sabato 31 ottobre 2009
Sacra Liturgia, intervista al card. Cañizares sulla "riforma della riforma" (Messainlatino)
Clicca qui per leggere la traduzione dell'intervista al cardinale prefetto della Congregazione per il Culto Divino, Antonio Cañizares Llovera.
Il Papa: i popoli non sacrifichino la loro identità culturale (Apcom)
Vedi anche:
Chiarimento ufficiale sul clero anglicano sposato (traduzione di Messainlatino.it)
Chiarimento del direttore della Sala Stampa della Santa Sede (Osservatore Romano)
Le lettere credenziali degli ambasciatori di Panama e Bulgaria
Nota di padre Lombardi sulla Costituzione Apostolica sugli anglicani che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica (R.V.)
Lo "strano" caso della nota della Santa Sede sugli Anglicani e su Andrea Tornielli
Il nuovo sito BENEDICT XVI.TV. Grazie a Gattorusso :-)
Anglicani, Padre Lombardi: nessun disaccordo sul celibato (Izzo)
Santa Sede: il ritardo nella pubblicazione della Costituzione sugli Anglicani non è dovuto ai preti sposati. Per i futuri seminaristi regola celibato
Dichiarazione di Padre Lombardi: il ritardo della pubblicazione della Costituzione Apostolica sugli Anglicani è un fatto tecnico
Il Papa al nuovo ambasciatore bulgaro: i valori cristiani non sono un retaggio del passato ma costruiscono l'anima dell'Europa (Radio Vaticana)
Non è da cristiani la cultura del sospetto (Salvatore Izzo)
Le lenti appannate di Scalfari (Volontè)
Brescia prepara l’abbraccio al Papa, Mons. Monari: «Una visita sulle orme di Paolo VI» (Rosoli)
Comunicazione e Chiesa. L’editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana)
Il Papa a Brescia, Mons. Monari: «Una visita che parla a tutti» (Tedeschi)
Il Papa sarà a Brescia nel nome di Paolo VI (Aresi)
Grandi cardinali a un passo dalla pensione (Bevilacqua)
«Avvenire», la lunga maratona per trovare il nuovo direttore (Tornielli)
Benedetto il radicale (Patrick J. Deneen)
Filosofia e poesia nel quarto canto del "Paradiso" di Dante: Beatrice il teologo (Inos Biffi)
Il cardinale Newman, padre invisibile del Concilio (Muolo)
Newman: una ragionevole fede (Angela Ambrogetti)
Cuba-Vaticano, Eduardo Delgado nuovo ambasciatore presso S.Sede (Bandini)
Il Papa all'Iran: «Cooperate» (Vincenzo Faccioli Pintozzi)
Il Primate anglicano incontrerà il Papa il 21 novembre (Asca)
Il Papa: "I grandi scienziati dell'età delle scoperte ci ricordano anche che la conoscenza autentica è sempre rivolta alla sapienza, e, invece di restringere gli occhi della mente, ci invita ad alzare lo sguardo verso un più elevato regno dello spirito" (Discorso)
La «Caritas in veritate» in 10 parole (Mondo e Missione via Missionline)
Il dialogo non è un tè tra signore cortesi (Bruno Mastroianni)
Il 2 novembre: L'armonia silente. Cosa significa oggi la visita ai cimiteri? (Cristiana Dobner)
Il Parlamento inglese avrà un cappellano cattolico (Bandini)
Il teologo anglicano Milbank: «Dal Papa nessun atto di dominio. Ratzinger ha saputo dimostrare grande immaginazione,è un passo verso l’unità» (Mazza)
Se l’ecumenismo ridà forza alle radici (Carlo Cardia)
Il vero volto degli ecumenisti di professione (Messainlatino)
Paul e Wilma, mano nella mano, coronano il sogno di parlare al Papa (Giansoldati)
Che cosa intende Benedetto XVI quando pensa a una rivoluzione della liturgia (Roberto De Mattei)
COSTITUZIONE APOSTOLICA CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG
Ue/ Papa: Popoli non sacrifichino loro identità culturale
Benedetto XVI riceve nuovo ambasciatore bulgaro presso Santa Sede
La "cultura cristiana" che "pervade profondamente" il popolo bulgaro, "non è solo un tesoro del passato da custodire, ma anche il pegno di un futuro veramente promettente in quanto protegge l'uomo dalle tentazioni che minacciano sempre di fargli dimenticare la propria grandezza, come pure l'unità del genere umano e le esigenze di solidarietà che essa comporta": lo ha detto il Papa al nuovo ambasciatore della Bulgaria presso la Santa Sede, Nikola Ivanov Kadulov.
"Questo autunno - ha detto Benedetto XVI a Kadulov, che è stato ambasciatore in Italia dal 2002 al 2007 - celebriamo il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino che ha permesso alla Bulgaria di fare la scelta della democrazia e di ristabilire relazioni libere e autonome con l'insieme del Continente europeo. So che il suo Paese sta compiendo oggi importanti sforzi in vista di una maggiore integrazione nell'Unione europea di cui fa parte dal primo gennaio 2007. E' importante - ha sottolineato Papa Ratzinger - che in questo processo di costruzione europea ogni popolo non sacrifichi la propria identità culturale, ma trovi al contrario i mezzi per farle recare buoni frutti, che arricchiranno l'insieme comunitario".
Apcom
Chiarimento ufficiale sul clero anglicano sposato (traduzione di Messainlatino.it)
Grazie agli amici di Messainlatino.it leggiamo la traduzione della nota di Padre Lombardi. Grazie di cuore ai nostri amici per l'impegno :-)
CHIARIMENTO UFFICIALE SUL CLERO ANGLICANO SPOSATO
CHIARIMENTO UFFICIALE SUL CLERO ANGLICANO SPOSATO
Chiarimento del direttore della Sala Stampa della Santa Sede (Osservatore Romano)
Vedi anche:
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Il nuovo sito BENEDICT XVI.TV. Grazie a Gattorusso :-)
Anglicani, Padre Lombardi: nessun disaccordo sul celibato (Izzo)
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Il cardinale Newman, padre invisibile del Concilio (Muolo)
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Cuba-Vaticano, Eduardo Delgado nuovo ambasciatore presso S.Sede (Bandini)
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Il Primate anglicano incontrerà il Papa il 21 novembre (Asca)
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COSTITUZIONE APOSTOLICA CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG
Chiarimento del direttore della Sala Stampa della Santa Sede
Speculazioni senza fondamento. È il commento del cardinale William Levada alle ipotesi sui ritardi nella pubblicazione della Costituzione Apostolica circa Ordinariati personali per anglicani che entrano in piena comunione con la Chiesa cattolica, annunciata il 20 ottobre scorso dallo stesso prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Secondo alcune speculazioni, infatti, basate "su osservazioni in apparenza bene informate di un giornalista italiano, Andrea Tornielli", i ritardi sarebbero dovuti "a qualcosa di più che a mere ragioni "tecniche"": alla base ci sarebbe una grave questione sostanziale, ovvero disaccordi sul fatto che il celibato sarà o meno la norma per il futuro clero nominato, in base a questo provvedimento.
