lunedì 2 novembre 2009

Commemorazione dei fedeli defunti. Il Papa: guardare con serenità al mistero della morte illuminati dalla fede nelle risurrezione (Radio Vaticana)


Vedi anche:

L’astronomo celeste. Così padre Funes regge la Specola vaticana e cerca la vita (Rodari)

Il Papa: Non siamo mai soli. La vocazione all'eternità di ogni persona (Zavattaro)

La teologia che piace al Papa teologo (Magister)

Welfare nel quadro della “Caritas in Veritate”. Intervento del card. Angelo Scola (Zenit)

Novità in libreria: nuovi testi di Benedetto XVI

Mistici, fenomeno di massa. Ma la Chiesa detta le sue regole: innanzitutto obbedienza e riservatezza (Tornielli)

La memoria dei defunti: Dal corpo all'anima (Carlo Carletti)

"Caritas in veritate": L'enciclica della fraternità universale (Rosino Gibellini)

Padre Lombardi smentisce un mio articolo sugli anglicani (di Andrea Tornielli)

Il Papa: Luterani e Cattolici d'accordo su verità fondamentali (Izzo)

I prelati della diocesi ambrosiana pensino più alle anime e meno alla politica!

Il Papa all'Angelus: i Santi ci invitano a seguire Gesù con gioia e senza complessi. Vivere con spirito cristiano la Commemorazione dei defunti (R.V.)

Il Papa: Nella Comunione dei santi non siamo mai soli, come in famiglia o fra amici (AsiaNews)

Il Papa: "Cari amici, quanto è bella e consolante la comunione dei santi! E’ una realtà che infonde una dimensione diversa a tutta la nostra vita. Non siamo mai soli!" (Angelus)

Il Papa: non siamo mai soli, i Santi camminano con noi (Izzo)

Sacra Liturgia, intervista al card. Cañizares sulla "riforma della riforma" (Messainlatino)

Chiarimento ufficiale sul clero anglicano sposato (traduzione di Messainlatino.it)

Lo "strano" caso della nota della Santa Sede sugli Anglicani e su Andrea Tornielli

Benedetto il radicale (Patrick J. Deneen)

La «Caritas in veritate» in 10 parole (Mondo e Missione via Missionline)

COSTITUZIONE APOSTOLICA CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG

Commemorazione dei fedeli defunti. Il Papa: guardare con serenità al mistero della morte illuminati dalla fede nelle risurrezione

Tutta la Chiesa si raccoglie oggi in preghiera per la commemorazione dei fedeli defunti. Benedetto XVI si recherà nel pomeriggio nelle Grotte Vaticane per un momento di preghiera per i Pontefici che lo hanno preceduto.
Ieri, all’Angelus in Piazza San Pietro, ha invitato a vivere con “autentico spirito cristiano” questo giorno, guardando al mistero della morte con serenità e speranza, illuminati dalla fede nella risurrezione. Un’esortazione più volte riproposta in questi anni di Pontificato. Ce ne parla Sergio Centofanti.


Il Papa ricorda che “della morte del corpo non c’è da aver paura” perché “sia che viviamo, sia che moriamo, siamo con il Signore”.

“Già l’apostolo Paolo, scrivendo alle prime comunità, esortava i fedeli a ‘non essere tristi come gli altri che non hanno speranza’. ‘Se infatti – scriveva – crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti’ (1 Ts 4,13-14). E’ necessario anche oggi evangelizzare la realtà della morte e della vita eterna, realtà particolarmente soggette a credenze superstiziose e a sincretismi, perché la verità cristiana non rischi di mischiarsi con mitologie di vario genere”. (Angelus del 2 novembre 2008)

Ma l’uomo moderno - sottolinea Benedetto XVI – rimuove spesso il pensiero stesso della morte vivendo come se Dio non esistesse:
“L’uomo moderno l’aspetta ancora questa vita eterna, o ritiene che essa appartenga a una mitologia ormai superata? In questo nostro tempo, più che nel passato, si è talmente assorbiti dalle cose terrene, che talora riesce difficile pensare a Dio come protagonista della storia e della nostra stessa vita”. (Angelus del primo novembre 2006)

Eppure Dio continua ad esistere, anche se non ci crediamo: e con Lui, l’aldilà. Così la Chiesa c’invita a offrire per i fedeli defunti, Messe, preghiere, indulgenze, e le nostre sofferenze e fatiche quotidiane, affinché, “completamente purificati”, siano ammessi alla vita eterna. Ma cosa è questa vita eterna?

“Vita eterna per noi cristiani non indica però solo una vita che dura per sempre, bensì una nuova qualità di esistenza, pienamente immersa nell’amore di Dio, che libera dal male e dalla morte e ci pone in comunione senza fine con tutti i fratelli e le sorelle che partecipano dello stesso Amore”. (Angelus del primo novembre 2006)

Dio è Amore, e ha dato la sua vita per noi e non ci abbandona, perché ci ama sino alla fine:

“Sono risorto e ora sono sempre con te - ci dice il Signore - e la mia mano ti sorregge. Ovunque tu possa cadere, cadrai nelle mie mani e sarò presente persino alla porta della morte. Dove nessuno può più accompagnarti e dove tu non puoi portare niente, là io ti aspetto per trasformare per te le tenebre in luce”. (Angelus del 2 novembre 2008)

© Copyright Radio Vaticana

Nessun commento: