mercoledì 8 aprile 2009

Presto il Papa tra i terremotati dell'Abruzzo (Osservatore Romano)


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Presto il Papa tra i terremotati dell'Abruzzo

Benedetto XVI ricorda che la passione di Cristo continua nelle sofferenze degli uomini

Il Papa spera di recarsi "appena possibile" tra le popolazioni vittime del terremoto in Abruzzo. Lo ha annunciato nel corso dell'udienza generale di mercoledì 8 aprile, in piazza San Pietro.

Rinnovo la mia vicinanza spirituale alla cara comunità de L'Aquila e degli altri paesi, duramente colpiti dal violento fenomeno sismico dei giorni scorsi, che ha provocato numerose vittime, tanti feriti e ingenti danni materiali.
La sollecitudine con cui Autorità, forze dell'ordine, volontari e altri operatori stanno soccorrendo questi nostri fratelli dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare insieme prove così dolorose. Ancora una volta desidero dire a quelle care popolazioni che il Papa condivide la loro pena e le loro preoccupazioni.
Carissimi, appena possibile spero di venire a trovarvi. Sappiate che il Papa prega per tutti, implorando la misericordia del Signore per i defunti, e per i familiari e i superstiti il conforto materno di Maria e il sostegno della speranza cristiana.
"La passione del Signore continua nelle sofferenze degli uomini": lo ha ricordato il Papa parlando del Venerdì santo durante la catechesi dedicata al Triduo pasquale. "La morte di Cristo - ha spiegato - richiama il cumulo di dolore e di mali che grava sull'umanità di ogni tempo: il peso schiacciante del nostro morire, l'odio e la violenza che ancora oggi insanguinano la terra".
Ai fedeli presenti in piazza San Pietro il Pontefice ha riproposto il significato dei riti della Settimana santa, durante la quale il cristiano rivive il mistero di un Dio che - per "libera scelta" e per "generosa adesione al disegno salvifico del Padre" - "svuota se stesso" e assume "la misera e debole condizione umana". Tutto questo - ha spiegato Benedetto XVI - "il Signore dell'universo lo ha compiuto per amore".
Preludio al Triduo pasquale, la Messa crismale della mattina del Giovedì santo avrà quest'anno un significato particolare: sarà infatti - ha rilevato il Papa - "quasi una preparazione all'Anno sacerdotale", che è stato indetto nel centocinquantesimo della morte di san Giovanni Maria Vianney e si aprirà il prossimo 19 giugno. Nel pomeriggio la messa in Coena Domini richiamerà invece l'istituzione dell'Eucaristia, "sacrificio della nuova e definitiva alleanza offerta a tutti, senza distinzione di razza e di cultura".
Di questo sacrificio la Chiesa farà memoria particolare Venerdì santo, rivivendo il mistero della passione e della crocifissione di Gesù: "Un Dio - ha detto il Pontefice - che non solo si fa uomo, non solo soffre per salvare l'uomo caricandosi di tutta la tragedia dell'umanità, ma muore per l'uomo". In attesa della risurrezione, "vittoria della luce sulle tenebre, della vita sulla morte", che sarà proclamata solennemente durante la veglia pasquale.

(©L'Osservatore Romano - 9 aprile 2009)

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