Sabato 31 ottobre, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha offerto chiarimenti in merito riferendo quanto affermato in proposito dal cardinale Levada: "Il ritardo è puramente tecnico, nel senso che si vuole assicurare la coerenza del linguaggio canonico e dei riferimenti. Le questioni legate alla traduzione sono secondarie".
A conferma di ciò il cardinale ha citato i due paragrafi dell'articolo vi della Costituzione (che riportiamo di seguito in una nostra traduzione):
" 1. Quanti hanno servito come diaconi, sacerdoti o vescovi anglicani e che possiedono i requisiti stabiliti dal diritto canonico e non sono ostacolati da irregolarità o da altri impedimenti possono essere accettati dall'Ordinario come candidati agli Ordini Sacri nella Chiesa cattolica.
Nel caso dei ministri sposati devono essere osservate le norme stabilite nella Lettera Enciclica di Papa Paolo VI Sacerdotalis coelibatus, n. 42 e nella Dichiarazione In June. I ministri non sposati devono osservare la norma del celibato sacerdotale del cic canone 277, 1.
2. L'Ordinario, in piena osservanza della disciplina del celibato sacerdotale nella Chiesa Latina, di norma (pro regula) ammetterà all'ordine presbiterale solo uomini celibi. Può anche chiedere al Romano Pontefice, in deroga al canone 277, 1, l'ammissione di uomini sposati al presbiterato caso per caso, secondo criteri oggettivi approvati dalla Santa Sede".
Questo articolo - ha spiegato il cardinale - va inteso come coerente con la pratica attuale della Chiesa, in cui ex ministri anglicani sposati possono essere ammessi al ministero sacerdotale nella Chiesa cattolica caso per caso. A proposito dei futuri seminaristi, è stato considerato meramente ipotetico il fatto che potrebbero esserci alcuni casi nei quali si potrebbe chiedere una dispensa dalla norma del celibato. Per questo motivo, criteri oggettivi su qualsiasi possibilità - per esempio, seminaristi sposati già in preparazione - devono essere elaborati congiuntamente dall'Ordinariato Personale e dalla Conferenza Episcopale e sottoposti alla Santa Sede per l'approvazione".
Il cardinale ha poi anticipato che il lavoro tecnico sulla Costituzione e sulle Norme sarà completato entro la fine della prima settimana di novembre.
(©L'Osservatore Romano - 1 novembre 2009)
Mah...mah...era necessario che anche l'Osservatore calcasse cosi' la mano?
R.
LETTERA ENCICLICA SACERDOTALIS CAELIBATUS
Casi particolari
42. In virtù della norma fondamentale nel governo della Chiesa cattolica alla quale abbiamo sopra (82) accennato, come, da un lato, rimane confermata la legge che richiede la scelta libera e perpetua del celibato in coloro che sono ammessi agli ordini sacri, dall'altro, potrà essere consentito lo studio delle particolari condizioni di ministri sacri coniugati, appartenenti a Chiese o a comunità cristiane tuttora divise dalla comunione cattolica, i quali, desiderando di aderire alla pienezza di tale comunione e di esercitarvi il sacro ministero, fossero ammessi alle funzioni sacerdotali, in tali circostanze tuttavia da non portare pregiudizio alla vigente disciplina circa il sacro celibato.
E che l'autorità della Chiesa non rifugga dall'esercizio di questa potestà lo dimostra l'eventualità, prospettata dal recente Concilio Ecumenico, di conferire il sacro diaconato anche ad uomini di matura età, viventi nel matrimonio (83).
CODICE DI DIRITTO CANONICO
Can. 277 - §1. I chierici sono tenuti all'obbligo di osservare la continenza perfetta e perpetua per il regno dei cieli, perciò sono vincolati al celibato, che è un dono particolare di Dio mediante il quale i ministri sacri possono aderire più facilmente a Cristo con cuore indiviso e sono messi in grado di dedicarsi più liberamente al servizio di Dio e degli uomini.
Le lettere credenziali degli ambasciatori di Panama e Bulgaria
Nota di padre Lombardi sulla Costituzione Apostolica sugli anglicani che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica (R.V.)
Vedi anche:
Lo "strano" caso della nota della Santa Sede sugli Anglicani e su Andrea Tornielli
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Il cardinale Newman, padre invisibile del Concilio (Muolo)
Newman: una ragionevole fede (Angela Ambrogetti)
Cuba-Vaticano, Eduardo Delgado nuovo ambasciatore presso S.Sede (Bandini)
Il Papa all'Iran: «Cooperate» (Vincenzo Faccioli Pintozzi)
Il Primate anglicano incontrerà il Papa il 21 novembre (Asca)
Il Papa: "I grandi scienziati dell'età delle scoperte ci ricordano anche che la conoscenza autentica è sempre rivolta alla sapienza, e, invece di restringere gli occhi della mente, ci invita ad alzare lo sguardo verso un più elevato regno dello spirito" (Discorso)
La «Caritas in veritate» in 10 parole (Mondo e Missione via Missionline)
Il dialogo non è un tè tra signore cortesi (Bruno Mastroianni)
Il 2 novembre: L'armonia silente. Cosa significa oggi la visita ai cimiteri? (Cristiana Dobner)
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Il teologo anglicano Milbank: «Dal Papa nessun atto di dominio. Ratzinger ha saputo dimostrare grande immaginazione,è un passo verso l’unità» (Mazza)
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Il vero volto degli ecumenisti di professione (Messainlatino)
Paul e Wilma, mano nella mano, coronano il sogno di parlare al Papa (Giansoldati)
Che cosa intende Benedetto XVI quando pensa a una rivoluzione della liturgia (Roberto De Mattei)
COSTITUZIONE APOSTOLICA CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG
Nota di padre Lombardi sulla Costituzione Apostolica sugli anglicani che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica
Il ritardo della pubblicazione della Costituzione Apostolica sugli anglicani che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica è dovuta a ragioni tecniche e non a presunti sostanziali disaccordi sulla questione del celibato come ipotizzato da alcune fonti giornalistiche: è quanto ha affermato oggi in una nota il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Come ha detto il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede – ha sottolineato padre Lombardi – la redazione definitiva del testo sarà completata entro la prima settimana di novembre per assicurare la coerenza del linguaggio canonico.
