martedì 7 aprile 2009
Cosa (non) è cambiato da Giovanni Paolo a Benedetto (Mastroianni)
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Su segnalazione di Scenron leggiamo questo interessantissimo articolo di Bruno Mastroianni:
Recensire Ratzinger
Cosa (non) è cambiato da Giovanni Paolo a Benedetto
di Bruno Mastroianni
Proprio nell’anniversario del transito al cielo di Giovanni Paolo II, il Parlamento belga ha votato una risoluzione per chiedere al governo di protestare contro le frasi di Benedetto XVI sul preservativo.
Questa dei governi e delle istituzioni che si sollevano contro le parole Pontefice è di fatto una novità degli ultimi tempi.
Sembra quasi che Benedetto XVI stia dicendo cose improvvisamente diverse rispetto al suo predecessore.
In realtà tra i due papi c’è una continuità totale in quanto ai contenuti. Persino sulla lotta all’Aids Giovanni Paolo II diceva le stesse cose. Allora cosa è cambiato? Precisamente il modo di porsi del Pontefice. Papa Wojtyla era capace di gesti significativi e visibili, trasmetteva il cristianesimo con la sua stessa fisicità. Tutti lo ricordano per questa sua carica empatica.
Benedetto è diverso. Il suo stile è proporre le verità di fede attraverso la forza dell’intelligenza. Dice le cose chiare e tonde, senza imporle, con un modo di fare pacato e sereno. Fa appello alla razionalità di chi lo ascolta. Presenta il suo messaggio con l’umiltà disarmante di chi ha fiducia negli interlocutori.
Di fatto mette in crisi l’indifferenza del politicamente corretto che attanaglia soprattutto l’Europa. Da qui le reazioni istituzionali che, non a caso, vengono soprattutto dal Vecchio Continente.
Il confronto con Wojtyla rivela tutt’altro che un Papa meno travolgente. Durante lo scorso pontificato c’era chi definiva il rapporto tra il Papa e il cardinale Joseph Ratzinger un tandem vincente. Il tandem si è evoluto in una straordinaria staffetta.
© Copyright Tempi, 7 aprile 2009
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6 commenti:
concordo pienamente con tale analisi
Luigi
Anch'io concordo pienamente la disamina, ma non vogliatemene, il mio Papa rimane e rimarrà (come esempio umano) Papa Giovanni XXIII. Ora so che dotti signori apriranno mille rivoli e distinguo e significative riflessioni: ma qui... ma la... guarda che... è assurdo questo... e via andate. Non m'importa. Rimango dell'idea che il Pontificato di Woityla mi toccava di pèiù il cuore rispetto a questo. Ora sparate pure, le pallottole, di cui siete pieni o piene, non mi feriscono. Certo, non mi lasciano insensibile, per questo tocco e fuggo, senza stare a seguire l'evolversi della questione in oggetto.
Cari saluti in Cristo, Matteo.
io non amo molto i furbacchioni mediatici,siano essi politici,star televisive,attori,cantanti,cardinali oppure papi.
a mio modesto parere sia giovanni ventitreesimo che giovanni paolo secondo rientrano in questa categoria.
meglio un papa che parla chiaro senza sottostare ai ricatti di tv e stampa.
per questo benedetto sedicesimo è il mio papa.
Caro Matteo,
noi le pallottole le riceviamo più che spararle.
Buona Pasqua di cuore!
Antonio
Sono bergamasco e ho amato e amo Papa Giovanni XXIII, ma in Chiesa non ci andavo più. Non mi interessava più. L'avevo sistemata tra le cose belle, ma superate.
Il pontificato di Papa Giovanni Paolo II mi ha stupito emotivamente, soprattutto negli ultimi anni. Papa Benedetto, il suo modo di essere e di argomentare in particolare, mi ha stupito (e conquistato) intellettualmente.
Oggi riesco a credere con il cuore e con la testa. Che dire: le vie del Signore sono davvero infinite e... diritte anche se possono sembrare storte.
Oggi posso davvero ringraziare il mio Signore per avermi atteso così a lungo e sorpreso, anche con gli effetti speciali....
C'è del vero in quello che dice Antonio riguardo le "pallottole", te ne do atto come uomo che cerca di portare avanti il proprio cammino verso Cristo. Ma le "pallottole" erano riferite a me, che poi vedo, tutto sommato, che non sono state "sparate". Solo opinioni personali espresse garbatamente.. E questo mi rincuora.
Ricambio volentieriissimamente gli auguri di buona Pasqua Antonio e tutti gli altri e altre.
Matteo.
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