sabato 29 agosto 2009

Bagnasco: «L'attacco a Boffo, fatto disgustoso e grave»

«L'attacco che è stato fatto al dott. Boffo direttore di Avvenire è un fatto disgustoso e molto grave»: lo ha detto l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, prima di celebrare la messa per la festa del santuario della Madonna della Guardia.
«Rinnovo al dott.Boffo direttore di Avvenire tutta la stima e la fiducia mia personale e quella di tutti i vescovi italiani e delle Comunità cristiane»: ha aggiunto Bagnasco.

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33 commenti:

Antonio ha detto...

Ho sempre ammirato il Card. Bagnasco ma stavolta mi sembra si stia comportando come Luigi Filippo Re di Francia:gli scandali investivano il suo governo e lui faceva finta di nulla.
Poi venne il 1848 e lasciò il trono e l'onore!

Anonimo ha detto...

Mah, non so se le gerarchie ecclesiastiche si stanno rendendo conto del danno di immagine che questa faccenda sta causando alla chiesa tutta, speriamo che Benedetto intervenga, magari anche non pubblicamente, ma indichi la via d'uscita a Boffo che non può altro che essere quella delle dimissioni.

Anonimo ha detto...

Mi permetto di segnalare il pezzo allegato e relativi commenti:
http://www.loccidentale.it/articolo/feltri%2C+boffo+e+il+fango+bipartisan.0077240

Anonimo ha detto...

Un sussulto di dignita' e' chiedere troppo???

Anonimo ha detto...

MOLTO GRAVE IL TUTTO. NON SO COSA PENSARE .OCCORRE PREGARE. CHE IL SIGNORE CI ILLUMINI

Anonimo ha detto...

Boffo lo coccolano ancora xche' se uscisse male e iniziasse a parlare magari ne uscirebbero di ogni......

Mediocri tutti.... come al solito.

Se poi bisogna aspettare che il Pontefice si occupi di queste cose... vuol dire ancora una volta che i suoi collaboratori sono davvero degli incapaci.

Questa pero' e' una fotografia reale della Chiesa rinnovata dal Concilio.

euge ha detto...

Questa volta non posso sostenere ciò che dice Bagnasco.
Se ci sono gli estremi e dopo tutto questo casino credo che ragionevolmente ce ne siano, Boffo deve dimettersi; non commettiamo gli stessi errori commessi per venti e più anni cioè di coprire chi ha sbagliato non serve. Sinceramente come fedele mi disgusta il fatto che proprio Grillini ci venga a parlare sulla moralità.
E' necessario Che la Chiesa si riprenda la sua dignità e se c'è bisogno di tagliare qualche ramo secco e ce ne sono, va tagliato senza tanti complimenti. In questi ultimi decenni, troppi si sono approfittati del perdono e della buona fede del Pontefice. Ora basta.
I preti facciano i preti, i vescovi ed i cardinali altrettanto in pina comunione con il successore di Pietro. Il falso moralismo è l'arma più deleteria per la chiesa ed anche il facile perdono.

Anonimo ha detto...

Alla CEI farebbero bene a ricordare che il medico pietoso fa la piaga purulenta.....Preghiamo che il Signore assista il Suo popolo in quest'ora tanto grave.
Maria

Anonimo ha detto...

realisticamente in Italia bisognera' affrontare presto sfide importanti.. testamento biologico, dico, pillola del giornno dopo ect.

credete che la testata giornalistica dei vescovi potra' presentarsi nell'arena con un direttore di tendene omosessuali anche praticate sino alla molestia???

Boffo a tutto il diritto a vivere la sua dimensione e ottenere dignita', pero' deve avere il coraggio di non nascondersi sotto le foglie del fico protettivo degli ecclesiastici.

ha il dovere anche di non rendere i vescovi piu' ridicoli di quello che oggi non siano.

alberto ha detto...

Io invece sono con la chiesa. E nonostante Raffaella non mi pubblichi AFFERMO che il governo DEVE ACCOGLIERE GLI EXTRACOMUNITARI IN DIFFICOLTA' e che Messori sulla lega cattolica e' un po' cieco.. Non si fa i conservatori solo sulla morale sessuale (in africa) per poi chiudere leporte ai frutti di tale morale.
Grandi vescovi e grande papa. Tornero' a darvi l'otto per mille.
In quanto a linciare Boffo, Feltri guardi se stesso e la coerenza sua.
Per quanto riguarda la sua posizione nella chiesa esiste una nota precisa di Ratzinger (forse ancora cardinale) che han pubblicato sul secolo XIX di oggi: se Raffaella mi pubblica qualcosa magari posso segnalarvela.......

gianniz ha detto...