Secondo le norme della Costituzione Apostolica, i nuovi Ordinariati personali per gli anglicani che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica potranno ammettere al sacerdozio solo uomini celibi.
Per quanto riguarda gli ex ministri anglicani sposati, la loro ammissione al sacerdozio sarà decisa caso per caso, come già prevede la normativa canonica. Per quel che riguarda i futuri seminaristi – precisa il porporato - è stato considerato in maniera puramente ipotetica se ci potranno essere alcuni casi in cui una dispensa dalla regola del celibato potrà essere chiesta. Per questo motivo - conclude il cardinale - i criteri oggettivi per ognuno di questi possibili casi (ad esempio, seminaristi sposati che si stanno già formando) dovranno essere sviluppati congiuntamente dall'Ordinariato personale e dalla Conferenza episcopale, e presentati per l’approvazione alla Santa Sede.
© Copyright Radio Vaticana
Ecco! Fonti giornalistiche! Molto corretto questo intervento di Radio Vaticana.
R.
Lo "strano" caso della nota della Santa Sede sugli Anglicani e su Andrea Tornielli
Cari amici, vorrei riflettere con voi su quanto accaduto questa mattina.
Sono un po' confusa, devo confessarlo!
La decisione della Santa Sede mi ha lasciato un po' attonita nel senso la reazione mi e' sembrata eccessiva rispetto ai fatti.
La nota fa alcune precisazioni sul contenuto della Costituzione Apostolica di prossima pubblicazione.
Benissimo, ma e' gia' strano che si facciano puntualizzazioni su un testo non ancora noto.
Inoltre, ed e' questo il dato che piu' mi ha lasciata perplessa, nella nota si fa il nome di Andrea Tornielli.
Perche' e' strano? Semplice!
Non ricordo altre occasioni in cui si sia fatto il nome di un vaticanista in modo cosi' plateale. Di solito si adottano soluzioni piu' generiche, del tipo "da indiscrezioni di stampa", "da speculazioni giornalistiche...si apprende che...e si precisa...".
Questa volta invece si e' fatto il nome del singolo.
La cosa e' alquanto inusuale anche perche' Tornielli non e' stato il solo a scrivere dello scollamento temporale fra la presentazione della Costituzione e la pubblicazione della medesima.
Mi chiedo allora perche' si sia citato solo il vaticanista de "Il Giornale".
Si fa riferimento all'articolo di Tornielli di giovedi' scorso (consultabile qui), ma non ci si deve dimenticare che lo stesso giornalista e' stato autore di altri articoli sullo stesso argomento. In particolare in quello pubblicato all'indomani della presentazione della Costituzione, Tornielli fu molto chiaro nello spiegare che la regola del celibato resta e restera' in vigore.
Dove voglio arrivare con questo ragionamento? Beh, voglio essere del tutto sincera: la nota di questa mattina mi pare sproporzionata.
Parliamoci chiaro: Kung avrebbe "meritato" analoga citazione nel Bollettino della Santa Sede.
Mi pare che il teologo svizzero abbia attaccato la Costituzione prossima ventura ed il Santo Padre (cosa che Tornielli non ha MAI fatto ne' in questa ne' in altre circostanze) assai piu' de "Il Giornale".
Come sapete sono nemica giurata dei "due pesi e due misure" e questa volta non posso non affermare che sono stupita dall'atteggiamento della Santa Sede.
Perche prendersela con Tornielli in questa circostanza e non riprendere altri vaticanisti che in passato si sono distinti per articoli assai "pesanti" nei confronti del Santo Padre?
Si sono lasciate correre delle vere e proprie offese, senza reagire, e ora si contesta il lavoro di Tornielli in modo cosi' esplicito?
Mah...sono stupita e perplessa.
Non c'e' alcuna polemica in questo post. Voglio pero' condividere con voi le mie domande.
Detto questo, mi auguro che il testo della Costituzione sia pubblicato al piu' presto in modo che si rifletta e si commenti il contenuto delle norme e non le anticipazioni delle stesse.
Raffaella
ps. Riporto qui una considerazione che mi e' venuta in mente dopo avere letto la traduzione della nota a cura degli amici di Messainlatino.it.
L'avevo scritta come commento a questo post, ma la riporto comunque in questo spazio.
Qui il punto e' che la nota di ieri non smentisce affatto l'articolo di Tornielli, anzi...
Laddove si riferiscono le seguenti parole del card. Levada: "Per quanto riguarda i futuri seminaristi, si è ritenuto puramente speculativo se ci possano essere alcuni casi in cui una dispensa dalla regola del celibato possa essere domandata" si rischia di generare, dal punto di vista giuridico, una certa confusione.
Se non si esclude in modo perentorio l'ipotesi (del futuro ordinamento di preti sposati), ma si dice che e' puramente speculativa, significa che e' comunque possibile, il che e' esattamente cio' che ha scritto Tornielli nel suo articolo.
Proprio qui stava la perplessita' dell'autore.
Per questo sono stupita da una nota cosi' dura e "ad personam".
Sono sempre favorevole agli interventi diretti della sala stampa, ma quando ci sono ragioni gravi ed urgenti.
Le offese al Papa non meritano una risposta, ma un ragionamento giornalistico si'?
R.
Sono un po' confusa, devo confessarlo!
La decisione della Santa Sede mi ha lasciato un po' attonita nel senso la reazione mi e' sembrata eccessiva rispetto ai fatti.
