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Il presidente Napolitano nelle zone colpite
Si aggrava il bilancio del sisma
L'Aquila, 8. È salito finora a 260 il numero dei morti a seguito del sisma in Abruzzo. Undici non sono stati ancora identificati, secondo le cifre fornite dal coordinamento dei soccorsi della Protezione civile. I dispersi, secondo le fonti dei vigili del fuoco, sono fra i venti e i trenta. Moltissimi i feriti: 1.179, di cui un centinaio in gravi condizioni.
Domani giungerà sui luoghi colpiti dal terremoto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Le esequie delle vittime del terremoto sono state invece fissate per venerdì alle 11 e saranno celebrate dall'arcivescovo di L'Aquila, Giuseppe Molinari, nel piazzale della Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza. A darne notizia è la stessa arcidiocesi abruzzese, che annuncia anche la presenza di un delegato di Benedetto XVI.
Nella Scuola sottufficiali, in un hangar, è stato allestito l'obitorio dove arrivano tutte le salme, anche in conseguenza dell'inagibilità dell'obitorio di L'Aquila. I funerali saranno collettivi, anche se finora sono state riconsegnate ai parenti 87 salme non originarie dell'Aquilano. Questo pomeriggio a Raiano, in provincia, si celebrerà il primo funerale di una delle vittime del terremoto, Carmelina Iovine, di 22 anni.
La ragazza, studentessa universitaria specializzanda in Psicologia, è rimasta sotto le macerie in una casa presa in affitto. I funerali si svolgono all'aperto, in piazzale sant'Onofrio, perché tutte le chiese di Raiano sono state dichiarate inagibili.
Mentre continuano le scosse di terremoto, alcune delle quali - come quella di ieri sera delle 19.47 - particolarmente intense, gli ottomila operatori, fra i quali anche otto vigili del fuoco provenienti dalla Città del Vaticano, continuano a dividersi fra le operazioni di recupero e l'assistenza agli sfollati ricoverati presso venti tendopoli allestite nei pressi dei centri colpiti. Sono 17.000 le persone assistite in 2.272 tende. Tremila sono invece le persone che hanno raggiunto gli alberghi messi a disposizione dalla Protezione civile sulla costa abruzzese.
Intanto la ricerca fra le macerie prosegue.
E continuerà fino a Pasqua. Lo ha reso noto il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il quale ha spiegato che, chiuse le operazioni di ricerca, si procederà alla messa in sicurezza degli edifici e quindi si darà avvio alla fase della ricostruzione che "non sarà né facile né breve".
Nella serata di ieri è stata tratta in salvo un ragazza ventenne, Eleonora, rimasta semisepolta per circa quaranta ore. Ha potuto respirare grazie a una bolla d'aria fortunosamente creatasi fra le macerie. Sono invece stati estratti morti quattro giovani dispersi sotto quel che resta della Casa dello studente di L'Aquila. Altri quattro studenti sono dispersi.
La fase della primissima emergenza sta dunque lentamente volgendo al termine, nuove scosse permettendo. La Caritas italiana insedierà al più presto un centro operativo nel capoluogo abruzzese, con la funzione di fornire sostegno operativo all'attività della Caritas diocesana e coordinamento degli interventi e degli aiuti messi a disposizione dalle delegazioni regionali, dalle strutture diocesane e da altre realtà del volontariato ecclesiale. L'intervento - spiega una nota diffusa dalla Caritas di Roma - sarà di lungo periodo e particolarmente orientato alle necessità delle persone e delle comunità più vulnerabili.
Ieri, ricorda ancora la nota, una delegazione guidata dal direttore di Caritas italiana, don Vittorio Nozza, è stata presente nei luoghi terremotati e ha incontrato l'arcivescovo di L'Aquila, il direttore della Caritas diocesana, don Dionisio Humberto Rodriguez, il delegato regionale Caritas dell'Abruzzo-Molise e alcuni direttori delle strutture diocesane abruzzesi. Sempre ieri, la presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei) ha reso noto di aver stanziato tre milioni di euro prelevati dai fondi dell'otto per mille. La somma sarà erogata attraverso la Caritas italiana. La stessa presidenza della Cei ha anche indetto per il 19 aprile, domenica in albis, una colletta nazionale.
Come già accennato, nella zona colpita lunedì continuano a succedersi altre scosse. Alcune ancora nel primo mattino di oggi. La scossa di ieri, di magnitudo 5.3 della scala Richter, ha creato panico in tutto l'Abruzzo e anche a Roma. Nel borgo di Castelnuovo, dove all'alba di lunedì sono morte cinque persone, si sono verificati nuovi crolli. Con la prima scossa gran parte delle case del borgo, a una quindicina di chilometri dall'Aquila, erano già crollate e nei pressi del piccolo centro è stato allestito un campo per ospitare gli sfollati. Ieri sera, alle 19.47, altre porzioni di edifici sono crollate in strada. Ma la zona ormai, a parte i soccorritori, è deserta.
(©L'Osservatore Romano - 9 aprile 2009)
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