lunedì 31 agosto 2009

Mons. Mogavero: Boffo valuti le dimissioni per il bene della Chiesa


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Boffo/ Mons.Mogavero: valuti le dimissioni per bene della Chiesa

La lettera anonima ai vescovi sembra un messaggio mafioso

Dino Boffo potrebbe anche valutare le dimissioni "non certo per ammissione di colpa" ma "per il bene della chiesa e del giornale". A suggerirlo è monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, il primo prelato a parlare chiaramente di possibili dimissioni del direttore di 'Avvenire', dopo l'attacco arrivato dal quotidiano "Il Giornale".
"Se ritiene che tutta la vicenda - dice monsignor Mogavero ad Apcom - pur essendo priva di fondamento, possa nuocere alla causa del giornale o agli uomini di chiesa Boffo potrebbe anche decidere di dimettersi".
Ma così non sarebbe un'ammissione di colpa?
"In effetti in Italia chi si dimette è sempre ritenuto colpevole. Ma non sempre è così. Ripeto: se lo facesse per il bene del giornale e della chiesa.... Se Boffo accettasse anche di passare per un disgraziato pur di non nuocere alla causa del giornale, farebbe la cosa giusta. Poi nelle sedi opportune si accerteranno debitamente i fatti".
A proposito della lettera anonima inviata a tutti i vescovi, monsignor Mogavero conferma: "L'ho ricevuta anche io, poco prima di Pasqua. E' un momento di grande imbarbarimento - prosegue il prelato - questa storia si contorna sempre più di tinte sgradevoli. Ho subito pensato che fosse un'operazione pilotata da qualcuno, diretta a noi vescovi, un'operazione squallida, quasi un avvertimento mafioso.
A me è arrivata una fotocopia, ma c'era tanto di carta intestata, e il pezzo riconduceva al casellario giudiziario. Le ipotesi dunque sono due: o qualcuno ha messo mano a documenti riservati - e questo è estremamente grave - o qualcuno ha diffuso la notizia falsa per far scoppiare una bomba ad orologeria. È un'operazione squallida, che non ha nessuna credibilità". Lo scopo della lettera? "Forse delegittimare i vescovi, o Avvenire, o Boffo? Oppure spaccare ulteriormente il mondo cattolico?
Ma nè l'uno nè l'altro scopo è stato raggiunto", chiosa Mogavero. Comunque, "quand'anche fosse vero ciò che è scritto sulla lettera anonima, le posizioni espresse in passato da 'Avvenire' sulle principali vicende politiche italiane (immigrazione, bioetica ecc. ndr) rimangono valide.
Rimane il fatto che se le accuse mosse a Boffo fossero vere sarebbe una situazione imbarazzante. Tuttavia - conclude - chi di dovere sa come sono andate le cose, avrà le sue ragioni se lo tiene al suo posto....".

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13 commenti:

Caterina63 ha detto...

Ottimo consiglio....^__^

Antonio ha detto...

Mogavero...come Carneade.
Dopo l'Affaire Boffo sarebbe il caso che di riflettere sulla natura della Cei... organizzazione prettamente burocratica che non trova appiglio nella Tradizione della Chiesa caattolica.
Solo il Papa quando parla ex cathedra è infallibile.
La Cei?No...non è infallibile!

euge ha detto...

A prescindere dalla CEI il consiglio che si da a Boffo è quello più giusto.

Anonimo ha detto...

Giusto consiglio, quello del monsignore.
Se, poi, la vicenda riuscisse a sminuire l'importanza della CEI, tanto meglio, visto che i nemici della chiesa la desideravano come mezzo per diminuire il potere del papato.
Omnia ad bonum!!!

gianniz ha detto...

Almeno uno! Almeno un vescovo che si prende la briga di ragionare c'è!

Anonimo ha detto...

gia' qualcosa si muove, gia' il vescovo dell'Aquila ieri aveva iniziato a tracciare la strada.

Ritengo tuttavia che sia DAGOSPIA ad aver fatto il quadro piu' lucido dei fatti.

E noi poveri fedeli perdiamo tempo a difendere un cardinale, o un giornale......

sam ha detto...

Grazie Monsignore per ricordare che per un cattolico il bene della Chiesa viene prima degli interessi, ancorchè legittimi, personali.

euge ha detto...

per gianniz: devi ammettere che uno solo è un pò pochino!!!! Ma, può essere un inizio.......

raffaele ha detto...

Credo che sia un'operazione squallida pilotata da uomini vicini al governo, che vogliono una Chiesa "servile" che rinunci ad ogni forma di presenza critica, anche su temi rilevanti come l'etica pubblica e l'immigrazione. Guarda caso, arriva dopo le minacce di Bossi circa il Concordato. Credo che la Chiesa debba resistere con dignità a queste pressioni. Poi per il bene comune una persona (Boffo) può anche sacrificarsi, dopo molti anni di servizio. Ma questo non deve significare un'ammissione di colpevolezza, né "darla vinta" ai potenti di questo mondo.

Anonimo ha detto...

potrebbe effere invece molto piu' semplicemente un regolamento di conti fra diverse fazioni intraecclesiali guradare giornale EFFE DI EFFE diretto da un ex di Avvenire, e DAGOSPIA

Anonimo ha detto...

Una cosa è certa: da tutta questa faccenda emerge un quadro della CEI assolutamente sconsolante.
Signore aiutaci.

gianniz ha detto...

Raffaele è proprio una strategia squallida!
Si vuole la Chiesa "del silenzio”, nella condizione cioè di non poter più parlare. Anzi, il bavaglio lo si vuole per chi, nelle gerarchie, sentendosi libero nella Verità, non accetta di sottomettersi alle regole del politicamente corretto. Gli altri possono, anche, parlare. E' utile, anzi, dare a questi ultimi un pulpito, pubblico e rigorosamente “laico” affinchè possano parlare meglio.
Ai quattro fedeli che restano, poi, si chiede, per correttezza, di essere, un po’, schizofrenici, con un io diviso tra il proprio “credo” confessionale, rigorosamente privato, e il proprio “penso, agisco, testimonio, voto” civile, rigorosamente pubblico. Senza alcuna possibile connessione armonica tra queste anime. Pena "l'adultità".
Boffo, comunque, farebbe veramente bene a fare un passo indietro e a raccontare con chiarezza la sua “versione” dei fatti.

Anonimo ha detto...

Non è escluso che la Provvidenza stia preparando l'eliminazione della CEI!