mercoledì 14 ottobre 2009

La solita intervista al rabbino Laras. Nessun entusiasmo per la visita del Papa in sinagoga

Clicca qui per leggere l'intervista segnalataci da Alessia.
E' evidente che non c'e' alcun entusiasmo da parte ebraica per la visita del Papa in sinagoga. Devo ammettere che tale sentimento appartiene anche a me personalmente, ma rispetto la decisione del Santo Padre.
Non sono certo i gesti che possono rafforzare il dialogo, ma la volonta' di entrambe le parti. E qui mi pare che manchi.
La frase "il dialogo dovrebbe cercare di dare un contributo alla lotta contro l'antisemitismo, perché è un fenomeno che si presenta in ambito cristiano" dice tutto...

R.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Rabbino Laras dimostra come si svuoti di significato la parola "dialogo" se mancano buona volontà e rispetto reciproci, seppelliti da valanghe di pregiudizi e pretese. Profonda ammirazione e amore per Papa Benedetto, buon maestro, uomo di buona volontà e pace.
Alessia

mariateresa ha detto...

a me sembra che Laras dica che l'incontro l'ha voluto il rabbino Di Segni e che lui lo subisce. E' un'intervista brutta e francamente molto piccina.Se persone come Laras pensano di attirare simpatie con questi discorsi a puzza sotto il naso.....
Ma per fortuna non tutti sono come Laras.La solfa della preghiera del venerdì santo ha scassato la pazienza di molti.

Anonimo ha detto...

La minestra riscaldata è sempre la stessa:
Giovanni Paolo II, un grande;
b(B)endetto XVI mediocre .
E poi sempre con questa preghiera del venerdì santo,la scomunica. fatti che riguardano la sola Chiesa cattolica e non già "l'arrogante "Laras.

un ins.di Religione cattolica ha detto...

il rabbino Laras gia in passato si e' espresso con frasi molto poco amichevoli(calunnie gratuite in verita!!) nei confronti di Benedetto XVI!...il discorso che ha fatto(che a me non piace assolutamente!!)deve quindi riguardare anche e soprattutto certo mondo ebraico che si ostina ad avere fastidiosi ed odiosissimi pregiudizi nei confronti del nostro grande Pontefice! sono loro adesso a dover dimostrare di volere un dialogo sincero e corretto soprattutto!!finora di passi concreti ne ha fatti solo la Chiesa cattolica!..e'ora che inizino anche loro(Laras e compagni x intenderci!!) ci sarebbe poi la questione di Pio XII,verso il quale buona parte del mondo ebraico si ostina a non voler dire la verita',alla stregua di tanti laicisti o cattolici progressisti(che poi son la stessa identica cosa)!!!

Anonimo ha detto...

laras rappresenta tutta la conunità ebraica?

Anonimo ha detto...

L'esaltazione di GPII è puramente strumentale alla sua ostilità a Benedetto XVI. Infatti, Laras non può ignorare il ruolo di primissimo piano svolto dall'allora cardinale Ratzinger nella costruzione del rapporto con gli ebrei e che ha portato alla famosa vista. Inoltre, penso che nessuno di noi abbia dimenticato l'illuminante e chiarissimo articolo di Giorgio Israel sul Foglio del gennaio scorso da cui, tra l'altro, risulta chiarissimo quanto gli ebrei siano divisi al loro interno.
Alessia

Anonimo ha detto...

Laras è il "portavoce" estro di certi cattolici adulti alla Melloni, il priore di Bose, e l'lala cattolica-comunista che si ostina di vivere di revival anni 70(fantastici quegli anni) con un papa, paolo VI, ridotto al silenzio , che gli valse di questi cattolici il detto Paolo Mesto.
Con Wojtila l'aria comicniò fortunatamente a cambiare, ma si decise di appoggiare il pap, per quanto riguardava certi "argomenti" vale a dire l'anticapitalismo, l' antiamericanismo. Quando Woitila parlava di aiuto alla vita che nasce, prevenzione, lotta all'AIDS, allora melloni e compagni cavalcavano l'onda per cui il pap era colui che voleva riportare il mondo al medioevo.

Con b(B)enedetto XVI, le cose sono andate ancora peggio di come pensavano quesi tizi, si sono serviti anche degli ebrei per ammonire, disprezzare il papa con i risultati che tutti sappiamo.

Anonimo ha detto...

Raffa, ti segnalo "Quando il Papa va in sinagoga..." di Francesco Colafemmina su Fides et Forma.
Alessia

Frank ha detto...

Ovvio che l'antisemitismo si presenti in ambito cristiano, quando ci tocca sentire certe interviste... gli ebrei per primi dovrebbero sentirsi responsabili dell'immagine di sé che danno al mondo, non serve a niente piangere sempre miseria per le colpe altrui (presunte o reali che siano).

euge ha detto...

Come immaginavo è iniziata l'esibizione dei soliti noti.

Purtroppo, qualcosa mi dice che siamo solo all'inizio!!!!!!!!!!! Chissà quante ne dovremmo sentire e gli argomenti sono sempre gli stessi: La preghiera del venerdì santo, che è sta cambiata proprio da Benedetto XVI, ed il solito vomitevole confronto tra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Mediocri, ripetitivi ed in malafede quindi tutto secondo le aspettative!

don Marco (rabbino) ha detto...

siccome sto laras nessuno lo avrebbe notato xkè in seconda fila, ha cercatoed ottenuto il suo momento di sana o malata notorietà attraverso luoghi comuni e ammuffiti. Vabbè, ci sta pure lui

Anonimo ha detto...

mi manca tanto Di Segni

euge ha detto...

Già anonimo il silenzio di Di Segni mi incuriosisce..-... probabilmente parlerà solo a visita avvenuta nel modo che ormai conosciamo.