La nota fa alcune precisazioni sul contenuto della Costituzione Apostolica di prossima pubblicazione.
Benissimo, ma e' gia' strano che si facciano puntualizzazioni su un testo non ancora noto.
Inoltre, ed e' questo il dato che piu' mi ha lasciata perplessa, nella nota si fa il nome di Andrea Tornielli.
Perche' e' strano? Semplice!
Non ricordo altre occasioni in cui si sia fatto il nome di un vaticanista in modo cosi' plateale. Di solito si adottano soluzioni piu' generiche, del tipo "da indiscrezioni di stampa", "da speculazioni giornalistiche...si apprende che...e si precisa...".
Questa volta invece si e' fatto il nome del singolo.
La cosa e' alquanto inusuale anche perche' Tornielli non e' stato il solo a scrivere dello scollamento temporale fra la presentazione della Costituzione e la pubblicazione della medesima.
Mi chiedo allora perche' si sia citato solo il vaticanista de "Il Giornale".
Si fa riferimento all'articolo di Tornielli di giovedi' scorso (consultabile qui), ma non ci si deve dimenticare che lo stesso giornalista e' stato autore di altri articoli sullo stesso argomento. In particolare in quello pubblicato all'indomani della presentazione della Costituzione, Tornielli fu molto chiaro nello spiegare che la regola del celibato resta e restera' in vigore.
Dove voglio arrivare con questo ragionamento? Beh, voglio essere del tutto sincera: la nota di questa mattina mi pare sproporzionata.
Parliamoci chiaro: Kung avrebbe "meritato" analoga citazione nel Bollettino della Santa Sede.
Mi pare che il teologo svizzero abbia attaccato la Costituzione prossima ventura ed il Santo Padre (cosa che Tornielli non ha MAI fatto ne' in questa ne' in altre circostanze) assai piu' de "Il Giornale".
Come sapete sono nemica giurata dei "due pesi e due misure" e questa volta non posso non affermare che sono stupita dall'atteggiamento della Santa Sede.
Perche prendersela con Tornielli in questa circostanza e non riprendere altri vaticanisti che in passato si sono distinti per articoli assai "pesanti" nei confronti del Santo Padre?
Si sono lasciate correre delle vere e proprie offese, senza reagire, e ora si contesta il lavoro di Tornielli in modo cosi' esplicito?
Mah...sono stupita e perplessa.
Non c'e' alcuna polemica in questo post. Voglio pero' condividere con voi le mie domande.
Detto questo, mi auguro che il testo della Costituzione sia pubblicato al piu' presto in modo che si rifletta e si commenti il contenuto delle norme e non le anticipazioni delle stesse.
Raffaella
ps. Riporto qui una considerazione che mi e' venuta in mente dopo avere letto la traduzione della nota a cura degli amici di Messainlatino.it.
L'avevo scritta come commento a questo post, ma la riporto comunque in questo spazio.
Qui il punto e' che la nota di ieri non smentisce affatto l'articolo di Tornielli, anzi...
Laddove si riferiscono le seguenti parole del card. Levada: "Per quanto riguarda i futuri seminaristi, si è ritenuto puramente speculativo se ci possano essere alcuni casi in cui una dispensa dalla regola del celibato possa essere domandata" si rischia di generare, dal punto di vista giuridico, una certa confusione.
Se non si esclude in modo perentorio l'ipotesi (del futuro ordinamento di preti sposati), ma si dice che e' puramente speculativa, significa che e' comunque possibile, il che e' esattamente cio' che ha scritto Tornielli nel suo articolo.
Proprio qui stava la perplessita' dell'autore.
Per questo sono stupita da una nota cosi' dura e "ad personam".
Sono sempre favorevole agli interventi diretti della sala stampa, ma quando ci sono ragioni gravi ed urgenti.
Le offese al Papa non meritano una risposta, ma un ragionamento giornalistico si'?
R.
Il nuovo sito BENEDICT XVI.TV. Grazie a Gattorusso :-)
Clicca qui per accedere al nuovo sito. Grazie al nostro Gattorusso per il grandissimo lavoro!!!
Anglicani, Padre Lombardi: nessun disaccordo sul celibato (Izzo)
Vedi anche:
Santa Sede: il ritardo nella pubblicazione della Costituzione sugli Anglicani non è dovuto ai preti sposati. Per i futuri seminaristi regola celibato
Dichiarazione di Padre Lombardi: il ritardo della pubblicazione della Costituzione Apostolica sugli Anglicani è un fatto tecnico
Il Papa al nuovo ambasciatore bulgaro: i valori cristiani non sono un retaggio del passato ma costruiscono l'anima dell'Europa (Radio Vaticana)
Non è da cristiani la cultura del sospetto (Salvatore Izzo)
Le lenti appannate di Scalfari (Volontè)
Brescia prepara l’abbraccio al Papa, Mons. Monari: «Una visita sulle orme di Paolo VI» (Rosoli)
Comunicazione e Chiesa. L’editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana)
Il Papa a Brescia, Mons. Monari: «Una visita che parla a tutti» (Tedeschi)
Il Papa sarà a Brescia nel nome di Paolo VI (Aresi)
Grandi cardinali a un passo dalla pensione (Bevilacqua)
«Avvenire», la lunga maratona per trovare il nuovo direttore (Tornielli)
Benedetto il radicale (Patrick J. Deneen)
Filosofia e poesia nel quarto canto del "Paradiso" di Dante: Beatrice il teologo (Inos Biffi)
Il cardinale Newman, padre invisibile del Concilio (Muolo)
Newman: una ragionevole fede (Angela Ambrogetti)
Cuba-Vaticano, Eduardo Delgado nuovo ambasciatore presso S.Sede (Bandini)
Il Papa all'Iran: «Cooperate» (Vincenzo Faccioli Pintozzi)
Il Primate anglicano incontrerà il Papa il 21 novembre (Asca)
Il Papa: "I grandi scienziati dell'età delle scoperte ci ricordano anche che la conoscenza autentica è sempre rivolta alla sapienza, e, invece di restringere gli occhi della mente, ci invita ad alzare lo sguardo verso un più elevato regno dello spirito" (Discorso)
La «Caritas in veritate» in 10 parole (Mondo e Missione via Missionline)
Il dialogo non è un tè tra signore cortesi (Bruno Mastroianni)
Il 2 novembre: L'armonia silente. Cosa significa oggi la visita ai cimiteri? (Cristiana Dobner)
Il Parlamento inglese avrà un cappellano cattolico (Bandini)
Il teologo anglicano Milbank: «Dal Papa nessun atto di dominio. Ratzinger ha saputo dimostrare grande immaginazione,è un passo verso l’unità» (Mazza)
Se l’ecumenismo ridà forza alle radici (Carlo Cardia)
Il vero volto degli ecumenisti di professione (Messainlatino)
Paul e Wilma, mano nella mano, coronano il sogno di parlare al Papa (Giansoldati)
Che cosa intende Benedetto XVI quando pensa a una rivoluzione della liturgia (Roberto De Mattei)
COSTITUZIONE APOSTOLICA CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG
Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo:
ANGLICANI: PADRE LOMBARDI, NESSUN DISACCORDO SU CELIBATO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 31 ott.
