lunedì 26 ottobre 2009
La vergogna dei giornaloni: nessun cenno al Sinodo ed alle tematiche affrontate
Cari amici, oggi possiamo toglierci qualche sassolino (pietra!) dalle scarpe e denunciare il vergognoso atteggiamento di stampa, televisione e politica sui problemi dell'Africa.
Il Sinodo dei vescovi, le sue tematiche, il Messaggio finale, gli interventi del Santo Padre sono stati completamente ignorati a dimostrazione del fatto che, scusate la rudezza, dell'Africa non importa un emerito nulla a nessuno, salvo quando si puo' parlare di lattice e di fantomatici futuri "Papi neri" che dovrebbero, nella mente di qualcuno, rivoluzionare la Chiesa.
L'Africa soffre, e' vittima di guerre, del colonialismo, delle violenze ma l'Occidente preferisce chiudere gli occhi o, al massimo, guardare dall'altra parte.
Ha ragione Alessia: questo atteggiamento e' una vergogna che ricade su governi e media compiacenti.
Non si osi piu' fare la "morale" alla Chiesa Cattolica per quanto riguarda l'Africa.
Pessimo il comportamento dei giornali e delle televisioni.
Massimo sconcerto per la Rai e per Raiuno in particolare.
Ringraziamo invece le agenzie di stampa, i media cattolici, ovviamente Avvenire e l'Osservatore Romano, e "L'Eco di Bergamo" sempre presenti in queste settimane.
Il resto e' il nulla assoluto.
R.
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9 commenti:
io un pensiero lo farei anche per tutti i post sul sinodo, apparsi su questo blog, che non hanno avuto nessun commento, mentre quelli su scalfari...
Non si accettano lezioni su questo tema.
Il blog ha pubblicato ogni notizia possibile sul Sinodo.
Non e' necessario commentare tutto, basta leggere!
No! Lezioni di questo tipo non sono accettabili dopo tutto il lavoro che e' stato fatto.
R.
non ce l'ho certo con chi pubblica i post...
questo blog è una biblioteca e una scuola,una terrazza di informazione anticonformista,talvota si scrive per esprimere un pensiero forte e per protestare.è giusto.
se avessero dovuto parlare del sinodo seriamente avrebbero dovuto seriamente risciare di far passare la chiesa cattolica per una realtà positiva,il sale della terra,questo rischio non potevano correre i giornaloni.ci si deve fermare a parlare di colori di pelle papali futuri,lattice in bustina,facezie.ecco il livello culturale e deontologico dei giornalisti dei padroncini dei gionalisti e dei loro anonimi difensori.
Raffa, dulcis in fundo Magister è intervenuto sul Sinodo. Posso dire di non concordare con alcune sue conclusioni.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1340665
Alessia
Quando si condivide, totalmente, quello che viene detto è difficile che si prenda in mano la tastiera!
Il vero tema, problematico, del Sinodo, a me sembra, è stato proprio quello del disinteresse totale dei media che non hanno preso in minima considerazione i temi proposti e dibattuti. E nemmeno le proposizioni finali.
E, questo, è il problema di sempre!
Ricordate il viaggio del Papa?
Su questo atteggiamento dei media ci sarebbe molto da dire! Quante volte, anzi, ce lo siamo anche detto! Non c'è novità. Magari, un po’ di noia!
L'Africa... l'Africa "tira" se c'è un po’ di polemica (tipo condom sì, condom no, condom sempre...), ma se ci sono attacch alla politica delle organizzazioni internazionali, alla colonizzazione "spirituale", agli interessi, di sfruttamento, delle multinazionali???? Eh, no. L’Africa e gli africani devono stare allineati, al loro posto... Quale? Quello dei sudditi..., così sembrano dire i media. Tacendo.
Del Sinodo, a me, resta, indelebile, la lezione finale (così diversa dalle lezioni di circostanza dei media): alzati Africa, da sola! Come Bartimeo. Non aspettarti nulla da chi, in fondo, non sa dirti altro che di stare zitta. Pochi sono coloro che sanno raccogliere il tuo grido, e sanno fermarsi e, insieme a te, muoversi verso la possibilità di permetterti di vedere con i "tuoi" propri occhi. E tu saprai riconoscerli.
Ecco. Così è stato detto, proprio così. Come a Bartimeo!
Che dire di più?
E' stato detto proprio tutto. E non dai post....
cosa vuoi commentare quando sei d'accordo con quanto riportato nei post che leggi? Sono d'accordo! Evviva! Yufuuu! Condannare mutilazioni genitali femminili? Giusto!, Contrastare il neo colonialismo e le multinazionali? Bene!...E poi, quando ci siamo complimentati coi relatori del sinodo per le discussioni affrontate e le posizioni prese??? Più che pubblicare e divulgare ciò che altri ignorano e fare ciascuno nel proprio piccolo ciò che può servire, senza proclami, non possiamo fare. E in questi casi è già tanto pubblicare.
Cosa posso fare io singola cittadina? Raccogliere farmaci che altrimenti finirebbero tra i rifiuti di quelli scaduti, sostenere il progetto dream, magari adottando una madre sieropositiva e il suo bambino, curare gratuitamente chi è in Italia e mi chiede aiuto, e poi? Le grandi questioni restano....
Rispondere alle problematiche poste dal sinodo è cosa seria, grande, non basta un commento ai post. Rispondere a Scalfari rientra nell'ambito dell'espressione di opinioni. Non a caso, ovunque, le discussioni ruotano tutte attorno alle polemiche d'opinione. Che in Africa si soffra per fame e sete è cosa non confutabile, che il Papa sia un modesto teologo, se mi si permette, si può confutare. E questo provoca discussione. Nel caso dell'Africa, ciò che serve non sono le discussioni ma l'informare e il fare.
Sul corriere di oggi c'è una pagina dedicata al traffico dei bambini in Africa. Mi ha colpito la frase "imbarazzo per i prossimo mondiali". Se non era per i mondiali evidentemente non se ne sarebbe parlato. Ben venga comunque, ogni occasione sarà buona per parlarne. Purtroppo, se si parlerà dei problemi dell'Africa come si è parlato della violazione delle libertà in Cina in occasione delle olimpiadi, saranno solo parole al vento sulle ali degli interessi degli sponsor.
All'anonimo: mai sentito il proverbio "Chi tace acconsente?"
Sul Sinodo abbiamo molto acconsentito.
C'è tutto da imparare e ben poco da aggiungere o correggere - a meno di peccare di grande superbia - quando i Vescovi Africani parlano dell'Africa.
Invece, se Scalfari si mette a discettare di teologia, crediamo di poter dire la nostra senza presunzione.
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