge dell’amore, nonostante le persecuzioni e il sacrificio dei martiri. Quindi, Benedetto XVI ha aggiunto:

The proclamation of the Gospel cannot be separated from the commitment…

“La proclamazione del Vangelo non può essere separate dall’impegno a costruire una società conforme al volere di Dio e che protegga la dignità e l’innocenza dei bambini”, ha detto il Papa. “In Cristo sappiamo che la riconciliazione è possibile, la giustizia può prevalere, la pace può essere duratura”. Di qui, l’auspicio di Benedetto XVI che si lavori per lo sviluppo integrale della popolazione africana, rafforzando le famiglie, baluardo della società, educando i giovani e contribuendo alla costruzione di società oneste, integre e solidali.

In precedenza, il Patriarca Abuna Paulos aveva ricordato le piaghe dell’Africa, segnata da sfruttamento, pandemie e carestie. Ma aveva sottolineato come essa presenti un molte risorse naturali, che contribuiscono allo sviluppo di altri Paesi. Poi, l’appello alla difesa dei bambini:

In what way should we denonce civil wars…

“In che modo – ha detto il Patriarca Ortodosso etiope – dobbiamo denunciare le guerre civili che spesso sono combattute da bambini-soldato?”. Di qui, l’appello all’unità perché tutti i leader della cristianità uniscano i loro sforzi a favore dell’Africa.
Tra gli altri temi trattati in Aula, l’importanza della Chiesa in Africa nel campo dell’educazione, testimoniata dalle circa 56mila scuole, frequentate da 19milioni di alunni, e dalle 23 Università cattoliche. Centrale anche il dialogo con l’Islam: un’esperienza positiva arriva dal Nord Africa, zona a maggioranza musulmana, in cui i cristiani godono comunque di una certa libertà, c’è un pensiero critico verso l’estremismo islamico e la Chiesa è chiamata a collaborare nella società. A questo proposito, è giunto l’auspicio che il Sinodo per il Medio Oriente del 2010 comprenda anche le diocesi del Nord Africa.

Il pensiero, poi, è andato ai tanti martiri caduti in Africa e alle speranze che il cammino verso la democrazia di tanti Paesi non diventi un passaggio da una “dittatura pesante” ad altre più “leggere”.

Ieri pomeriggio, invece, i Padri Sinodali hanno riflettuto sui rapporti tra l’Africa e gli altri continenti.
Molti i legami in comune, si è detto, poiché il continente africano presenta i problemi di tutto il mondo, come la povertà, l’assenza di una democrazia radicata, i fenomeni di ingiustizia contro le donne. Tuttavia, hanno ribadito i Padri Sinodali, l’Africa può rappresentare un modello di fede profonda e dinamica, di un cristianesimo giovane e volenteroso, di dialogo interreligioso. E dall’Africa, si può imparare ad intensificare l’evangelizzazione.

Quindi, è toccato a mons. Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, presentare un rapporto sull’Ecclesia in Africa, l’Esortazione apostolica post-sinodale siglata da Giovanni Paolo II nel 1995. Il presule ha sottolineato come il documento sia stato accolto con entusiasmo in Africa, dando luogo a sinodi diocesani e regionali per riflettere sulla Chiesa famiglia di Dio o per elaborare progetti e piani pastorali. Con il risultato di donare un nuovo impulso alla vita e alla missione della Chiesa in Africa.

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