La Costituzione Apostolica che fissa i criteri per il ritorno di comunita' anglicane nella piena comunione con la Chiesa Cattolica e' ancora in attesa di pubblicazioni per ragioni tecnico-formali e in questi giorni non viene affatto corretta nei suoi contenuti, nemmeno per quanto riguarda la spinosa questione della prevista ammissione al sacerdozio di uomini sposati.
Lo chiarisce il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in una dichiarazione diffusa oggi. In proposito, il testo cita esplictiamente parole del prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, card. Joseph William Levada, che assicura: "il ritardo e' puramente tecnico, per assicurare la coerenza del linguaggio canonico e dei riferimenti".
Padre Lombardi definisce "speculazioni" le indiscrezioni di stampa secondo le quali "ci sarebbe una seria questione di sostanza alla base del ritardo, ovvero disaccordi sul fatto se il celibato sara' o meno la norma" anche per i sacerdoti proveniento dalla Comunione Anglicana. In proposito, il gesuita ribadisce alla lettera quanto era stato detto dal card. Levada nella conferenza stampa del 20 ottobre, e cioe' che diaconi, sacerdoti e vescovi anglicani uxorati potranno essere ammmessi al sacerdozio e che per i seminaristi che hanno moglie si decidera' "caso per caso".
"Quelli che hanno esercitato il ministero come diaconi, preti o vescovi anglicani, ottemperano i requisiti stabiliti dalla legge canonica e non sono impediti da irregolaritaa' o altri impedimenti possono essere accettati dall'ordinario come candidati al sacerdozio", afferma la dichiarazione di padre Lombardi citando l'articolo della Costituizione Apostolica. E in merito riporta ancora parole del card. Levada che cita la norma codifcata da Paolo VI per la quale "i ministri non sposati debbono sottostare all'obbligo del celibato", sottolinenando che dunque "l'ordinario in piena osservanza della disciplina del celibato come regola ammettera' al sacedozio solo uomini celibi". L'ordinario, aggiunge Levada sulla base della Costituzione Apostolica approvata da Benedetto XVI, "puo' anche avanzare richiesta al Papa per l'ammissione di uomini sposati sulla base di decisioni da prendere 'caso per caso' seguendo criteri oggettivi approvati dalla Santa Sede". "Tale articolo - chiarisce il cardinale statunitense nella dichiarazione di Lombardi che ne riporta le parole - deve essere compreso nella corrente pratica della Chiesa in cui i ministri anglicani sposati sono ammessi sulla base di decisioni prese 'caso per caso', mentre per i futuri seminaristi e' stato considerato in maniera ipotetica che ci potessero essere ragioni di chiedere deroghe". In ogni caso "i criteri oggettivi, per esaminare le richieste dei seminaristi sposati in preparazione debbono essere sviluppati congiuntamente dagli ordinari e dalle Conferenze Episcopali e sottomessi all'approvazione della Santa Sede". "Il lavoro di redazione definitiva del testo della Costituzione Apostolica - conclude la dichiarazione di oggi - sara' completato entro la prima settimana di novembre".
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Santa Sede: il ritardo nella pubblicazione della Costituzione sugli Anglicani non è dovuto ai preti sposati. Per i futuri seminaristi regola celibato
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ANGLICANI: VATICANO, RITARDO DOCUMENTO NON DOVUTO A CELIBATO
Il portavoce vaticano, p.Federico Lombardi, chiarisce in una dichiarazione diffusa oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede che il ritardo nella pubblicazione della Costituzione Apostolica che permettera' agli anglicani tradizionalisti di entrare 'in blocco' nella Chiesa Cattolica, annunciata in una conferenza stampa lo scorso 20 ottobre, non e' dovuto a polemiche e disaccordi interni sulla questione del celibato dei preti.
Il direttore dell'informazione vaticana risponde in particolare alle ''osservazioni che si presupponevano informate'' del giornalista de Il Giornale Andrea Tornielli, un cui articolo di qualche giorno fa ha suscitato ''molte speculazioni''.
''Secondo queste speculazioni - scrive p. Lombardi - ci sarebbe una seria questione di sostanza alla base del ritardo, ovvero disaccordi sul fatto se il celibato sara' o meno la norma per il futuro clero'' anglicano-cattolico previsto dalla Costituzione. Il portavoce vaticano riporta quindi la risposta a queste voci del prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, incaricata di studiare e redigere la Costituzione, card. William Levada: ''Se mi fosse stato chiesto, avrei volentieri chiarito ogni dubbio sulle mie parole pronunciate durante la conferenza stampa. Non c'e' alcun fondamento per queste speculazioni.
Nessuno in Vaticano mi ha fatto presente questa questione. Il ritardo e' puramente tecnico, per assicurare la coerenza del linguaggio canonico e dei riferimento''.
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ANGLICANI: VATICANO, PER FUTURI SEMINARISTI CELIBATO SARA' REGOLA
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 31 ott
Gli Ordinariati personali che accoglieranno gli anglicani tradizionalisti grazie ad una Costituzione Apostolica di prossima pubblicazione e annunciata il 20 ottobre scorso dal Vaticano non potranno, di norma, ordinare uomini sposati al sacerdozio.
