giovedì 28 maggio 2009

Messaggio dei vescovi d'Irlanda agli ordini religiosi: Un giusto risarcimento alle vittime degli abusi (Osservatore Romano)


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Messaggio dei vescovi d'Irlanda agli ordini religiosi

Un giusto risarcimento alle vittime degli abusi

Dublino, 27.

I gravi fatti emersi dal Rapporto della commissione governativa di inchiesta sugli abusi subiti in Irlanda da migliaia di minori negli istituti gestiti da diversi ordini religiosi saranno al centro del dibattito della prossima assemblea generale della Conferenza episcopale irlandese, a giugno.
Lo ha annunciato lunedì il Consiglio permanente dei vescovi, riunitosi a Maynooth. "Ci scusiamo - si legge in un comunicato diffuso al termine dell'incontro - con coloro che sono stati così crudelmente vittime di violenze durante la loro infanzia mentre erano ospiti nelle scuole e nelle case di accoglienza cattoliche. Questo abuso è ancora più grave in quanto è stato perpetrato da chi è chiamato a prendersi cura in nome di Gesù Cristo".
I vescovi sottolineano che "nessuna risposta a questa relazione di così vasta portata può essere confinata a una singola dichiarazione.
Per affrontare adeguatamente tale fallimento e salvaguardare i bambini di oggi - scrivono - tutta la Chiesa ha bisogno di analizzare come e perché sia stato possibile lo svilupparsi di un simile ambiente, tale da diventare endemico". Occorre aprire una nuova fase di riflessione, dunque, per fare in modo che ciò non accada mai più.
Per questo, all'assemblea generale sono stati invitati anche i responsabili delle congregazioni e degli istituti religiosi. "Sarà nostra premura - si legge ancora nel comunicato del Consiglio permanente - riflettere sul Rapporto e discutere le conclusioni e le raccomandazioni. Lavoreremo a stretto contatto con gli istituti e le congregazioni per affrontare le necessità delle vittime e per il loro processo di guarigione".
I vescovi assicurano di voler continuare a "promuovere un clima sicuro, efficace e responsabile per i minori in collaborazione con l'Ufficio nazionale per la salvaguardia dei bambini e con tutte le agenzie preposte". La risposta della Chiesa in Irlanda dovrà sostenere le vittime degli abusi e promuovere "una civiltà dell'amore per i bambini" in modo che possano ricevere la migliore assistenza e protezione possibile.
Com'è noto, la settimana scorsa una commissione governativa ha pubblicato un rapporto sulle violenze perpetrate fra gli anni Trenta e Novanta in decine di istituti dove venivano ospitati ragazzi "difficili". La conclusione è stata che il sistema degli abusi era "endemico".
Nei giorni scorsi l'arcivescovo di Armagh, cardinale Seán Baptist Brady, presidente della Conferenza episcopale irlandese, e l'arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, hanno chiesto agli ordini religiosi coinvolti di fare di più per le migliaia di minori vittime in passato di violenze fisiche e sessuali. L'accordo concluso nel 2002 con il Governo irlandese poneva un tetto ai contributi degli ordini religiosi al fondo dedicato alle vittime: 128 milioni di euro. I risarcimenti, si calcola, ammontano in verità a oltre un miliardo di euro, quasi interamente versato dallo Stato a circa 12.500 delle oltre 14.500 vittime.
I compensi variano tra i 65.000 e i 300.000 euro, per i casi più gravi. "È scioccante che, sette anni dopo l'accordo, adducendo problemi legali, non abbiate ancora onorato la vostra parte - ha detto l'arcivescovo di Dublino al quotidiano Irish Times rivolgendosi agli ordini religiosi coinvolti - ma, in ogni caso, non importa ciò che accade alla rinegoziazione di quell'accordo: non potete lasciare le cose come stanno. Ci sono molte maniere per dare sostegno finanziario ai superstiti e alle loro famiglie, in modo da redimere la vostra immagine di educatori dei poveri". Dopo questo appello, l'ordine irlandese dei Fratelli Cristiani ha accettato di rivedere i risarcimenti.

(©L'Osservatore Romano - 28 maggio 2009)

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