lunedì 21 settembre 2009

Card. Bagnasco: fraintese le parole del Papa sui lager nazisti (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: BAGNASCO, SONO STATE FRAINTESE LE SUE PAROLE SUI LAGER

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 21 set.

Con "rammarico" il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha notato, nella sua prolusione al Consiglio Episcopale Permanente, "un evidente fraintendimento" delle parole del Papa sui rischi del ritorno di un nichilismo che nella storia ha prodotto i lager, presentate dai media come se per il Papa l'umanesimo non cristiano sia automaticamente nichilista e che il nichilismo porti invariabilmente ai lager.
"Il suo discorso - ha tenuto a sottolineare Bagnasco - era naturalmente assai meno semplicistico, come si puo' facilmente evincere da una lettura serena dell'intero suo testo.
Il cristianesimo non esclude cio' che e' il portato di vita di ciascuno, ossia che ci possano essere persone non credenti capaci di una loro moralita' forte, estranee alla tentazione nichilista. Ma bisogna fare attenzione per non edulcorare mai questo ospite inquietante del nostro tempo.
Il nichilismo non e' paragonabile ad una qualsiasi posizione filosofica. Se la sua sostanza, sempre identica a se stessa, e' il nulla, il non senso, esso si manifesta sotto varie espressioni, dallo scetticismo esistenziale al libertarismo, che pero' non devono trarre in inganno, trattandosi sempre di un avversario terribilmente serio, mai da trattare con dilettantismo".
Anziche' le polemiche, le parole del Papa, per Bagnasco, avrebbero meritato riflessioni profonde: infatti, "se Dio non c'e', e dunque tutto manca di fondamento, diventa arduo se non impossibile giustificare la differenza qualitativa e irriducibile dell'uomo rispetto al resto della natura, e diventa ugualmente arduo se non impossibile riconoscere la liberta' intesa in senso proprio, come facolta' squisitamente umana, sottratta alla casualita'. Vi e' un discutere, talora, che lascia interdetti: bisognerebbe evitare che il gusto dell'azzardo intellettuale porti a tagliare il ramo stesso sul quale ci si trova a disquisire".
E inoltre, "se, come esige il nichilismo, anche solo parlare di princìpi e' considerata una deriva liberticida ed autoritaria e si ritiene lesivo dell'intelligenza qualsiasi riferimento ad un bene oggettivo che preceda le nostre scelte, allora davvero educare diventa un'impresa impossibile. Nonostante gli esiti di estraneazione e smarrimento cui e' pervenuta una parte non irrilevante della nostra societa', in particolare della popolazione giovanile, si ha come l'impressione che siano troppo pochi coloro che accettano di fare effettivamente i conti con questo tarlo inesorabile che polverizza ogni voglia di futuro. E per converso siano ancora troppi i maestri che lusingano i giovani indicando loro un "dio sbagliato".

© Copyright (AGI)

8 commenti:

Caterina63 ha detto...

....non sopporto più queste rettifiche....
questo continuare a correggere il pensiero del Pontefice sta diventando davvero controproducente...

eh!

sonny ha detto...

Per Caterina63
Mi hai letto nel pensiero.

Il Papa parla mooooolto chiaramente. Se qualcuno non capisce, peggio per loro!

SERAPHICUS ha detto...

Non credo che le parole del Papa abbiano bisogno di una tale "chiarificazione". Molto deludente. Comincio a perdere la speranza.

Raffaella ha detto...

Il Papa e' infatti chiarissimo.
Il suo pensiero non ha bisogno di "parafrasi" a posteriori (e' passato piu' di un mese dall'Angelus citato).
R.

euge ha detto...

Il Papa è chiaro per tutti. Poi c'è chi si ostina a non volerlo comprendere. Queste rettifiche sono inutili. Tanto chi non vuol capire non capirà mai.

euge ha detto...

Il Papa è chiaro per tutti. Poi c'è chi si ostina a non volerlo comprendere. Queste rettifiche sono inutili. Tanto chi non vuol capire non capirà mai.

sam ha detto...

Straquoto Caterina & C.
Tra l'altro mi pare un intervento estemporaneo che suona come excusatio non petita o come quelle rettifiche di cui si dice essere notizie date due volte.

gemma ha detto...

cosa dice il Papa lo si capisce benissimo quando parla, è che molti ci hanno preso gusto a dare un'interpretazione di comodo, e lo vediamo dai titoli, basati spesso su ragionamenti inesistenti e frasi mai pronunciate. Che di questo i vescovi non si accorgano mi pare francamente molto ingenuo. Se proprio si voleva puntualizzare, si poteva intervenire prima, quando la discussione era in atto, non lamentarsi poi perchè discussione seria non c'è stata.