giovedì 6 novembre 2008

IL PAPA: I CATTOLICI ED I MUSULMANI LAVORINO INSIEME PER LA VITA ED I DIRITTI UMANI


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PAPA: CATTOLICI E MUSULMANI LAVORINO INSIEME PER VITA E DIRITTI UMANI

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 6 nov

''La difesa e la promozione dei valori morali che sono parte della nostra comune eredita''', cosi' come ''la promozione di un vero rispetto per la dignita' di ogni persona umana e dei diritti umani fondamentali'' e la ''difesa della vita che e' un dono di Dio'': sono i questi i campi in cui musulmani e cattolici possono collaborare proficuamente, secondo quanto affermato questa mattina da papa Benedetto XVI, nel discorso pronunciato durante l'udienza ai partecipanti al Forum cattolico-musulmano che si e' tenuto in questi giorni in Vaticano. Papa Ratzinger si e' rallegrato per il fatto che il Forum sia arrivato ad ''adottare una posizione comune sulla necessita' di adorare Dio in maniera totale e di amare i nostri fratelli uomini e donne disinteressatamente, specialmente coloro che sono nella difficolta' o nel bisogno''. ''Dio - ha aggiunto - ci chiama a lavorare insieme per conto delle vittime della malattia, della fame, della poverta', dell'ingiustizia e della violenza''. Il pontefice ha specificato che cattolici e musulmani dovrebbero ''lavorare assieme per la promozione di un vero rispetto per la dignita' di ogni persona umana e dei diritti uamani fondamentali, anche se le nostre prospettive antropologiche e le nostre teologie lo giustificano in modi diversi''. ''C'e' un campo ampio e grande - ha proseguito - in cui possiamo agire assieme per la difesa e la promozione dei valori morali che sono parte della nostra comune eredita'. Solo se iniziamo dal riconoscere la centralita' della persona e della dignita' di ogni essere umano, dal rispetto e dalla difesa della vita che e' un dono di Dio, potremo trovare un terreno comune per costruire un mondo piu' fraterno, un mondo in cui i contrasti e le differenze vengono risolte pacificamente e il potere devastante delle ideologie e' neutralizzato''.

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Papa a intellettuali musulmani: No a persecuzioni in nome di Dio

Leader promuovano libertà di coscienza e di religione

Città del Vaticano, 6 nov. (Apcom)

E' necessario che Islam e cristianesimo promuovano "i diritti umani" nel mondo e condannino "la discriminazione e la violenza" compiuta in nome di Dio: lo ha detto il Papa ricevendo questa mattina i partecipanti al Forum cattolico-musulmano in corso questi giorni in Vaticano. Ad ascoltarlo, nella sala Clementina, c'erano, tra gli altri, il controverso islamologo svizzero Tariq Ramadan, l'imam italiano Yahya Pallavicini, un ayatollah iraniano, un principe giordano, il gran muftì di Bosnia.
Mentre i cristiani sono perseguitati in diversi paesi a maggioranza musulmana, a partire dall'Iraq, il Papa ha voluto fare un appello di carattere generale, senza fare esplicito riferimento a situazioni specifiche.
"La mia speranza", ha detto Benedetto XVI, è che i "diritti umani fondamentali siano protetti ovunque per tutte le persone. I leader politici e religiosi hanno il dovere di garantire il libero esercizio di questi diritti nel pieno rispetto della libertà di coscienza e della libertà di religione di ogni individuo. La discriminazione e la violenza che anche oggi patiscono le persone religiose in vari luoghi del mondo, e le frequenti persecuzioni violente di cui sono oggetto, rappresentano azioni inaccettabili ed ingiustificabili, ancor più gravi ed esecrabili quando sono compiute nel nome di Dio. Il nome di Dio può essere solo un nome di pace e fraternità, giustizia e amore. La sfida che abbiamo di fronte è dimostrare, con le nostre parole e soprattuto con i nostri atti, che il messaggio delle nostre religioni è sempre un messaggio di armonia e comprensione reciproca. E' essenziale che lo facciamo, a meno di indebolire la credibilità e l'efficacia non solo del dialogo, ma anche delle nostre stesse religioni".

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