Cadinal Bagnasco, si rende conto che Lei non ha difeso nemmeno il Papa, con questo tempismo, con questa fermezza, con questo slancio!
Perchè lo fa ora?

Ne stanno succedendo davvero di tutti i colori!!
Si difende una persona che, a quanto pare, ha sbagliato grosso. Costa così tanto ammettere che Boffo, nel passato, ha sbagliato? E' così difficile ammettere, anche, che la Cei ha sbagliato, allora, e sbaglia, ora, nel mantenerlo al suo posto? Non si tratta di un qualunque galoppino!!!! e di una qualunque mancanza!!!!

Oppure. Ci sono buoni motivi per difenderlo? Allora, è così difficile dire perchè e per come lo si difende? E spiegare perchè sta ancora lì? Anche oggi. Se ci sono ragioni è un dovere parlarne e un diritto ascoltarle.

"Sì, sì, no, no". In questi casi non c'è alternativa!

Raffaella ha detto...

Beh, finalmente qualcosa si puo' pubblicare visti i precedenti commenti...
R.

Anonimo ha detto...

Se lo trattano cosi' bene e' per evitare ulteriori uscite o scivoloni che comprometterebbero le gerarchie....

ne sono certo,

Sono furbi....

cercheranno di scaricarlo piu' avanti nel modo piu' elegante possibile

Anonimo ha detto...

Delle due l'una: o Boffo
- smentisce di essere un noto omosessuale
- avere importunato una donna per ottenere i favori del di lei marito
oppure SI DIMETTA IMMEDIATAMENTE DA DIRETTORE DI AVVENIRE
E chiudo limitandomi ad osservare molto sommessamente che se la CEI avesse dimostrato un decimo dello zelo (sospetto) nel sostenere Boffo dopo certe polemiche dei mesi scorsi occorse al Santo Padre oggi avrebbe qualche titolo in più di credibilità verso i fedeli italiani.

Stefano ha detto...

Sono sconcertato. Per prima cosa, vorrei capire se il fatto di essere un “noto” omosessuale costituisca una qualche mancanza dal punto di vista etico morale cristiano. In secondo luogo, non ho intenzione di difendere le affermazioni di Bagnasco perché anche queste molto probabilmente si inseriscono nelle dinamiche tipiche di giochi di potere che non mi sento di condividere in nessun caso. Però non si può, a mio avviso, tacere il disappunto per quello che è stato compiuto. Tolti infatti i giornali “di sinistra”, a livello nazionale forse l’unica testata che aveva ultimamente mosso critiche nei confronti del governo, a più livelli, e che allo stesso tempo non fosse facilmente screditabile con la semplice accusa di essere di parte era rimasto proprio Avvenire. Se non sbaglio la conclusione del processo risale al 2004 per cui non è certo per interesse di cronaca riproporre questi fatti proprio adesso. Altro fatto rilevante è il calo di consenso del Premier presso il suo elettorato cattolico, dimostrando che viene considerato prevalentemente in funzione di questo. Il messaggio, inoltre, come già ho letto anche tra i commenti qui, è chiaro: chi si permette di criticare il governo verrà affossato in ogni maniera. Le dimissioni del direttore rappresenterebbero una prova innegabile dell’efficacia di questo sistema del tutto scorretto ed antiliberale, giacché premia solo chi ha più mezzi. Infine, credo sia importante osservare il modo in cui sia stato fatto: “O meglio bastano, sono bastate, solo nel caso di due persone: Gesù Cristo per certi suoi miracoli e, più recentemente, Silvio Berlusconi per certi suoi giri di valzer con signore per la verità molto disponibili.” Questo passaggio dell’articolo che ha scatenato tutto dimostra bene in nome di chi è stato mosso l’attacco, ma soprattutto, per il paragone che viene fatto ed il modo in cui la figura del Signore viene trattata, dimostra una mancanza di rispetto sconcertante che giustifica a pieno titolo l’aggettivo “disgustoso” usato appunto dal Cardinale.
Ste

Alberto ha detto...

