lunedì 24 agosto 2009

Sala Stampa Vaticana: nessuna modifica in vista per la liturgia (Izzo)


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Riceviamo e volentieri pubblichiamo (anche se con una certa delusione per le parole della Sala Stampa):

PAPA: SALA STAMPA, NESSUNA MODIFICA IN VISTA PER LITURGIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 ago. - (AGI) - CdV, 13 ago.

"Al momento non esistono proposte istituzionali riguardanti una modifica dei Libri Liturgici in uso".
Lo precisa la Sala Stampa della Santa Sede in merito ad alcune notizie circolate nei giorni scorsi a commento delle pubblicazione, in un volume dell'editore Cantagalli di Siena, di una lettera inedita al filologo Heinz-Lothar Barth, esponente del tradizionalismo tedesco, nella quale Joseph Ratzinger ipotizzo' nel 2003 una "riforma della riforma liturgica", da attuare "per gradi" al fine di riportare piu' senso del sacro e piu' adorazione nel nuovo rito, facendo si' che l'antico e il nuovo si compenetrino a vicenda, prendendo il meglio da entrambi.
Ovviamente, il prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede non immaginava che due anni dopo sarebbe stato eletto Papa e non intendeva stilare un progetto di riforma ma semplicemente esprimere alcune considerazioni riguardo al fatto che verso l'antico rito "e' ancora troppo grande l'avversione di molti cattolici" e alla "difficolta' di gestire" la coabitazione di due riti - quello antico, oggi liberalizzato come forma straordinaria, e quello post-conciliare, confermato come forma ordinaria - che e' stata pero' la soluzione scelta da Benedetto XVI nel 2007 con il motu proprio "Summorum Pontificum".
E' evidente che le decisione assunta come Capo della Chiesa supera le considerazioni che lo stesso Ratzinger aveva fatto da cardinale, anche se nella lettera ai vescovi che due anni fa ha accompagnato il Motu Proprio, lo stesso Pontefice scrive: "le due forme dell'uso del Rito Romano possono arricchirsi a vicenda: nel Messale antico potranno e dovranno essere inseriti nuovi santi e alcuni dei nuovi prefazi.
Nella celebrazione della Messa secondo il Messale di Paolo VI potra' manifestarsi, in maniera piu' forte di quanto non lo e' spesso finora, quella sacralita' che attrae molti all'antico uso. La garanzia piu' sicura che il Messale di Paolo VI possa unire le comunita' parrocchiali e venga da loro amato consiste nel celebrare con grande riverenza in conformita' alle prescrizioni; cio' rende visibile la ricchezza spirituale e la profondita' teologica di questo Messale".
E in ogni caso, scrive ancora Benedetto XVI in quel testo, "non c'e' nessuna contraddizione tra l'una e l'altra edizione del Missale Romanum".
Per il Papa, infatti, "nella storia della Liturgia c'e' crescita e progresso, ma nessuna rottura. Cio' che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non puo' essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso".
Le proposte di modifica al Messale di Paolo VI che sarebbero state elaborate dalla Congregazione del Culto Divino sembrano ispirate proprio a questa visione: "Si intende rivedere - scrive il Giornale che ne ha dato conto - la parte introduttiva del messale mettendo molti piu' paletti alla creativita', e sottolineando il senso del sacro e l'importanza dell'adorazione.
Si prevede in futuro la ripubblicazione di tutti i messali bilingui, con testo latino a fronte. Si vuole contenere l'usanza, ormai diffusissima, di dare la comunione sulla mano, ricordando che si tratta di una concessione straordinaria, ma che il modo normale di ricevere l'ostia e' in bocca. Si chiede che nelle solennita' si torni a celebrare in latino, anche se secondo il nuovo rito. E si sottolinea l'importanza per il celebrante di rivolgersi verso Oriente, almeno durante la consacrazione eucaristica, come accadeva di prassi prima della riforma, quando sia fedeli che il prete guardavano verso la croce e il sacerdote dava dunque le spalle all'Assemblea".
Nel volume di Cantagalli - che ha originato la polemica in corso anche la fuga di notizie sulle proposte che ha provocato la precisazione odierna - trova spazio anche un altro testo di Ratzinger finora mai pubblicato ma che sembra scritto apposta per il difficile passagguo in corso, nel quale il futuro Papa ribadisce come la liturgia non debba "essere il terreno di sperimentazione per ipotesi teologiche".
"In questi ultimi decenni - afferma Ratzinger - congetture di esperti sono entrate troppo rapidamente nella pratica liturgica, spesso anche passando a lato dell'autorita' ecclesiastica, tramite il canale di commissioni che seppero divulgare a livello internazionale il loro consenso del momento e nella pratica seppero trasformarlo in legge liturgica.
La liturgia trae la sua grandezza da cio' che essa e' e non da cio' che noi ne facciamo".