E' quanto si evince da una anticipazione del documento, diffusa oggi dal portavoce vaticano p. Federico Lombardi, in risposta alle voci che attribuivano il ritardo nella pubblicazione del documento a disaccordi proprio sulla questione del celibato. Non sono quindi fondate le speculazioni di chi supponeva - o temeva - che, con la decisione di aprire le porte ad alcuni gruppi di anglicani in rotta con l'arcivescovo di Canterbury, la Chiesa cattolica avesse aperto uno spiraglio all'allentamento della regola del celibato obbligatorio per i preti nella Chiesa occidentale (diverso e' il discorso per le Chiese orientali, dove gli uomini sposati possono diventare preti, anche se non vescovi).
Nella sua nota diffusa oggi, il direttore dell'informazione vaticana, p. Lombardi, riporta un'ampia dichiarazione del prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, incaricata di studiare e redigere la Costituzione, card. William Levada. La dichiarazione riporta anche il testo di quello che, alla fase attuale della stesura del testo, e' l'articolo VI della futura Costituzione Apostolica.
Questo articolo prevede in primo luogo che i ''diaconi, preti o vescovi'' anglicani che ''corrispondono ai requisiti previsti dal diritto canonico e non sono impediti da irregolarita' o altri impedimenti possano essere accettati dall'Ordinario (dal vescovo, ndr) come candidati'' al sacerdozio ''nella Chiesa cattolica''. Nel caso di quei ministri che sono gia' sposati, bisognera' seguire quanto stabilito dall'Enclica di Paolo VI ''Sacerdotalis coelibatus'' che prevede, al punto 42, che ''potra' essere consentito lo studio delle particolari condizioni di ministri sacri coniugati, appartenenti a Chiese o a comunita' cristiane tuttora divise dalla comunione cattolica, i quali, desiderando di aderire alla pienezza di tale comunione e di esercitarvi il sacro ministero, fossero ammessi alle funzioni sacerdotali, in tali circostanze tuttavia da non portare pregiudizio alla vigente disciplina circa il sacro celibato''.
Il vescovo, precisa ancora la Costituzione, ''in piena osservanza con la disciplina del clero celibatario nella Chiesa latina, come regola ammettera' solo uomini celibati all'ordine del presbiterato'', ovvero solo chi non e' sposato potra' diventare prete. ''Potra' anche chiedere - aggiunge l'articolo - al Romano Pontefice una deroga'' dall'obbligo del celibato per gli uomini sposati, ma solo ''caso per caso'' e ''secondo criteri oggettivi stabiliti dalla Santa Sede''.
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Il Papa al nuovo ambasciatore bulgaro: i valori cristiani non sono un retaggio del passato ma costruiscono l'anima dell'Europa
La caduta del Muro di Berlino, che 20 anni fa permise alla Bulgaria di intraprendere un percorso democratico completato due anni fa dall’ingresso nell’Unione Europea, non deve far dimenticare che l’unità tra gli Stati del continente deve basarsi sui valori ereditati dal cristianesimo del rispetto dei diritti e della solidarietà. Lo ha ribadito questa mattina Benedetto XVI al nuovo ambasciatore bulgaro presso la Santa Sede, Nikola Kaludov, ricevuto in Vaticano per la presentazione delle Lettere credenziali. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Diciotto anni, dallo smantellamento della Cortina di ferro simboleggiata dal Muro di Berlino, all’ingresso nelle istituzioni dell’Europa unita. Questo è il lasso di tempo che è servito alla Bulgaria post-comunista per scrivere la sua storia più recente. Benedetto XVI ha riconosciuto e apprezzato gli sforzi compiuti dallo Stato est europeo per arrivare all’integrazione comunitaria nel 2007. Ma, parallelamente, ha subito voluto ribadire che, “nel processo di costruzione europea”, ogni nazione non deve sacrificare “la propria identità culturale”, ma trovare al contrario modi perché tale identità “arricchisca l'intera comunità”. Nel caso della Bulgaria, c’è un antico retaggio cristiano da spendere per il presente e per il futuro, ha affermato con chiarezza il Papa davanti al neo ambasciatore 66.enne, Kaludov. Un tesoro di valori e convinzioni che deve spingere la Bulgaria come gli altri Paesi europei a “creare condizioni per una riuscita globalizzazione”, anche al di fuori dei confini continentali. “Perché essa possa essere vissuta positivamente - ha rilevato Benedetto XVI - è necessario che essa serva ‘tutto l'uomo e tutti gli uomini’. E’ questo principio che ho voluto fortemente sottolineare nella mia recente Enciclica Caritas in veritate. È essenziale che lo sviluppo legittimamente ricercato non sia solo economico, ma tenga conto di tutta la persona umana. La misura dell’uomo - ha ricordato il Papa - non risiede nei suoi averi, ma nello sviluppo del suo essere secondo le potenzialità che la natura nasconde”.
In questo senso, ha proseguito il Pontefice, perché lo sviluppo dell'uomo e della società risulti autentico, esso “deve necessariamente includere una dimensione spirituale” ed etica, che si traduce - ha asserito Benedetto XVI – nell’assunzione da parte di “tutti i funzionari pubblici” di un “grande impegno morale”, perché “gestiscano la parte di autorità loro affidata in modo efficace e disinteressato. La cultura cristiana che permea profondamente il vostro popolo - ha riaffermato il Papa al cospetto del diplomatico bulgaro - non è solo un tesoro del passato da preservare, ma garanzia per un futuro molto promettente in quanto protegge l’uomo dalle tentazioni che sempre minacciano di fargli dimenticare la propria grandezza e l'unità del genere umano e le esigenze di solidarietà che essa comporta”.
Ricordando all’inizio del suo discorso le “buone relazioni” esistenti tra la Bulgaria e la Santa Sede - alle quali contribuì in maniera determinante il viaggio apostolico di Papa Wojtyla nel 2002 - Benedetto XVI ha auspicato che le basi di questo rapporto siano rafforzate ed ampliate ed ha pure assicurato che la Chiesa bulgara “intende operare per il benessere di tutta la popolazione”, attraverso le sue strutture. Questo, ha soggiunto il Papa, nel segno di un dialogo tra le numerose espressioni religiose del Paese. “Tale dialogo, perché sia sincero e costruttivo, richiede - ha indicato - una conoscenza e una reciproca stima che il potere pubblico può facilitare notevolmente per il rispetto che esso reca alle stesse diverse famiglie spirituali”. Da parte sua, ha concluso Benedetto XVI, la “comunità cattolica esprime la volontà di essere aperta a tutti con generosità e di lavorare con tutti, (…) di impegnarsi con coraggio cooperando quanto più strettamente possibile con tutti i cittadini di buona volontà per testimoniare ad ogni livello la dignità che Dio ha inscritto nell'essere umano”.
