martedì 7 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo: tra le macerie di Onna al lavoro anche otto Vigili del Fuoco vaticani. Interviste con il comandante Giani e l'ing. De Angelis


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Terremoto in Abruzzo: tra le macerie di Onna al lavoro anche otto Vigili del Fuoco vaticani. Interviste con il comandante Giani e l'ing. De Angelis

Il bilancio delle vittime del terremoto in Abbruzzo, riferito dal governo italiano, parla di 207 morti accertati, 17 dei quali non identificati, una quindicina di dispersi e circa 17 mila senza tetto, ma anche di 150 persone estratte in vita dalle macerie. Benedetto XVI continua a seguire con attenzione l’evolversi della situazione e a pregare per le vittime, i sopravvissuti, i soccorritori.

Tra questi ultimi, figura anche una squadra di otto Vigili del Fuoco vaticani, giunta ieri sull’area del sisma e da subito al lavoro, come conferma, al microfono di Luca Collodi, il direttore dei Servizi di sicurezza e protezione civile, nonché comandante del Corpo di Gendarmeria vaticano, Domenico Giani:


R. - Nella notte, appena abbiamo saputo di questa immane tragedia che si è verificata, ho parlato con i nostri superiori, con mons. Boccardo e con il cardinale Lajolo. Poi abbiamo informato il Santo Padre, il segretario di Stato e tutta la Segreteria di Stato. C’era sembrato doveroso, in questo momento di grande dolore, far sì che anche una nostra squadra di Vigili del Fuoco fosse presente a dare una mano in questo momento di grande emergenza.

D. - Comandante Giani, quanti uomini e quanti mezzi dei Vigili del Fuoco vaticani sono presenti in Abruzzo?

R. - In questo momento, sono impegnati sul posto l’ufficiale responsabile dei Vigili del Fuoco, l’ingegnere De Angelis, che è un ingegnere strutturale, esperto in questo campo. C’è una squadra composta da otto elementi, con alcuni mezzi dotati anche di sofisticati sistemi di protezione civile, e proprio per questi casi hanno portato dei materiali e delle altre cose per la popolazione, e si trovano ad Onna, in questo paese che è stato completamente distrutto, e stanno lavorando con i Vigili del Fuoco italiani e con le forze di polizia italiane in questo momento.

D. - Come stanno operando sul posto?

R. - Hanno operato anche questa notte, hanno recuperato delle salme, ma in questo momento il loro compito è quello di prestare una certa assistenza alla popolazione, ritornare presso le abitazioni, recuperare quello che è recuperabile. Stanno anche dando un aiuto morale.

D. - Comandante Giani, come è nata l’idea di inviare dei Vigili del Fuoco vaticani in una zona di emergenza terremoto?

R. - Da quando è stata formata la Direzione dei Servizi di sicurezza e protezione civile, è nato proprio anche un nuovo concetto che è quello della difesa civile, dell’emergenza civile. Quindi, ho ritenuto importante che i miei uomini, non solo della Gendarmeria ma anche dei Vigili del fuoco fossero preparati anche in questo settore.

R. - Un gesto di solidarietà da parte del Vaticano alle popolazioni colpite dal sisma…

R. - La Santa Sede sempre, con le varie strutture - penso in particolar modo a Cor Unum, la Caritas - in tutto il mondo, quando c’è un’emergenza porta subito degli aiuti a nome del Santo Padre. In questo caso, credo che oltre ad un aiuto materiale ed economico, ci sia stato anche un aiuto professionale con la presenza di Vigili del Fuoco esperti nella ricerca e nell’aiuto alle popolazioni che soffrono.

I Vigili del Fuoco vaticani - come abbiamo detto - prestano la loro opera di soccorso nella frazione di Onna, luogo simbolo di questa tragedia, che conta circa 40 morti su 250 abitanti. Ecco la testimonianza dell’ing. Paolo De Angelis, ufficiale addetto della squadra dei Vigili del Fuoco vaticani, intervistato da Luca Collodi:

R. - Attualmente, stiamo facendo lavori di bonifica e di verifica statica.

D. - Che situazione avete trovato?

R. - La situazione è disastrosa. Qui il paese è distrutto. Soltanto da questo paese hanno tirato fuori dalle macerie 40 corpi.

D. - Vi state coordinando anche con i Vigili del Fuoco italiani?

R. - Assolutamente sì. Stiamo dando piena collaborazione: accompagniamo anche le persone all’interno delle case per recuperare i loro effetti personali. Io sto collaborando con i funzionari dei Vigili del Fuoco per fare delle verifiche statiche sugli immobili che sono rimasti in piedi.

D. - Come siete stati accolti dalla popolazione, con le insegne ed i mezzi dello Stato della Città del Vaticano?

R. - Siamo stati accolti in maniera molto positiva: era questo il messaggio che veniamo a portare, un messaggio di solidarietà che la popolazione ha colto in pieno. Adesso qui, in questo momento, manca soprattutto il conforto alle persone che vedono che tutto è stato strappato loro dal sisma.

D. - Un gesto concreto di solidarietà da parte dello Stato della Città del Vaticano…

R. - E’ un’iniziativa che per noi significa moltissimo, e a livello umano, e a livello professionale.

D. - Il clima tra gli abitanti qual è?

R. - Il clima tra gli abitanti adesso è di sgomento: è gente che nella maggior parte dei casi non ha più nulla, ma è in questi casi che si manifesta la solidarietà tra le persone.

(Montaggio a cura di Maria Brigini)

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