martedì 19 maggio 2009

Paghiamo subito pegno: le dichiarazioni di Fini e le reazioni varie

Cari amici, ieri il Presidente della Camera ha fatto un'altra dichiarazione a favore (secondo lui) della laicita'.
In questo post saranno elencati alcuni link agli articoli su questa noiosa polemica.
Vi dico subito che la faccenda non mi appassione per niente: io voto (e votero' alle europee, caro Fini!) parlamentari che siano portatori dei miei stessi valori, quindi non c'e' trippa per gatti.
Non si puo' pretendere che i parlamentari cattolici facciano tacere la propria coscienza cosi' come non si puo' pretendere di chiudere la bocca alla Chiesa.
Detto questo, mi sento di ringraziare Fini perche' anche l'ultimo dubbio sul mio voto europeo e' caduto
:-)
R.

Fini: «No a leggi basate sulla religione» Insorge il Vaticano, malumori nel Pdl

Per "Vaticano" si intende Mons. Sgreccia.
R.

LA SINDROME DEL SOLISTA

Altri articoli nel corso della giornata.

16 commenti:

Carla ha detto...

Parole ovvie quelle di Fini. Quando mai le leggi in Italia sono state "ispirate" da "precetti religiosi"? Bisognerebbe guardare il vero scopo che il Presidnte della Camera intende perseguire con questa dichiarazioni; esse sono strumentali alla sua personale strategia politica. Appunto, personale, perchè comunque non mi pare che nel suo schieramento (ex AN) queste esternazioni abbiano molto seguito....

mariateresa ha detto...

quale credibilità può avere un uomo che ha detto tutto e il contrario di tutto nella sua vita?
Che è stato sempre l'eterno secondo e che evidentemenete ha voglia di diventare il primo?
Credo comunque che stia esagerando e non mi riferisco al suo rapporto con la Chiesa ma proprio al suo ruolo istituzionale e al suo porsi nel centro destra. Comunque come commentatore politico sono sempre stata una mezza calzetta quindi fate finta di non avere letto niente. Il nostro blog non si occupa, vivaddio, di queste cose.

Anonimo ha detto...

Raffa, Fini, dopo esserisi rifatto una verginità politica, mira a costruirsi un'immagine di statista illuminato ricorrendo al più vieto politically correct venato di anticlericalismo allo stato puro.
Il meschino finge di non capire che la Chiesa propone modelli di comportamento basati sulla morale naturale, come suo dovere e missione, ma non li impone. La storia italiana degli ultimi decenni ha tristemente dimostratrato (aborto, divorzio) come sia fallace il suo assunto di "leggi ispirate a precetti religiosi" e la storia degli ultimi anni ha dimostrato come gli italiani, chiamati a decidere su temi eticamente sensibili, sappiano scegliere a dispetto di qualsivoglia ideologia. Mi piacerebbe sapere se quando parla di precetti religiosi si riferisce solo al cattolicesino o allude anche a ebraismo e islam. Domanda retorica.
Alessia

gianniz ha detto...

Queste dichiarazioni non sono per niente "noiose". Sono velenose! Mi interessa poco la posizione personale di Fini che, ormai mi sembra chiaro, sta cercando uno "sdoganamento" (detto in termini più brutali un certificato di "verginità") per la sua "carriera" e il "suo" futuro politico - politico nel senso più deleterio della parola, nel senso cioè di "andare bene" un pò a tutti, e quindi a nessuno, se non a se stessi (dal certificato di "verginità" siamo perciò passati al certificato di "prostituzione").
Velenosa è invece la tematica. L'ideologia che ci sta dietro, in virtù della quale tutte le opinioni stanno sullo stesso piano (anche le più individualiste e dissocianti) tranne una: credere in Dio e avere una fede religiosa. Questo non ha diritto di cittadinanza. La persona credente deve, perciò, saper dividere il piano del pensiero da quello dell'azione. Viva la schizzofrenia!
Da tutto questo deriva che chi crede non ha più diritti, come credente, ma solo come cittadino interpretato unicamente e solo nella sua valenza relativista e materialista. Qui a mio parere sta il veleno! Al credente non viene riconosciuta alcuna cittadinanza! Egli non può avere rappresentanza politica, riconosciuta. Egli, forzatamente, deve convertirsi ad un credo, quello dell'uomo cittadino, e snaturarsi.

Anonimo ha detto...

gianniz, non ci siamo. il credente in italia ha tutti i diritti che vuole. qui si tratta di garantire dei diritti anche a chi non crede. un parlamentare deve fare il più possibile leggi buone per tutti. mi sapresti dire un diritto negato ai cattolici in italia?

Anonimo ha detto...

"la Chiesa propone modelli di comportamento basati sulla morale naturale, come suo dovere e missione, ma non li impone" finchè non li impone. giusto o sbagliato che sia in italia gli omosessualli non si possono sposare perchè è imposto per legge. la legge 40, giusta o sbagliata che sia, impone dei comportamenti. non voglio giudicare la bontà di queste leggi, ma chi la pensa come fini ha argomenti a cui aggrapparsi.