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COSTITUZIONE APOSTOLICA CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG
Riceviamo e con grandissimo piacere e gratitudine pubblichiamo questo straordinario commento di Salvatore Izzo.
C'e' materiale su cui riflettere.
Grazie ancora per la bella riflessione.
Raffaella
NON E' DA CRISTIANI LA CULTURA DEL SOSPETTO
di Salvatore Izzo
Tra pochi giorni sara' resa nota la soluzione scelta per la direzione di Avvenire. E fiumi di inchiostro ancora una volta saranno versati per ipotizzare le ragioni che l'avranno determinata.
Probabilmente, purtroppo, anche per riproporre l'immagine di un cattolicesimo italiano diviso in fazioni, forse addirittura per contrapporre la Chiesa Italiana e la Santa Sede, come se non fossero entrambe espressioni dello stesso mandato di Gesu' ai suoi Apostoli.
E' il Papa, successore di Pietro, che nomina i nostri Pastori: come puo' esservi antagonismo tra essi e i suoi collaboratori piu' stretti? Che possano emergere differenti sensibilita' e accentuazioni e' evidente, e il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, lo ha chiarito molto bene in un'intervista al Corriere, parlando di ruoli diversi.
Io aggiungo che la condizione umana rende tutti fragili e esposti a cadere: ce lo ha raccontato San Paolo che anche tra i primi cristiani ci si mordeva e divorava. Ma oggi - a leggere i commenti di giornalisti autorevoli e i post che compaiono su molti siti cattolici - sembra che il conflitto all'interno della comunita' cristiana sia ricercato, quasi teorizzato.
Dall'inizio di questa crisi e' cosi': anche il mondo cattolico sembra aver ceduto alla cultura del sospetto. Ecco il guaio maggiore che ci e' caduto addosso, piu' grave ancora delle sofferenze personali inflitte a Dino Boffo e alle persone che gli vogliono bene, tra le quali mi annovero anch'io. Lo hanno colpito con una lettera anonima e una campagna di stampa vergognosa. Ma lo sdegno che questo fatto ha suscitato in tutti noi non e' bastato a impedire che gli stessi veleni penetrassero in qualche modo nei nostri cuori, sommandosi a rancori umanamente spiegabili ma certo incompatibili con il Vangelo.
Cosi' abbiamo assistito a commenti autorevoli che teorizzavano future vendette della Chiesa verso quelli che erano stati individuati - peraltro sulla base di deduzioni - come i mandanti dell'attacco ad Avvenire, come se tali atteggiamenti e propositi fossero normali da parte di chi vorrebbe imitare il Signore e seguire i suoi insegnamenti.
Sono seguiti gli attacchi all'Osservatore Romano e al suo direttore, dipinti in articoli e post come se fossero stati conniventi con quell'attacco. Un'accusa di altro tipo rispetto a quella rilanciata da Feltri contro Boffo, ma ugualmente non provata e, prima ancora, del tutto assurda: aver rivendicato, da parte di Vian, il carattere peculiare di un giornale che per essere stampato in Vaticano ha l'obbligo di una particolare prudenza quando si occupa di vicende che riguardano le istituzioni italiane, non giustificava assolutamente l'ipotesi di foschi scenari.
Infine siamo arrivati alla diffusione di voci per screditare i possibili candidati non graditi.
Un crescendo sconcertante.
Dovremmo rileggerci tutti quanti - credo - le parole di Benedetto XVI nella lettera dello scorso marzo sulla remissione della scomunica ai vescovi lefebvriani, e prendere esempio dalla sua onesta' intellettuale e dalla sua mitezza.
Non perde occasione, il Papa, per suggerirci l'unica via veramente umana e cristiana, che e' quella di lasciarci illuminare dal Vangelo che ci insegna a non cercare i difetti dell'altro ma a scorgere in lui lo sguardo del Signore. Questo dovremmo farlo per primi - ci ha detto anche giovedi' scorso - noi operatori delle comunicazioni sociali. E quante volte ha condannato il carrierismo e esortato ad abbandonare i personalismi nella Chiesa? Invece eccoci qui a dividerci in ''ruiniani'', ''bertoniani'', ''martiniani''.
Come se non fosse Gesu' Cristo l'unico che tutti dobbiamo seguire. E Benedetto XVI il suo Vicario. Non lasciamo cadere nel vuoto le sue raccomandazioni, magari complimentandoci per la bellezza di un discorso o di un'enciclica, continuando poi a fare come prima. Fermezza e mitezza, le caratteristiche del suo pontificato, sono categorie evangeliche che dovrebbero guidaree anche il nostro agire.
Non e' facile, certo, seguire le parole di Gesu' e l'esempio del Pontefice e non diventare a nostra volta aggressivi quando vediamo compiere ingiustizie a danno dei deboli, come nel caso Englaro.
Non e' facile rinunciare a rispondere in modo polemico davanti ad attacchi ingiusti e offensivi come quelli recenti contro Benedetto XVI, mossi da Hans Kung e da Eugenio Scalfari. Non e' facile, infine, perdonare le offese e le calunnie della campagna che ha portato alle dimissioni di Boffo.
Ma dobbiamo provarci: e' doveroso alzare la voce per difendere la verita' ma bisognerebbe farlo senza stigmatizzare nessuno. E non dimenticare che il Vangelo ci insegna a far festa grande se chi era perduto ritorna dal Padre: invece - come ci mostrano le reazioni agli sforzi del Pontefice verso le comunita' anglicane e i lefebvriani - tendiamo sempre a comportarci come il fratello del figliol prodigo.
La cultura del sospetto, soprattutto, non e' coerente con i principi cristiani: ci e' chiesto infatti di non guardare alla pagliuzza nell'occhio del nostro fratello dimenticando che noi stessi vi abbiamo una trave. Come possiamo attaccare uomini e organismi della Chiesa sulla base di illazioni e deduzioni, e poi darci il segno della pace?
