giovedì 24 settembre 2009

Monitoring papale. Così una società norvegese guarda il Web per B-XVI e previene altri “casi Williamson” (Rodari)


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Su segnalazione del nostro Massimo leggiamo:

Monitoring papale. Così una società norvegese guarda il Web per B-XVI e previene altri “casi Williamson”

Paolo Rodari

set 24, 2009 il Foglio

Si chiama Meltwater la società internazionale – la sede principale è in Norvegia (Oslo) –, con la quale il Vaticano da diversi mesi ha stretto un accordo commerciale.
L’incarico affidatole da Ratzinger rientra nei suoi service ed è semplice: seguire Internet e riferire alla sala stampa vaticana chi e come sul Web parla delle cose vaticane.
Per valutare strategie di comunicazione e prevenire possibili cortocircuiti mediatici come furono, in tempi recenti, il “caso Ratisbona” e il “caso Williamson”. Del resto, fu lo stesso Benedetto XVI che, proprio a motivo del deflagrare di accuse di connivenza del Vaticano con le tesi negazioniste sulla Shoah del vescovo lefebvriano Richard Williamson al quale lo scorso gennaio aveva revocato la scomunica, spiegò la necessità di prestare maggiore attenzione a Internet. Perché online, prima che altrove, erano presenti da tempo le dichiarazioni di Williamson. E, dunque, sarebbe bastato poco per studiare le dovute contro mosse.
Ieri, il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, ha dato un assaggio di come l’alleanza Meltwater-Vaticano funzioni. E la cosa ha a che fare con Williamson. In tarda mattinata, infatti, Lombardi ha dichiarato che “è assolutamente senza fondamento affermare o anche solo insinuare che il Papa fosse stato antecedentemente informato sulle posizioni negazioniste sulla Shoah del vescovo lefebvriano”. Antecedentemente, ovvero prima dell’uscita del decreto tramite il quale il Papa revocò al presule la scomunica. Parole, quelle di Lombardi, dirette al vescovo di Stoccolma, Anders Arborelius, che in una nota divulgata nelle scorse ore via Web, e ieri sera sulla tv svedese Svt – la stessa emittente che nel gennaio scorso mise in onda la prima intervista, oramai famosa, a Williamson –, dichiarava che lo scorso inverno, ben prima che il caso scoppiasse, aveva “passato l’informazione” al nunzio in Svezia, Emil Paul Tscherrig, il quale l’ha poi passata al Papa. Lombardi ha reagito subito rispedendo al mittente l’insinuazione di Arborelius e, insieme, anche le bordate che il programma televisivo di ieri sera ha lanciato: qui, infatti, si dice che il Papa “non poteva non sapere”.
E si avalla la cosa con una dichiarazione non chiara del cardinale tedesco Walter Kasper che si mostra stupito del fatto che Ecclesia Dei non sapesse nulla delle posizioni di Williamson. Chissà, forse Arborelius, se avesse saputo che da qualche mese a monitorare il Web e, dunque, anche il sito della sua diocesi, c’è la norvegese Meltwater, non avrebbe fatto uscire il comunicato (almeno online).

Pubblicato sul Foglio giovedì 24 settembre

© Copyright Il Foglio, 24 settembre 2009 consultabile online anche qui, sul blog di Paolo Rodari.

Mi dispiace doverlo dire, ma le informazioni che la Meltwater ha passato ieri alla sala stampa non sono servite a molto visti i risultati e la responsabilita' non e' certo della societa' internazione.
R.

8 commenti:

massimo ha detto...

speriamo Raffa che sia questione di rodaggio,penso che si valuterà l'impatto degli episodi di questi giorni e il lavoro di sta svolgendo questa agenzia,intanto è già qualcosa.

Anonimo ha detto...

Come portavoce servirebbe un mastino.
Uno che conosce bene l'ambiente giornalistico,soprattutto nei suoi aspetti peggiori e che perciò saprebbe meglio avvertire l'aria che tira,intuire le possibili conseguenze e prevenire il danno o quantomeno attenuarlo.

Ma dove lo trovi uno così?
Io un'ideuccia ce l'avrei ...

Ciao Raffaella,

Antonio

Anonimo ha detto...

veramente la notizia su rorate c'era già domenica...complimenti all'agenzia meltwater, se è vero (ma è proprio vero?!?!!?) che monitora il web. povero vaticano...
o hanno aspettato che uscisse sulle agenzie italiane per informare padre lombardi?

Anonimo ha detto...

Raffa, ti segnalo:
Perfect Storm? di Robert Moynihan
http://insidethevatican.com/newsflash/2009/newsflash-sep-23-09.htm
Alessia

Antonio ha detto...

Padre Lombardi è un'ottima persona ma è inadatto a quell'incarico...dovrebbe fare il portavoce della Santa Sede e interviene quasi sempre in ritardo.
Siamo nell'era del web...
Si rimuova e non si promuova.
Il Card. Antonelli Segretario di Stato di Pio IX sosteneva che modificare la prassi di governo era difficile perché tutti sembrano avere diritti acquisiti,ragion per cui tutto rimane immobile.
Cambiare è impresa vana...come pulire la Sfinge con uno spazzolino da denti!
Siamo nella palude da quarant'anni.
Dio conservi e protegga il nostro amato Santo Padre Benedetto XVI che è Vicario di Cristo e come lui porta una pesantissima Croce.

mariateresa ha detto...

guardate che quando ho letto questo articolo sul Foglio ero sull'autobus e, non so come , ho cominciato a ridere che non smettevo più fino a che mi sono accorta che il mio compagno di sedile mi fissava insospettito.
Questo povero monitoring non funziona molto, forse si passano il tempo facendo la calza o l'uncinetto.Il primo segnale di quello che stava per accadere io l'ho avuto leggendo il blog di Beatrice in Francia che a sua volta l'aveva preso da Forum catholique e sono almeno 3 giorni fa.Poi c'è stato il passaparola tra blog in Italia e non solo (ed è stato sorprendentemente veloce) eppoi dopo la puzza, ma dopo , è arrivata la Sala Stampa. Raffaella ha chiesto a gran voce questo intervento e tante volte e con tale energia che ho temuto padre Lombardi mandasse anche a noi una mail con su scritto "andate a zappare".
Il Monitoring...Ma che orario fanno dalle 8 alle 10? Senza offesa, mi scappa da ridere come in tram.

Raffaella ha detto...

Non so perche', cara amica, ma anche io ho temuto di ricevere una mail in cui mi si invitava a mettere una patata in bocca, mettere la testa nel forno e azionare il termostato :-))
R.

euge ha detto...

Direi cara Raffaella che le su dette informazioni si sono rivelate un vero disastro. La prova? I giornali di questa mattina.