Raffaella ha detto...

Non e' la Chiesa ad approvare le leggi, ma i deputati ed i senatori.
Questi sono cattolici?
E che male c'e'?
Sono i cittadini che li votano anche sulla base della loro fede.
Non vedo dove sia il problema.
Quando i laicisti avranno la maggioranza, potranno fare tutte le leggi che vogliono.
Si veda il caso spagnolo.
R.

Anonimo ha detto...

Raffa, ti segnalo l'articolo di Ubaldo Casotto "Un'idea molto cattolica" sul riformista
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=M1LWL
Alessia

gianniz ha detto...

"gianniz, non ci siamo. il credente in italia ha tutti i diritti che vuole. qui si tratta di garantire dei diritti anche a chi non crede".
Guarda che il mio post non nega diritti a nessuno, ma rivendica il diritto di essere un cittadino a pieno titolo "anche se" credente.
Non sei autorizzato ad interpretare il mio pensiero, politicamente, pro domo questo o questo altro.
Cosa nei sai tu di quello che io penso in termini politici (uso i tuoi distinguo)?
Non ne ho minimamente parlato. Ho parlato di un pensiero "molto debole" che qualcuno sta cercando di far passare per molto forte e unico.
Non farmi dire perciò cose che sono tue o, secondo te, pretestuosamente, mie.
Grazie.

Anonimo ha detto...

questo l'hai scritto tu ganniz:
"Da tutto questo deriva che chi crede non ha più diritti, come credente, ma solo come cittadino interpretato unicamente e solo nella sua valenza relativista e materialista."
e per me non è vero, perchè un cattolico in italia ha e avrà sempre diritti come credente e come cittadino. non correte proprio nessun rischio.
a meno che per voi non sia un diritto quello di non vedere due omosessuali sposati civilmente, per esempio.

Carla ha detto...

E' chiaro che i senatori e i deputati cattolici non possono portare la loro fede in Parlamento, non ci sono gli Ayatollah da noi, e l'Italia non è uno stato confessionale, ci mancherebbe altro. Ma ideputati e senatori cattolici hanno ricevuto dai loro elettori il mandato a portare in Parlamento determinati valori (condivisibili e condivisi anche dai non credenti) in linea con la loro fede, questo sì.

Fabiola ha detto...

Le affermazioni di Fini contengono un'oggettiva discriminazione nei confronti di chi considera la cultura cristiana, che discende anche dalla fede, come motivazione di un'azione (anche politica) nella storia. Tutte le ispirazioni ideali avrebbero diritto di cittadinanza nella sfera pubblica tranne quella religiosa cui competerebbe solo l'interiorità della coscienza. Si tratta dell'ormai consueto "laicismo", che si configura come un'ideologia che esclude tutto ciò che che non le è riconducibile. Qualcuno l'ha chiamata "dittatura del relativismo".

Ste ha detto...

"Quando i laicisti avranno la maggioranza, potranno fare tutte le leggi che vogliono."
Dubito fortemente che la maggioranza dei votanti sia cattolica, tantomeno cattolica convinta. Sono sicuro che non è possibile dimostrarlo (per cui non vedo a che diritto i politici dovrebbero comportarsi come se lo fosse). Stento a credere anche che la maggioranza dei deputati di destra sia cattolica, o perlo meno cattolica seriamente.
In fine la lettura che qui si fa della democrazia è quantomai distorta. Se fosse così, in un paese ad esempio a maggioranza musulmana fondamentalista sarebbe perfettamente corretto umiliare le ragazzine e le donne con il burka o con leggi sessiste.
In una democrazia alla maggioranza è riconusciuto il diritto di affermare le proprie idee, non di soffocare o non tener in minimo conto le minoranze, e sempre cercando di realizzare i principi della costituzione. Gli omosessuali o i portatori di handicap, per esempio, saranno sempre una minoranza, ciò non ostante in una democrazia moderna il riconoscimento della parità di diritti delle persone, e la promulgazione di politiche attente e speciali nei confronti dei portatori di handicap non dovrebbero mancare.
In fine noto con curiosità che compaia qui questa polemica, pur essendo un blog dedicato al papa, e benchè per questo molti articoli scomodi non siano mai apparsi.
Ste

Raffaella ha detto...

Gli articoli politici raramente trovano spazio in questo blog.
A volta si fanno delle eccezioni ma e' piuttosto inusuale.
R.

Anonimo ha detto...

Mi viene il dubbio che se Fini dovesse guadagnarseli i voti separatamente da Forza Italia, non sarebbe così coraggioso. Secondo me i danni sociali ed economici prodotti dall'aborto e anche dal divorzio sono stati enormi e non vedo cosa c'entri la fede (quale?). Saluti, Eufemia

Lapis ha detto...

interessante confronto:
http://www.loccidentale.it/articolo/obama+ai+cattolici:+%22siate+dei+fari%22.+fini+ai+credenti:+%22non+fatevi+vedere%22.0071687

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