venerdì 14 novembre 2008
Caso Englaro, Unione giuristi cattolici: "La sentenza della Cassazione è giuridicamente devastante" (Sir)
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CASO ENGLARO: GIURISTI CATTOLICI, “SENTENZA CASSAZIONE DEVASTANTE”
“Giuridicamente devastante” così l’Unione giuristi cattolici italiani (Ugci) definisce “la sentenza della Cassazione che pone fine al ‘caso Englaro’.
Secondo i giuristi cattolici, infatti, “la Cassazione rendendo disponibile la vita di Eluana, introduce di fatto nel nostro ordinamento l'eutanasia passiva, induce l'opinione pubblica a ritenere che una vita malata possa perdere di dignità e di conseguenza infrange il principio, assolutamente supremo, secondo il quale nessuna malattia, neanche la più grave, può togliere dignità alla persona malata o affievolirne il diritto alla vita ed umilia colpevolmente tutti i malati che si trovano nella medesima situazione di Eluana e i medici e le famiglie che di essi si prendono cura”.
“Affidando l’accertamento di una presunta volontà di Eluana a rifiutare ogni forma di assistenza a mere testimonianze orali e alla verifica dello stile di vita della ragazza – si legge in comunicato dell’Ugci - essa rende fragilissime le tradizionali rigide garanzie in merito all'accertamento delle volontà testamentarie e banalizza il lungo e accurato lavoro fatto dai bioeticisti nel costruire il paradigma del consenso informato.
Affidando a un tutore la decisione ultima sulla vita della figlia essa altera gravemente la struttura di questo prezioso istituto, che non potrà più essere pensato come volto esclusivamente alla tutela e al bene dei più deboli e dei più fragili”.
“Come giuristi – conclude la nota - rispettiamo le decisioni della magistratura; come giuristi cattolici affermiamo che la verità del diritto non è nelle mani dei magistrati, né in quelle dei politici, ma riposa sulla giustizia, cioè sulla verità stessa delle cose. Che i magistrati che hanno scritto questa sentenza abbiano perso questa nobile e antica consapevolezza, prima che suscitare critiche o sdegno, suscita un profondo dolore”.
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