Le lenti appannate di Scalfari (Volontè)
Clicca qui per leggere l'articolo di Luca Volontè per Liberal.
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Brescia prepara l’abbraccio al Papa
il vescovo Monari
«Una visita sulle orme di Paolo VI»
DAL NOSTRO INVIATO A BRESCIA
LORENZO ROSOLI
«Benedetto XVI viene a Brescia per ricordare il Concilio e il Papa del Concilio. La memoria di Paolo VI è il motivo centrale della sua visita». Così il vescovo di Brescia Luciano Monari spiega il significato della grande festa che la diocesi lombarda vivrà domenica 8 novembre.
Una sola giornata: ma ricca di incontri, temi, suggestioni. Fin dalla prima tappa, a Botticino Sera, dove Ratzinger renderà omaggio a sant’Arcangelo Tadini, parroco e fondatore delle Suore Operaie. Poi la Messa e l’Angelus in piazza Duomo, nel cuore di Brescia. Nel pomeriggio Concesio: Benedetto XVI visiterà la casa natale di Giovanni Battista Montini, inaugurerà la nuova sede dell’Istituto Paolo VI, consegnerà alla Fondazione «Sources Chrétiennes» il premio internazionale intitolato al Pontefice bresciano; infine si recherà nella parrocchiale di Sant’Antonino, dove sosterà al battistero al quale Montini – venuto alla luce il 26 settembre 1897 – venne battezzato il 30 settembre.
Un giorno di festa per la Chiesa diocesana, per le comunità toccate dall’itinerario, ma anche per l’intera società civile e per le sue istituzioni, come esprimeva la presenza del sindaco di Brescia, Adriano Paroli, e del presidente della Provincia, Daniele Molgora, al fianco di Monari ieri nel «Salone dei vescovi» in Curia. «La visita del Papa teologo, che ci richiama all’alleanza tra fede e ragione, è un dono che la Chiesa bresciana fa a tutta la città, non solo ai credenti», ha detto Paroli. «Attendiamo un Pontefice il cui magistero ci richiama alla centralità delle radici cristiane», ha aggiunto Molgora. Ma il motivo cruciale della visita è e resta la «memoria di Paolo VI», ha sottolineato Monari. «Avevamo invitato Benedetto XVI a Brescia nell’occasione del 30° della mor- te di Paolo VI, che cadeva il 6 agosto 2008. Non poté venire allora; ma ci promise che alla prima occasione sarebbe stato fra noi. Quel giorno è arrivato ». Tra Montini e Ratzinger c’è un legame speciale, ha affermato Monari.
«Fu Paolo VI a volere Ratzinger vescovo e poi cardinale. Si trattava di una scelta strategica: papa Montini cercava il sostegno di teologi, come Ratzinger, che potessero rappresentare e attuare il messaggio del Concilio in maniera piena, fedele, integrale, equilibrata.
Benedetto XVI, dunque, verrà a Brescia per ricordare il Concilio e il Papa del Concilio. Verrà – ha aggiunto il vescovo – con una teologia e un magistero che invitano l’uomo a non voltare le spalle al mistero trascendente di Dio, se vogliamo essere all’altezza delle sfide del mondo contemporaneo.
E verrà ad annunciare il Vangelo, con l’energia e l’efficacia che ha la parola di Pietro». La visita, ha detto ancora Monari, illumina anche l’autentica concezione di Chiesa. «Il Concilio insegna che la Chiesa è essenzialmente comunione di comunità. E la diocesi non è una «succursale » della Chiesa di Roma: in essa vi è la pienezza del mistero e della realtà della Chiesa, purché sia in comunione con tutte le Chiese del mondo. Il Papa che accoglieremo è il garante di questa comunione». Un dato significativo: per la «Carità del Papa » la diocesi ha raccolto 500mila euro; una cifra superiore, è stato messo in evidenza, alla spesa sostenuta per organizzare l’evento, circa 350mila euro.
Prima tappa della visita, come detto, l’omaggio a Tadini. «Un atto di devozione personale che – in questo Anno Sacerdotale – acquista dimensione ecclesiale», ha spiegato Monari. Giovedì sera il corpo del santo è stato posto nella nuova urna, che oggi alle 19 verrà portata in processione nella parrocchiale di Botticino Sera.
© Copyright Avvenire, 31 ottobre 2009
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Comunicazione e Chiesa. L’editoriale di padre Lombardi
Si è tenuta, in questi giorni a Roma, l’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, presieduta dall’arcivescovo Claudio Maria Celli. Sull’importante evento, culminato nell’udienza del Papa giovedì scorso, ascoltiamo il commento di padre Federico Lombardi per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:
"La Chiesa è comunicazione”; “la comunione è frutto di comunicazione”. Affermazioni forti e dense, che sono state rilanciate spesso durante la recente assemblea del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali. Infatti ogni riflessione ed ogni progetto deve partire non tanto dal fascino di nuovi strumenti di comunicazione, ma dalla stessa natura e missione della Chiesa, che nasce dall’annuncio della Parola di Dio e cresce come comunità, chiamata a sua volta ad annunciare. La comunicazione pervade tutta la vita della Chiesa, l’attività dei suoi membri, siano essi pastori o fedeli. E se si vuole che il messaggio arrivi alle persone del nostro tempo, in particolare oggi anche ai giovani – ai “nativi digitali” come ormai si chiamano – la comunicazione della Chiesa deve incarnarsi con coraggio nei linguaggi nuovi, deve saper tenere conto delle tecniche nuove e degli atteggiamenti psicologici nuovi. Lo ha detto il Papa nel suo discorso conclusivo, parlando della sfida di “mantenere inalterato il contenuto” del Vangelo, ma di “renderlo comprensibile con strumenti e modalità consoni alla mentalità e alle culture di oggi”.
Usare dunque le nuove tecnologie e modalità mediatiche nel villaggio globale; e farlo con tanta più passione e intelligenza, con tanto più impegno, quanto più si è convinti di avere una Parola preziosa da comunicare; una Parola così inesauribile e bella, che potrà ispirare senza fine ogni nuova espressione creativa e dare dignità ad ogni nuovo linguaggio. E’ importante che oggi, in questa società della comunicazione, tutti nella Chiesa ne prendiamo coscienza.
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