martedì 22 settembre 2009

Per Avvenire la Cei non ha avversari, nemmeno in Vaticano (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

BAGNASCO: PER AVVENIRE, CEI NON HA AVVERSARI (NEMMENO IN VATICANO)

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 set.

''Ci si aspettava una continuazione della polemica sul caso del Giornale e le dimissioni di Dino Boffo, invece il presidente della Cei, pur senza rifugiarsi nell'empireo ecclesiale, ha scelto di situarsi su un altro piano''.
Lo sottolinea, sul quotidiano cattolico Avvenire, lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunita' di Sant'Egidio, sottolineando che ieri il card. Angelo Bagnasco ''ha dichiarato che la Chiesa e' leale e non si fa intimidire, ma non ha accettato la logica mediatica''.
Una lettura - quella di Riccardi sul quotidiano cattolico - diametralmente opposta a quella di alcuni commenti di oggi, che vorrebbero una Cei antagonista della Segreteria di Stato vaticana nel rapporto con il Governo Berlusconi, come se i vescovi cercassero di fomentare e il Vaticano attenuare la conflittualita' politica che per la verita', invece, la prolusione di ieri ha inequivocabilmente stigmatizzato.
A parti invertite, nel 2007 sfumature diverse enfatizzate dalla stamoa si erano gia' registrate con il Governo Prodi, quando la Cei aveva criticato il ddl sulle coppie di fatto e il card. Tarcisio Bertone continuava a intrattenere cordiali rapporti con il premier e la ministra della famiglia Rosy Bindi, ex vice presidente dell'Azione Cattolica e firmataria dei Dico, dando personalemente ad entrambi la comunione in una pubblica celebrazione.
Due anni dopo, per qualcuno, la Cei e' andata a sinistra e la Santa Sede a destra, scambiandosi le parti. Sono letture improprie, che si spiegano con le ricadute del ''caso Boffo'', nato da un attacco mediatico del Giornale ad Avvenire e che ha creato scompiglio all'interno della Chiesa, e in qualcuno anche un poco evangelico desiderio di rivalsa (se non di vendetta, con annessa ricerca di complici con il rischio di altri veleni e altre vittime). Ma che ieri, con la sua prolusione, il card. Bagnasco ha riportato entro i limiti di un episodio grave, che pero' non deve compromettere la vocazione ''super partes'' della Chiesa: al Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona il Papa ha detto con chiarezza che essa deve essere ferma nella difesa dei valori della vita e della famiglia ma non schierarsi con nessuna fazione politica.
''C'era - rileva Riccardi - chi si aspettava un'entrata decisa in campo politico, come se la Chiesa fosse l'ennesimo partito. Bagnasco rifiuta tutto cio', anche perche' nella storia nazionale la comunita' cristiana non ha mai avuto lo scopo di delegittimare il governo oppure, addirittura, il sistema politico. Bensi' quello di compiere la sua missione, che e' comunicare il Vangelo e servire gli italiani, a partire dai piu' poveri''.
''Il grande interesse - ha chiarito il leader della Comunita' di Sant'Egidio - e' che Bagnasco prova invece a dare una visione generale su cui i cristiani italiani possono lavorare e su cui tutti possono confrontarsi''. In questo senso e' ''importante il passaggio in cui sottolinea che la Chiesa dice verità scomode, ma e' 'amica e non padrona'. E questo significa che in un Paese in cui si sente a casa sua, in cui si sente di interpretare tante istanze del popolo, non pretende una situazione monopolistica. Ma neppure di essere murata nel silenzio''.
Per Riccardi, ''in questo modo Bagnasco alza il tiro e invita i cattolici italiani a guardare in alto nonostante l'amaro passaggio. Offre cosi' una visione.ttenzione, pero': esso e' autentico solo se integrale, solo se coinvolge tutto l'uomo e ogni uomo''.
''La Chiesa - fa eco a Riccardi il prof. Francesco D'Agostino sulle stesse pagine - nell'indicare a tutti l'esigenza di riportare serenità nel Paese, non si esimera' mai dal dire pubblicamente cio' che essa ritiene giusto e doveroso dire''. Per il giurista cattolico, presidente onorario del Comitato nazionale di bioetica, si tratta di ''un ammonimento, garbato, ma non per questo non esplicito, a tutti coloro che ritengono che la Chiesa debba rinunciare all'annuncio pubblico del suo messaggio. Nel contempo, anche quando senta il dovere di proclamare verita' 'scomode', la Chiesa e' sempre mossa dalla consapevolezza di essere amica di tutti gli uomini, proprio perche' agisce esclusivamente per il loro bene''.
Per questo Bagnasco dice senza tema di smentite che ''la Chiesa non ha avversari''.
''Affermazione forte e profonda - sottolinea il prof. D'Agostino - soprattutto in un contesto socio-politico, nel quale alcuni laicisti amano considerare la Chiesa non solo come un avversario, ma come quello simbolicamente piu' detestabile''.

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