giovedì 21 maggio 2009

Martini e Verzé all'attacco della Dottrina di Pietro e Tettamanzi va da Fazio a promuovere il suo libro (Crippa)

Clicca qui per leggere l'articolo di Maurizio Crippa per "Il Foglio".
I cardinali riflettano: che cosa significa godere di "certa buona stampa"?

4 commenti:

Carla ha detto...

Ho visto ieri Tettamanzi da Fazio, e sinceramente non ho colto nelle sue dichiarazioni, di alto spessore, alcun punto in dissonanza con le posizioni ufficiali della Chiesa. Peraltro, Fazio ha provato più di una volta a tendergli tranelli, cercando di carpire affermazioni connotate da risvolti politici, ma il Cardinale non è caduto nella trappola,e ha sempre dimostrato nel corso dell'intervista notevole equilibrio e ottima capacità dialettica. Ho trovato molto bello il passagggio sulle radici cristiane dell'Europa.

Anonimo ha detto...

Martini dice che siamo tutti nella stessa barca: non lo credo proprio.
Chi è nella BARCA di PIETRO va sicuro alla meta!!!

Alessandro VI ha detto...

per come la vedo io e dagli ultimi articoli su Martini è lui il primo a non essere sulla Barca di Pietro!

Anonimo ha detto...

L'Agi e anche l'ADN, riportano Cossiga su Martini: COSSIGA: ATTACCA CARD. MARTINI, MI PENTO PER SUA NOMINA =
(AGI) - CdV, 23 mag. - Al tempo del suo primo Governo, fu
Francesco Cossiga a concedere il nulla osta, allora necessario,
per la nomina di Carlo Maria Martini quale arcivescovo di
Milano. E oggi - pur senza citare direttamante il nome
dell'autorevole porporato - dice di essersene pentito a seguito
della lettura del libro "Siamo tutti sulla stessa barca"
scritto dallo stesso Martini insieme al fondatore del San
Raffaele di Milano, don Luigi Verze'. Un libro che sebbene sia
firmato da "due ecclesiastici" l'ex premier ed ex capo dello
Stato ritiene che non sia in linea con la dottrina cattolica.
Era, racconta Cossiga, "la vigilia di un Natale (quello del
1979, ndr) e un alto ecclesiastico mio amico, mi telefono' per
dirmi che aveva bisogno di incontrarsi immediatamente con me
per trasmettermi un messaggio da parte dell'allora Sovrano
Pontefice, il Papa Giovanni Paolo II. Giunto a casa mi diede
lettura e poi mi consegno' una nota verbale con la quale la
Santa Sede chiedeva allo Stato Italiano, allora cosi' era
previsto, il prescritto nulla osta per la provvista di una
importante diocesi italiana e mi si chiedeva di adottare una
procedura straordinaria rapidissima. Sentiti i due ministri con
me competenti: quello degli Esteri e quello dell'Interno,
scrissi a macchina con una Olivetti 22 la nota di risposta con
la quale il Governo concedeva il nulla osta e la consegnai al
presule".
"Dopo aver letto il libro - rivela Cossiga - mi sono
chiesto: ma questo libro sarebbe stato scritto se io non avessi
concesso il nulla osta (alla nomina di Martini, ndr)? E perche'
nulla ha avuto da dire la Congregazione della Dottrina della
Fede, o almeno quella dei Religiosi e dei Vescovi, mentre anni
fa furono duramente sanzionati i padri gesuiti, francescani e
domenicani De Lubac, Danielou, Congar, von Balthasar, Kung,
Sobrino, Dupuis e tanti altri? Si tratta - osserva dopo aver
esternato il proprio "rimorso" per l'assenso dato alla
provvista per l'arcidiocesi ambrosiana - certamente di un libro
coraggioso, non proprio 'ratzingeriano' a dir il vero, cui -
conclude velenosamente l'ex leader democristiano - manca pero'
qualcosa: la difesa della pedofilia come recupero di una
tradizione dell'ellenismo". (AGI)
Siz
231858 MAG 09
Non sapevo che ci vuole il nulla osta del governo, manco fossimo in Cina e senza radicali che si urtano. Saluti, Eufemia