Ciao Raffaella, non riesco a reperire online l'analisi fatta sul secolo XIX da Filippo di Giacomo. E' tuttavia interessante e ti prego qualora riusciamo a reperirla di postarla in post a se per discuterne. Ho la (per me spiacevole sensazione) di trovarmi in un forum di neocon e sottolineo neo (visti i trascorsi 68ini o peggio dei maitre a penser del nuovo conservatorismo cattolico). Per una volta che sono daccordo con i vescovi (e che questi si trovano in minoranza sul forum) vorrei il mio spazio.
Per intanto segnalo la nota
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20021124_politica_it.html

e particolarmente il passo
"Coloro che in nome del rispetto della coscienza individuale volessero vedere nel dovere morale dei cristiani di essere coerenti con la propria coscienza un segno per squalificarli politicamente, negando loro la legittimità di agire in politica coerentemente alle proprie convinzioni riguardanti il bene comune, incorrerebbero in una forma di intollerante laicismo. "

Feltri farebbe la figura del laicista dopo aver ripetutamente fatto quella del socialista e del "dipendente" statale a 15000 euri al mese per dirigere un giornale liberista come libero in prima linea nella lotta per il liberismo.

Raffaella ha detto...

Caro Alberto, sei sicuro che l'articolo di Di Giacomo non sia stato pubblicato dall'Unita'?
Mi pare di avere letto un titolo in questo senso.
R.

Anonimo ha detto...

ok boffo si dimetta e la chiesa denunci il governo che respinge gli extracomunitari e si stacchi dai pluridivorziati festaioli sardegnoli.

Alberto ha detto...

Abbiamo ex 68ini all'osservatore romano, excapi di lottacontinua a radio maria e al movimento ambrosiano per la vita, un ex progressista (o modernista) diventato papa conservatore: dobbiamo farci intimorire da un cartolaio come feltri che ha fatto la fortuna sul moralismo?

disco rotto ha detto...

il compito della Chiesa, tutta, non è quello di "denunciare" i governi, ma di parlare alle coscienze degli individui; quando vescovi e sacerdoti si gettano nella mischia del secolare e del mondano fanno i bei danni i cui frutti stiamo raccogliendo da un pezzo. E chi si vuole staccare dai festaioli della costa smeralda lo faccia con la scheda elettorale, senza pretendere che sia la Chiesa a stigmatizzarne ogni pié sospinto, altrimenti dicasi "inaccettabile ingerenza" quando riguarda esponenti dell'altro fronte partitico.

Anonimo ha detto...

Per Ste delle 15.29:
Prima di addentrarsi in improbabili analisi politiche vorrei che ci spiegasse se ritiene "opportuno" che una persona che ha i trascorsi di Boffo rimanga a capo di un giornale che si fa paladino della morale cattolica: suvvia, non nascondiamoci dietro un dito, qui non stiamo parlando delle critiche a Berlusconi!!
Questioni di opportunità avrebbero imposto un allontanamento di Boffo immediatamente dopo la condanna del tribunale di Terni.
Non fu fatto allora? A mio avviso ciò fu un errore. Si ponga rimedio ora! Senza ulteriori indugi che non porterebbero altro che nocumento alla chiesa italiana che già non naviga in buone acque.

Anonimo ha detto...

Condivido in toto l'ultimo post... e' questione di buon senso....

cmq escono tutti male anche le gerarchie che sapevano e gli hanno conservato il posto....

Che pena infinita............

cmq sono contento x certi versi il marciume ora esce pian piano

Anonimo ha detto...

guardando al futuro e alle battagle che aspettano la Chiesa su certi temi, Boffo non puo' rimanere al suo posto per ovvie ragioni.
Inoltre mi chiedo se questo personagio ha potuto rimanere li' dopo la sua condanna con un avvallo implicito da parte delle gerarchie, vuol dire che il tessuto della Chiesa non e' tanto limpido.....

Ora hanno deciso di andare alla guerra e difendere un caso perso.

Sono sicuri di avere tutto l'esercito regolare o usciranno altri casi divertenti???

Alberto ha detto...

ciao raffaella, no, l'ho letto sul secolo xix cartaceo. Forse non e' un grande articolo ma spero di reperirlo.
ps: non c'era scritto che era stato pubblicato anche sull'unita', lo escluderei.
Cordiali saluti

Raffaella ha detto...

Forse sara' disponibile domani.
R.

Stefano ha detto...

