mercoledì 14 ottobre 2009

Papa Benedetto in sinagoga. E il 16 novembre alla Fao contro l'ingiustizia della povertà e della fame (Fabrizio)


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Papa Benedetto in sinagoga

E il 16 novembre alla Fao contro l'ingiustizia della povertà e della fame

Nina Fabrizio

Roma

Avverrà in una data altamente simbolica la preannunciata visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma, la prima per il papa tedesco in un luogo di culto ebraico in Italia.
Il giorno in cui Ratzinger attraverserà il Tevere per varcare la soglia del Tempio, il 17 gennaio prossimo, si celebrano infatti la 17a Giornata per l'approfondimento e lo sviluppo del dialogo fra cattolici ed ebrei e la Festa ebraica del "Mòed di Piombo", quando due secoli fa la comunità italiana si salvò miracolosamente da un progrom. Una combinazione felice di date per l'incontro, inizialmente previsto per novembre, del papa con la comunità israelitica romana per un nuovo importante impulso al dialogo tra cattolici ed ebrei.
La visita di Ratzinger, a 24 anni da quella storica di Wojtyla, è «un grande segno di attenzione, rispetto e volontà di partecipare ad un progetto di pace che deve essere condiviso», ha subito commentato il rabbino capo di Roma, Riccardo di Segni. Proprio lui aveva gettato acqua sul fuoco quando l'anno scorso il rapporto con i cattolici si era incrinato e gli ebrei avevano rinunciato a partecipare alla giornata del dialogo ebraico-cristiano (istituita da Giovanni Paolo II nel 1990) per protestare contro la reintroduzione della preghiera per la conversione degli ebrei con il messale pre-conciliare e contro le tesi di Ratzinger sul dialogo tra le religioni.
Questioni poi superate – insieme alle polemiche sul "perdono" ai lefebvriani – con un intenso lavoro di ricucitura operato dalla Chiesa e dalla comunità ebraica italiana. Tanto che la celebrazione congiunta della Giornata del dialogo è stata ripristinata.
Ora si aggiunge l'annuncio che sarà il papa in persona a darle solennità, recandosi al tempio Maggiore di Roma in un giorno che rappresenta anche una significativa ricorrenza per gli ebrei. La festa del "Mòed di Piombo" ricorda il 12 gennaio del 1793, quando un assalto incendiario al ghetto ebraico di Roma fu "sventato" da un provvidenziale acquazzone che rese il cielo color del piombo. «L'atteso incontro di Papa Benedetto XVI del prossimo 17 gennaio è per noi – ha spiegato ancora Di Segni – la prosecuzione di una strada d'incontro. Pensiamo che la visita possa essere il momento di un grande discorso spirituale». Così «una volta chiarito da entrambe le parti che c'è il rispetto reciproco e la volontà di non chiedere cambi di identità – ha aggiunto il rabbino capo –, dovrebbe essere la grande urgenza spirituale a tenere il banco; cosa che possiamo e dobbiamo fare in parallelo per il bene dell'umanità».
Nel frattempo il Vaticano ha annunciato anche un altro importante impegno per Ratzinger. Al fine di rilanciare l'impegno nella lotta alla fame nel mondo, preoccupazione costante della Chiesa cattolica emersa anche nell'ultima enciclica del papa, la "Caritas in Veritate", Benedetto XVI inugurerà il 16 novembre prossimo il Vertice mondiale della sicurezza alimentare, compiendo così la sua prima visita alla sede della Fao di Roma.

© Copyright Gazzetta del sud, 14 ottobre 2009

Leggo:

"per protestare contro la reintroduzione della preghiera per la conversione degli ebrei con il messale pre-conciliare e contro le tesi di Ratzinger sul dialogo tra le religioni"

Stiamo scherzando? Ma perche' si scrivono certe inesattezze?
Prima di tutto la preghiera del Venerdi' Santo non e' stata mai abolita ne' da Roncalli, ne' da Montini ne' da Wojtyla.
Che cosa c'entrano le tesi sul dialogo fra religioni?

R.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, Raffa.
Più che inesattezze si tratta di autentica disinformazione. O si deve presumere che Nina Fabrizio sia ignorante (nel senso di ignorare) in materia? Se questo è un preludio dell'atteggiamento che avranno i media il giorno della visita siamo a posto.
A proposito di media, i due giornaloni per eccellenza se le stanno suonando di santa ragione in questi giorni, eh? Un autentico spettacolo.
Alessia

Raffaella ha detto...

Chi e' causa del suo mal...eeeheheh

mariateresa ha detto...

io non porto i cerotti.

Anonimo ha detto...

TEMPO Int. a RAV LARAS: "MA IL DIALOGO SEGUE ALTRI PERCORSI" (PERUGIA FABIO) - a pag.15
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=NO4RJ
No comment, Raffa!
Alessia

Anonimo ha detto...

ma qualcuno gliel'ha detto a questi qui che è stato proprio Ratzinger a contrastare la teologia della sostituzione caldeggiata dal progressista Martini?

Anonimo ha detto...

Neanche le cannonate smuoveranno molti giornalisti da una pigrizia intellettuale spaventosa.

Antonio

euge ha detto...

Tutti i grandi giornaloni ed i soliti "vaticanisti" stanno aspettando il giorno fatidico per lanciarsi contro Benedetto XVI come cani rabbiosi o se preferite come lupi affamati. Sì lupi mai sazi di ferire, schernire, ignorare e magari manipolare come solo loro sanno fare, il significato della visita di Benedetto XVI in sinagoga e ogni parola che dirà in quella circostanza. E' assurdo come ancora ci sia chi non ha capito che la preghiera del venerdì santo, è non solo non è stata mai abolita ma, mai cambiata nella sua forma dai Papi nominati da Raffaella nel suo commento introduttivo al post e neanche dal card. esimio che non si può nominare. Solo Benedetto XVI l'ha cambiata ma, evidentemente quando questo accadeva, questi signori erano intenti a manipolare qualche altro intervento del Papa.