mercoledì 7 ottobre 2009

Il Vaticano scivola di nuovo sul lattice...questa volta la colpa non è dei mass media!


Cari amici, avremo mai una curia all'altezza del nostro Papa?
A questo punto mi pare che la risposta sia una sola.
Dopo piu' di ventiquattro ore di dibattito su presunte aperture all'uso del profilattico fra coniugi, di cui uno e' sieropositivo, e di discussioni inutili, irrispettose e premature su lontanissimi conclavi, ecco che la sala stampa, improvvisamente, si desta e diffonde la trascrizione letterale delle parole del card. Turkson dalla quale si evince, con buona pace di Politi e colleghi, che il porporato non si discosta di una virgola dalle dichiarazioni fatte dal Santo Padre in volo verso il Camerun.
Ennesima gaffe, ennesimo intervento tardivo.
Ancora una volta il Vaticano e' scivolato sul lattice.
Non e' bastata evidentemente la figuraccia di marzo, quando vennero diffuse ben quattro versioni diverse dell'intervista concessa dal Papa ai giornalisti (il tutto e' documentato qui).
A questo punto le precisazioni sono del tutto inutili perche' il danno e' stato fatto.
Non ho ancora visto i giornali ma dubito che forniranno la versione corretta dell'intervista al cardinale Turkson.
O ci si sveglia subito o e' perfettamente inutile fornire precisazioni successive.
Per questi motivi non sono per niente d'accordo con il dottor Puccetti che, nell'intervista a Zenit, parla di "ennesimo caso di distorsione del messaggio".
Questa volta i mass media non c'entrano.
La colpa e' di una traduzione simultanea sbagliata e di una correzione tardiva.
Non e' il caso di insistere su questo argomento anche perche' la frittata e' stata gia' cotta e mangiata.
Mi sono stancata di queste continue gaffes.
Questo blog e' dedicato al Santo Padre e non alla correzione perenne degli errori di comunicazione del Vaticano
.
R.

6 commenti:

mariateresa ha detto...

cara, non prendiamocela:non sarà né la prima né l'ultima volta.
Bisogna dire che per il modo ultraveloce con cui girano le notizie , se il traduttore ha sbagliato niente poteva impedire ai giornali di scrivere quello che hanno scritto e che volevano sentire. Questo nell'immediato. Certo che se la rettifica arriva dopo molte ore, è il caso di dire, come Stanlio e Ollio, "arrivedorci".
Ma in linea generale, bisogna dire che le rettifiche, in qualsiasi contesto e su qualsiasi media, non hanno buona stampa, nessuno se le fuma e a volte, se sono pubblicate, finiscono a pag 54 taglio basso, carattere braille. Per questo ai giornali conviene sempre pubblicare le proprie sparate, vere o no, tanto dopo, se quello che è pubblicato viene smentito, si può sempre dire che l'interessato ha fatto dietrofront e far intendere chissà quale complotto. E' il solito copione.

Anonimo ha detto...

In ogni caso, il fatto è molto grave. La Sala Stampa Vaticana ha il dovere di essere precisa e puntuale

sonny ha detto...

Buongiorno Raffaella. Condivido il tuo sconforto. Siamo a un livello così basso di dilettantismo, da rasentare il ridicolo.

Anonimo ha detto...

Al di là dell'incapacità dello staff della sala stampa, un'omissione colpevole, da parte della stampa, c'è stata. Per rafforzare l'impatto delle malamente tradotte parole del card. Truckson, si sono volutamente ignorate le sue dichiarazioni sulle "uonioni alternative".
Comunque, è mai possible che chi sbaglia in sala stampa, dai traduttori a Padre Lombardi, resti sempre impunito?
Alessia

Anonimo ha detto...

Chissà se è malafede e mancanza d'amore per nostra Madre Chiesa e per il Vicario di Cristo???

euge ha detto...

Cara mariateresa è difficile non prendersela.......! Non è la prima volta che accade e non sarà l'ultima ma, questa non può e non deve essere una giustificazione.
Ripeto che non sono una sostenitrice di Navarro Valls ma, sicuramente certe cadute di stile, certi ritardi e le mancate rettifiche, non si addicevano al suo modo di dirigere la Sala Stampa Vaticana; che non è una semplice rivendita di giornali ma, l'organo preposto alla comunicazione con i media e la divulgazione di ciò che il Pontefice dice, insegna e promulga come atti del suo Pontificato.