mercoledì 23 settembre 2009

Lombardi: E’ assolutamente senza fondamento affermare o insinuare che il Papa fosse stato antecedentemente informato sulle posizioni di Williamson


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Chiarimento: il drinn non era riferito all'Agenzia Apcom

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PADRE LOMBARDI: INFONDATO AFFERMARE O ANCHE SOLO INSINUARE CHE IL PAPA CONOSCESSE LE POSIZIONI DI WILLIAMSON

Notizia giunta anche all'agenzia Apcom. Drinnnnnnnnnnnnnnnnnn

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CASO WILLIAMSON: P. LOMBARDI, “SENZA FONDAMENTO INSINUARE CHE IL PAPA FOSSE INFORMATO”

“E’ assolutamente senza fondamento affermare o anche solo insinuare che il Papa fosse stato antecedentemente informato sulle posizioni di Williamson”. A ribadirlo è oggi padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, che rispondendo ad alcune domande dei giornalisti, a proposito delle notizie che circolano sulla nuova trasmissione svedese dedicata al “caso Williamson”, ricorda che “ciò è stato negato chiaramente nella Nota della Segreteria di Stato del 4 febbraio, che esprime anche nel modo più netto la radicale dissociazione del Papa e della Chiesa cattolica nei confronti di ogni posizione antisemita o negazionista dell’Olocausto”. Inoltre, prosegue il portavoce vaticano, “la lettera del Papa ai vescovi, del 10 marzo scorso, ha messo un punto fermo su tutta la questione e non vi è quindi motivo di riaprirla”.
Nella lettera del Papa ai vescovi del 10 marzo scorso, ricorda infatti padre Lombardi, il Papa “ha spiegato il senso della remissione della scomunica come gesto per favorire l’unità della Chiesa e allo stesso tempo ha mostrato la totale infondatezza delle accuse a lui dirette di mancanza di rispetto per il popolo ebraico; ha anche riconosciuto con semplicità i limiti nella comunicazione vaticana interna ed esterna, e ha provveduto a un nuovo status della Commissione Ecclesia Dei, proprio per garantire un migliore e più sicuro modo di procedere nelle questioni relative ai rapporti con i tradizionalisti”. “Rilanciare il caso Williamson – conclude padre Lombardi – non può quindi servire ad altro che a continuare a creare confusione senza motivo”. Le dichiarazioni di padre Lombardi arrivano dopo che alcune indiscrezioni di stampa rendono noto che il vescovo di Stoccolma, mons. Anders Arborelius, avrebbe avvertito la Santa Sede delle dichiarazioni che negavano l'Olocausto del vescovo lefebvriano Richard Williamson, rilasciate al programma di approfondimento giornalistico della televisione svedese “Uppdrag granskning”. Sempre secondo queste fonti mons. Arborelius, in un nuovo documentario di “Uppdrag granskning” che andrà in onda questa sera, ha raccontato di aver informato, come di routine, il Vaticano dell'intervista di Williamson.

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6 commenti:

Alessandro VI ha detto...

Ma insomma lo vogliamo far saltare fuori colui che ha combinato sto casino? Oppure bisogna accontentarsi di queste smentite che sembrano soltanto un maldestro tentativo di far venire a galla la verità?
Chi ha sbagliato, abbia il coraggio di uscire allo scoperto. Di sicuro sarà grande e vaccinato per cui capace di difendersi. Si smetta una buona volta di scaricare tutto su Benedetto XVI.
E poi, la notizia è trapelata da ieri...... perchè rispondere solo ora ed in modo così flebile? Si prendano delle posizioni chiare e si tiri fuori tutta la verità una volta per tutte.

Caterina63 ha detto...

...ma fatemi capire: è per queste conferme alla posizione del Papa che non è stato ancora pubblicato il testo del Mercoledì dell'Udienza? ^__^

qui si batte la fiacca caro Padre Lombardi, belle le sue parole e giustissime, ora ci fate sapere cosa ha detto il Papa all'Udienza in formato INTEGRALE NON interpretato?


^__^

Anonimo ha detto...

Attenzione al titolo di Libero:
Lefebvriani, vescovo Stoccolma:
"Informai il Papa su Williamson"
http://www.libero-news.it/pills/view/21089
Alessia

euge ha detto...

Cara Alessia è chiaro che in parte l'obiettivo di danneggiare Benedetto XVI per l'ennesima volta è stato raggiunto.

gianniz ha detto...

La strategia, in questo caso, non è solo quella di creare confusione, ma di cercare di intimidire.
Il direttore della banda dà il ‘la’, come all’inizio di un concerto, e la grancassa, i pifferi, i violini e le trombe iniziano a “suonare”. E amplificano e amplificano e amplificano...
Qualcuno si è reso conto, e non da ora, che i media possono essere usati ad arte. E possono creare un clima che, da solo, può aiutare o impedire che le cose vadano in un senso o nell'altro.

Ragioniamo: le affermazioni di questo vescovo (e di un cardinale) potevano essere utili quando la questione era calda, a febbraio, o a marzo. Perché vengono fatte 'scoppiare' proprio ora? Dopo che è stato annunciato l'inizio dei colloqui dottrinali tra la Santa Sede e i Lefèbvriani? Che senso ha, in sé, la notizia?
Un senso strumentale, ovviamente. Quello cioè di creare una situazione "bollente", che non favorisca il sereno svolgersi dei colloqui. Farli partire in salita. Trasformarli in un braccio di ferro, sul filo dei nervi. Rendere più “rigidi” gli interlocutori, di una parte e dell’altra. Non lasciare che le cose si svolgano secondo il ”senso” delle cose stesse. Far sì che la ’verità’ conti meno dell’opportunità!
Come è già successo, in altri frangenti.
Qualche esempio? Butto lì: Wielgus, Wagner, preghiera del Venerdì Santo, Pio XII...
Anche in questa faccenda i soliti cercano di intimidire e di far "implodere" i colloqui.

Quindi… avanti, fiato alle trombe!!!!!!!! Non si rischia nulla.
Dall'altra parte non si può che udire, al massimo, un flebile fischietto!

mariateresa ha detto...

beh, da parte mia , mando non un fischietto ma una pernacchia.