Ogni scelta va posta nel suo contesto, anche temporale, se si vuole capirne le ragioni. E’ probabile che, se le notizie date dal Giornale fossero vere, non si potrebbe considerare Boffo la persona più adatta alla posizione di direttore del periodico. Ma la scelta di riproporre la notizia proprio ora ha una motivazione che non può essere, per ovvie ragioni, necessità di cronaca. E l’articolo, mi dispiace per l’anonimo distratto, parla esattamente delle critiche a Berlusconi:
“E, turbato proprio da quel comportamento, è arrivato a parlare di «disagio» e di «desolazione». Persino, e dal suo punto di vista è assolutamente comprensibile, di «sofferenza” ecc..
Dal titolo alle conclusioni, la tesi dell’articolo è chiarissima: chi ha i precedenti di Boffo non avrebbe dovuto permettersi di criticare moralmente la condotta di Berlusconi. Per tanto il fine del Giornale non è, manifestamente, quello di auspicare una condotta impeccabile dalla figura del direttore di Avvenire. Per questo non vedo perché debba essere improbabile la mia analisi di una catena di fatti piuttosto esplicita: chi critica il Premier deve aspettarsi che venga scavato per trovare qualsiasi scheletro nell’armadio sia necessario a screditarlo. Il che è un atteggiamento scorretto, oltre che “disgustoso” usando le parole del Cardinale, perché in un gioco del genere può vincere solo chi dispone di più mezzi per affossare la credibilità dell’altro, in quanto pressoché qualunque personaggio di rilievo può avere qualche macchia nel suo passato. Non dico che la soluzione sia altrettanto facile, ma per lo meno si consideri il precedente che costituirebbe darla vinta ad un tale modo di procedere.
Ste

Anonimo ha detto...

Queste sono le regole della vita, mi spiace ma sono cosi'.
Boffo ha sbagliato xche' con un po' di buon senso avrebbe dovuto togliersi da quella carica e affidare le pur giuste critiche al premier, a persone che non si potessero far impallinare in modo cosi' semplice.
La politica usa da sempre tutti i mezzi. Lui e' sceso, pensando di pararsi con le tonache dei preti?? ha toppato.

Avvenire e le gerarchie ecclesiastice hanno sbagliato ancora nell'affidarsi a questo Direttore,

Vi assicuro che questi giochi , avvengono anche negli ambiti piu' piccoli, anche nella vita politica di paese.

Ora la Chiesa deve fare un salto di qualita' nella scelta del prossimo Direttore e in tutti gli altri campi.

Questo per me e' il succo.

E' inutile dare la colpa a Feltri.

Anonimo ha detto...

Raffa, dovrebbe essere questo:
La cerimonia a L’Aquila doveva essere monastica e democratica.
Invece... »
intervista a Filippo Di Giacomo a cura di Maria Serena Palieri
Lo trovi su www.fine settimana.org
Alessia

Anonimo ha detto...

Mi spiace che il signor Stefano continui, non so se per una scarsa attenzione al testo o deliberatamente, ad "uscire dal seminato". Cerco di esser più chiaro: indipendentemente dal fatto che l'articolo di Feltri sia una "ripicca" per quanto riguarda gli attacchi alla condotta morale di Berlusconi io son dell'avviso che intanto in quanto la gerarchia fosse venuta a conoscenza dei "precedenti" di Boffo essa avrebbe dovuto SENZA INDUGIO indurlo a rassegnare le proprie dimissioni. Un ruolo come quello di direttore del quotidiano dei cattolici italiani non può prestarsi a "ricatti" di alcuna vaglia, tutto ciò, lo ribadisco, INDIPENDENTEMENTE dalla "querelle" berlusconiana.
Spero che questa volta il signor Stefano abbia inteso, senza possibili "misunderstanding" di sorta, il mio pensiero.
Vittorio

laura ha detto...

Che tristezza! Mi sembra che berlusconi (uso volutamente la minuscola per l'iniziale del cognome) abbia voluto vendicarsi, dato che è il responsabile finnziario del Giornale e abbia voluto mettere in mezzo Boffo, per gettare fango sulla Chiesa che onora quando gi fa comodo. Che squllore la nostra politica, il nostro giornalismo, le nostre isitutzioni.
per fortun bbimo un guida nel Santo Padre e son certa che la Sua autorità riconsdurrà tutti alal ragione

don Marco (domenicale) ha detto...

