mercoledì 8 luglio 2009
Ecco la lettera inedita di Benedetto XVI a Shimon Peres (Il Foglio)
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Su segnalazione di Scenron, Alessia e Franco leggiamo:
Ecco la lettera inedita di B-XVI a Shimon Peres
Dopo il viaggio in Terra Santa il Papa ha inviato al presidente israeliano una missiva privata. Il Foglio svela in esclusiva il contenuto
Undici giorni dopo la sua storica visita nella Terra Santa, Benedetto XVI ha scritto al presidente di Israele, Shimon Peres, una lettera personale di ringraziamento, ribadendo ancora una volta la posizione dalla Santa Sede su temi come l’antisemitismo, il ricordo della Shoah, la pace fra israeliani e palestinesi, e i rapporti bilaterali fra lo stato ebraico e la Santa Sede. Non è una lettera che corrisponde al protocollo. Non è consuetudine del Papa inviarne ai capi di stato dopo ogni visita che lo porta fuori dalle mura vaticane. La lettera serve a rafforzare le posizioni della Santa Sede e a confermare in maniera “inequivocabile” il pensiero e lo spirito del Papa rispetto al popolo ebraico e allo stato d’Israele. In esclusiva il testo integrale della lettera.
A sua Eccellenza Shimon Peres, presidente di Israele
Scrivo per ringraziare sua Eccellenza per il calore della sua accoglienza e la cordiale ospitalità che mi ha offerto in occasione della mia recente visita nello stato di Israele. Sono sommamente grato per i suoi numerosi doni e per le espressioni di amicizia, e apprezzo molto l’immenso lavoro svolto per organizzare la visita e facilitare i vari incontri che hanno avuto luogo in quei cinque giorni.
Abbiamo parlato in particolare dell’amicizia fra cristiani ed ebrei, un’amicizia che si è rinnovata e rafforzata nel corso della mia visita attraverso i molti incontri cordiali che hanno avuto luogo con i leader religiosi e altri. In questo contesto rinnovo a lei le mie assicurazioni di solidarietà dei cattolici nei confronti del popolo ebraico contro ogni antisemitismo, ideologia che la chiesa rifiuta fermamente e in modo inequivocabile. Questa solidarietà si estende al profondo orrore che tutti noi sperimentiamo in connessione allo sterminio di sei milioni di ebrei da parte del regime nazista. (segue dalla prima pagina) E’ stato profondamente commovente incontrare i sopravvissuti della Shoah, e insieme a loro onorare coloro che sono morti. Come le ho detto in occasione della mia partenza da Israele, la memoria di quello sconvolgente crimine contro l’umanità deve rafforzare la nostra determinazione nel costruire i ponti di un’amicizia salda e duratura, e per affermare che nessun popolo dovrebbe soffrire di nuovo ciò che gli ebrei hanno sofferto.
Presidente, lei mi ha parlato della pace che il suo stato ha raggiunto con l’Egitto e la Giordania, e dei vostri continui sforzi per costruire una pace stabile nella regione nel prossimo futuro. Come lei sa, la Santa Sede sostiene fermamente questi sforzi ed è ansiosa di vedere una rapida soluzione all’antico conflitto fra israeliani e palestinesi, una soluzione che garantisca la sicurezza e la dignità per entrambi i popoli, in modo da porre fine alla lotta e allo spargimento di sangue che hanno afflitto la regione così a lungo. La Santa Sede confida di concludere l’attuale tappa dei negoziati bilaterali con lo stato di Israele, descritta nel Fundamental Agreement, in modo che gli aspetti principali delle nostre relazioni possano essere costruiti su fondamenta salde e sicure, e questo comporti sicurezza per la chiesa in Israele, e quindi per relazioni bilaterali serene e amichevoli con la Santa Sede e con la chiesa cattolica in tutto il mondo.
Non mi rimane che rivolgere i miei migliori auguri a sua Eccellenza, a tutti i membri del governo e a tutti i popoli di Terra Santa. Possa l’Onnipotente concedere abbondanti benedizioni di pace e prosperità su tutti voi.
Dal Vaticano, 26 maggio 2009
Benedetto XVI
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1 commento:
sono perplessa dalla velocità dei commenti. E' vero che non ho molto tempo, ma io l'enciclica la sto ancora leggendo e la trovo schiccia e densa. Tutti sembrano avere invece digerito il tutto.
Ma sarà vero?
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