martedì 21 aprile 2009
Durban II: dalla Santa Sede no agli estremismi. Votato il documento finale, il commento di mons. Tomasi (Radio Vaticana)
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Durban II: dalla Santa Sede no agli estremismi. Votato il documento finale, il commento di mons. Tomasi
L’adozione della dichiarazione finale sul razzismo Durban II è stata la risposta al discorso antisemita del presidente iraniano Ahmadinejad, ha dichiarato l’alto commissariato dell’Onu per i diritti umani Pillay. Sui possibili motivi che hanno portato l’assemblea a votare anticipatamente il documento, Francesca Sabatinelli ha intervistato l’osservatore permanente della Santa Sede all'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, mons. Silvano Maria Tomasi
R. - Penso che l’idea che sta un po’ nelle preoccupazioni di tutti era di dare un segno chiaro che ci si deve orientare sulla sostanza del documento e lasciar cadere altre interpretazioni o altri eventi politici e che il messaggio che il documento conclusivo vuole dare è che le nuove forme di razzismo, xenofobia e intolleranza non sono accettabili e che le proposte fatte di combatterle attraverso nuovi meccanismi, attraverso una rinnovata volontà della comunità internazionale è la strada su cui camminare. Quindi c’è stata una grande soddisfazione nel vedere chiuso questo capitolo del testo e questo ha liberato un po’ l’atmosfera della Conferenza.
D. Quindi, mons. Tomasi, Lei giudica positivamente il contenuto di questo documento?
R. – Il documento non è perfetto, però rispetta i punti sostanziali dei diritti umani, apre la strada a continuare a negoziare in futuro su alcuni temi che, per la prima volta, sono stati accettati universalmente. Se si continua su questa buona volontà di negoziare e di non entrare in formule particolari di pregiudizi verso uno Stato o l’altro, o discriminazioni verso un gruppo religioso o l’altro, si possono migliorare certamente le condizioni per continuare a combattere contro ogni forma e manifestazione di razzismo
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