Forse il Vangelo di domani (domenica) può essere illuminante per tutti.

alberto ha detto...

differenza tra moralismo di boffo (sollecitato dai lettori) e moralismo sistematico di feltri (a memoria):
vado a memoria:

Mastella, L'urlo del terrone! (riferito alle disavventure giudiziarie)

Veronica Lario, velina ingrata, doveva tenersi per se che Silvio frequentasse minorenni e maggiorenni e passare per cornuta accondiscente pero' pubblica. Tanto che la signora Santanche' (quella che non la da' ma fa peggio) sullo stesso giornale giustifica Silviuccio (da cui si era allontanata, e trombata alle elezioni) dicendo che la Lario ha un'amante. Si accodano tutte le vergini, per ultima Anna Falchi. La colpa e' della moglie di Silvio che non lo seguiva (nelle orgie?)

I piloti alitalia licenziamoli tutti prendono 6000 euro.

Dicesi 6000 euro di gente che ha in mano la vita delle persone detto da uno scrivano che prende 15000 al mese stampando un giornale della famiglia Angelucci (forza italia) che percepisce con uno stratagemma i soldi dei finanziamenti pubblici ai partiti e che stampa le copie e le butta nel cesso tanto prende i soldi lo stesso (parola di Belpietro, allora a Panorama, ora adeguatosi sulla cadrega del de cuius).

alberto ha detto...

Io compro libero da diversi anni. E' un giornale moralistico per eccellenza. Boffo non ha contestato Berlusconi direttamente ha solo risposto ai lettori.
Ecco qualche dato su Feltri, ma tenete conto che le cose piu' gravi non sono ancora state denunciate:
"Nel 2003 il quotidiano Libero ha ricevuto dallo Stato 5.371.000 euro come finanziamento agli organi di partito[13]. Libero era registrato all'epoca come organo del Movimento Monarchico Italiano, poi trasformato in cooperativa per ottenere i contributi per l’editoria elargiti alle testate edite da cooperative di giornalisti, a fine dicembre 2006 diventava srl. In seguito è stata creata una fondazione ONLUS per controllare la s.r.l. e , di conseguenza, il quotidiano in modo da continuare a percepire i contributi in quanto edito da fondazione.[14]

Il 21 novembre 2001 Feltri viene radiato dall'albo dei giornalisti. La delibera del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia viene presa (all'unanimità) per aver pubblicato la lista dei nomi dei cittadini italiani sotto procedimento giudiziario per accuse di pedofilia. [15] Nel febbraio del 2003 l'Ordine Nazionale dei giornalisti di Roma annulla il provvedimento di radiazione che era stato preso a Milano.


Ritorno a Il Giornale (2009) [modifica]
Il 21 agosto 2009 ha assunto nuovamente la carica di direttore responsabile de Il Giornale, subentrando a Mario Giordano. Ha firmato il numero in edicola sabato 22


Vicende giudiziarie [modifica]
Il 14 febbraio 2006 Feltri è condannato dal giudice monocratico di Bologna, Letizio Magliaro, ad un anno e sei mesi di carcere per diffamazione nei confronti del senatore Ds Gerardo Chiaromonte (scomparso nel 1993). La condanna si riferisce ad un articolo comparso sul Quotidiano Nazionale alla fine degli anni '90, secondo il quale il nome del senatore compariva nel dossier Mitrokhin.[16]

Il 2 luglio 2007 è assolto dalla quinta sezione penale della Corte di Cassazione dall'accusa di diffamazione nei confronti dell'ex PM Gherardo Colombo per un editoriale pubblicato su Il Giorno nel 1999, nel quale, in contraddizione con quanto affermato dallo stesso Feltri ne Il Giornale del 25 novembre 1994 (non ho mai scritto che Di Pietro e colleghi hanno graziato il Pds: che prove avrei per affermare una cosa simile?), si accusava il pool di Mani Pulite di aver svolto indagini esclusivamente su Silvio Berlusconi e non più sugli ex comunisti. La sentenza di assoluzione si riferisce al diritto di critica garantito dall'articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana.[17]

Il 7 agosto 2007 è condannato assieme a Francobaldo Chiocci e alla società Europea di Edizioni spa dalla Corte di Cassazione a versare un risarcimento di 45 mila euro in favore di Rosario Bentivegna, uno degli autori dell'attacco di via Rasella, per il reato di diffamazione. Il quotidiano Il Giornale aveva pubblicato alcuni articoli, tra i quali un editoriale di Feltri, nei quali Bentivegna era stato paragonato a Erich Priebke.[18]"