© Copyright (AGI)

14 commenti:

Anonimo ha detto...

si pensava a qualche bella novità ma non cambia mai nulla.
poi uno si chiede perchè si ingrossano le file dei lefebvriani.

Anonimo ha detto...

Il papa ha una pazienza immensa! Spero che card. Canizares si dia da fare nei prossimi mesi! Marco

Lupo ha detto...

Peccato...persa un'occasione per dare un segnale forte.

euge ha detto...

Già...... questa è una vera e propria delusione!

Pazienza! ne guadagneranno i lefrevriani. E comunque, sono sicura che a tempo debito, tutto quello che speriamo avverrà.
Pazienza! continuerò a non andare a messa nella mia parrocchia. Sinceramente ne ho piene le scatole di parroci inventivi; che fra le altre bestialità spacciano Cristo per inventore.

Antonio ha detto...

Come sempre...un passo in avanti del Santo Padre e due indietro degli adepti dello sfascio liturgico.
Ammiro come sempre la prudenza e l'intelligenza di Mons. Fellay e della FSSPX.
Ora capite perché è difficile un vero dialogo con certi tipi della curia romana?Eredi della cancelleria imperiale del Basso Impero vogliono solo il monologo,scaltramente applicano il divide et impera. I modelli cui si ispirano non sono quelli di Gesù Cristo Buon Pastore!
La prima riforma che devono fare in Vaticano è quella dei cuori...ma ci riusciranno?
Ma...Viva sempre Papa Benedetto XVI! La nostra preghiera lo illumini e lo sorregga.

Anonimo ha detto...

Ciao Raffa, eccomi di ritorno da una settimana trascorsa con mio marito tra Vienna e Praga. Gran mal di piedi, ma ne è valsa la pena. Fantastico è stato renderci irreperibili, una volta tanto, da figlie e Co.
Per quanto riguarda l'argomento del post la lettera dell'allora card. Ratzinger a Barth non è esattamente un inedito. Infatti, è reperibile sul sito di unavox in data febbraio 2008. A parte questo, la nota della sala stampa vaticana non mi preoccupa. Andrea Tornielli ha ampiamente dimostrato di avere fonti credibili, anche sulla distanza. Quello che gradirei e che mettesse un freno alle sue anticipazioni, talvolta troppo anticipate. Anche noi abbiamo bisogno della "scuola della pazienza". Per cui, sursum corda gente, niente musi lunghi e orecchie basse. Preghiamo e concediamo fiducia al nostro Santo Padre. Il cammino è lungo e difficile, ma non ho il minimo dubbio che, con l'aiuto del Signore, la riforma della riforma di Papa Benedetto andrà in porto.
Alessia

Anonimo ha detto...

Scusa l'OT, Raffa.
Il 31/8 per i classici di Limes uscirà un numero monografico sulla geopolitica della Santa Sede: Quando il Papa pensa al mondo.
Cliccando sulla copertina o sul titolo compaiono titoli e autori e cliccando sul titolo si legge l'incipit.
Mi pare piuttosto interessante.
Penso lo acquisterò e mi auguro che alcuni articoli sul numero online possano essere ripresi.
http://temi.repubblica.it/limes/

Alessia

Anonimo ha detto...

Ma perchè non Lo ascolta nessuno?

Di cosa hanno paura?

Quanta pazienza e quanta carità muovono le Sue scelte, ma sembra che predichi nel deserto.

AiutiamoLo con la preghiera

Raffaella ha detto...

Grazie, Alessia, bentornata :-))
Ci sei mancata tantissimo...
R.

sonny ha detto...

Ciao Alessia e bentornata. Mi unisco alle preghiere di Anonimo delle 17,18. Andiamo avanti, con fiducia.

Don Dom ha detto...

Ci vuole pazienza per il Papa, con la liturgia o con la salla stampa. Andrea Tornielli e un ottimo giornalista!

f. ha detto...

o il papa non riesce a far passare la sua linea, e quindi difetta in qualcosa, oppure il papa è in piena sintonia con ciò che accade e quindi va bene così.
per me la storiella del papa prigioniero della curia è offensivo nei suoi confronti.

Raffaella ha detto...

Il fatto e' che il Papa riesce splendidamente a spiegare la sua linea...questo probabilmente e' il problema...per una parte della curia :-)
La smentita della sala stampa sulla liturgia (ci sono altre questioni su cui dovrebbe intervenire) mi lascia molto, molto, perplessa.
R.

euge ha detto...

Ben tornata Alessia! Sulla scuola di pazienza hai ragione ma, tante volte la pazienza per noi poveri mortali, diventa qualcosa che termina in poco tempo.

E' chiaro che la fiducia nel nostro Pontefice per quanto mi riguarda è senza limiti e senza dubbi; piuttosto, dubito come purtroppo, succ3ede ormai da tempo, della lealtà e dell'efficienza dei suoi collaboratori. Mi domando se non sia compito della Sala Stampa, intervenire su cose più importanti. Secondo me questo intervento è stato veramente spropositato.