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Dal blog di Giacomo Galeazzi leggiamo questo interessantissimo intervento segnalatoci da Mariateresa:
"C'è un grande realismo che induce il Papa a dire che introdurre l'etica nell'economia è un buon affare", commenta lo scrittore cattolico italiano più letto nel mondo.
Enciclica secondo Messori
«Un testo non effimero, ma di grande profondità. D'altronde la preparazione teologica permette al Papa di risalire molto indietro», osserva Vittorio Messori, co-autore di Joseph Ratzinger nello storico bestseller "Rapporto sulla fede".
GIACOMO GALEAZZI
«Un testo non effimero, ma di grande profondità. D’altronde la sua preparazione teologica gli permette di risalire molto indietro». Non ha dubbi lo scrittore cattolico Vittorio Messori che così commenta l’enciclica di papa Ratzinger "Caritas in veritate".
«In quelle pagine - spiega - c’è certamente il pontefice teologo, nel senso che la dottrina sociale è sempre agganciata alle basi dogmatiche.
Una grande densità di dottrina».
«Quello che non c’è - aggiunge ancora Messori che a Grado intervistato da Paolo Scandaletti, parla del suo ultimo libro ’Perchè credo - è la demagogia da teologia della liberazione, nè alcun cedimento alle utopie sociali che hanno devastato il ventesimo secolo.
C’è invece un grande realismo che induce il papa a dire che introdurre l’etica nell’economia è un buon affare».
«Tenta di dimostrare - spiega ancora - ciò che sembra inconciliabile: comportarsi onestamente e seguire le leggi morali, non significa inceppare il sistema ma anzi farlo funzionare meglio»
«Insomma la morale - sottolinea - è un ottimo business.
Questo mi pare in realtà uno degli aspetti più preziosi di questa enciclica»
Dal blog di Giacomo Galeazzi:
7 commenti:
Purtroppo, successivo all'intervento di Messori, Galeazzi registra l'ultimissima esternazione di mons. Williamson sul CVII.
Alessia
e quello che hanno fatto i progressisti in Italia, i democratici l'hanno fatto in America, per chi legge in inglese
http://ncronline.org/news/democrats-progressives-find-unlikely-ally-pope
Se ne sono appropriati, dell'enciclica, che non si era ancora asciugato l'inchiostro sulla carta dice l ' articolo.
In Francia, invece, dal sito di Golias sembra di capire che l'enciclica non esiste.
Ogni articolo che pubblicano viene smentito dai fatti e qualche volta anche dai commenti dei lettori e quindi si respira, navigando, un'aria di bile verde.Fanno pena.
Grazie Mariateresa :-)
Alessia, ma il tipo non era in religioso silenzio?
Uff
R.
Già, è meglio chiudesse la boccaccia. Però non mente quando dice che molti lefebvriani non vogliono l'accordo con il Papa.
Alessia
Gia'...
Il Santo Padre ci ha chiesto di pregare incessantemente per l'unita' nel motu proprio di ieri.
C'e' chi rema contro sia dentro sia fuori dalla Chiesa.
R.
Le reazioni, le reazioni.........
In Germania, per esempio, l'enciclica è stata stroncata dai due giornali più grandi (Sueddeutsche e Frankfurter Allgemiene), con due articoli ultravelenosi, per non dire cattivi. Per il resto: nessuna reazione, da parte di nessuno, silenzio, disinteresse, indifferenza. Diciamo così: i tedeschi hanno deciso che Benedetto XVI è persona non gradita, qualunque cosa egli faccia. Così è. Mentre qui in Italia, e anche negli Stati Uniti, l'interesse, i commenti ecc. sono alle stelle.
Si vede che né le stroncature né gli entusiasmi necessariamente c'entrano con il testo. Dubito che i molti saggi l'abbiano letto e compreso. Dubito innanzitutto che abbiano letto il fondamento di tutto lo scritto: l'introduzione.
grazie Seraphicus, ora la questione prende corpo.
Golias, i media tedeschi, almeno per ora, hanno deciso di tacere. Ma non così gli episcopati. Come la mettiamo?
Vengono grossi zebedei a pensarci ma sembra che liberi pensatori (sic) si impongano il silenzio per la causa, stile sovietico.
Un bel lavorino davvero.
Aspettano che parli Kung come si aspettano le parole di Zarathustra?
Ma a questo punto non occorre nemmeno aspettarle.Come quando c'era il Cremlino, le abbiamo già intese.
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