giovedì 27 agosto 2009

Berlusconi e Bertone, una cena «dovuta» (Bevilacqua)


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Silvio e Bertone, una cena «dovuta»

PRIMO PIANO

Di Andrea Bevilacqua

Al Vaticano non interessa la vita privata del premier. A minare i rapporti con il governo è la Lega

Domani si incontreranno all'Aquila, ma non si parlerà di escort

La cena alla quale parteciperanno domani a L'Aquila Silvio Berlusconi e il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone cade in un momento in cui i rapporti tra il premier e la Santa Sede sembrano, sulla carta, difficili e tesi. Ma le cose, in realtà, non stanno così. Ecco perché.
Anzitutto c'è l'uscita dell'altro ieri di monsignor Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio dei Migranti e degli Itineranti: le sue parole, più che una critica generalizzata del Vaticano contro l'operato del governo, erano una piccola vendetta diretta dal presule contro Roberto Calderoli reo di aver dichiarato che quando Vegliò critica la Lega sull'immigrazione lo fa a titolo personale. «Parlo a nome della Santa Sede» ha detto il presule, intendendo in questo modo far capire al Ministro della Semplificazione che al di là delle diverse vedute la presa in giro non è ben accetta.
Beninteso: al Vaticano la politica sull'immigrazione del Governo non piace, ma non è che per questo motivo oltre il Tevere abbiano deciso di alzare le barricate contro una maggioranza di governo ancora oggi ritenuta amica.
La cena di domani non è stata organizzata per dare alle due parti un confronto sul caso Escort che ha coinvolto il premier. È più che altro una cena «dovuta», vista la presenza assidua di Berlusconi a L'Aquila dal terremoto in poi. E poi, occorre dire una cosa. Se c'è un porporato che in Vaticano è meno interessato a puntare il dito contro Berlusconi per i presunti incontri di palazzo Grazioli questi è proprio Bertone. Lo dimostra benissimo il low profile col quale l'Osservatore Romano - e dunque la segreteria di Stato vaticana «governata» da Bertone - hanno riservato a tutte le vicende calde dell'estate governativa: dal problema immigrazione in giù.
Quindi Viterbo. Ieri la diplomazia vaticana era un po' allarmata per delle anticipazioni che davano quasi per certa la presenza di Berlusconi nella città laziale il 6 settembre, in occasione della visita del Papa. Era allarmata non tanto perché si teme che il premier voglia sfruttare mediaticamente le foto che lo ritraggono vicino al Papa, quanto perché concedere in questo momento a Berlusconi un incontro col Papa può far sembrare all'opinione pubblica che davvero il Vaticano sia in qualche modo interessato alle sue vicende personali.
Ad oggi, l'unica cosa che può far montare un reale e importante dissenso del Vaticano nei confronti del Governo è soltanto una reiterata e continua campagna denigratoria della Lega nei confronti degli uomini della Chiesa. Sono, in sostanza, uscite come quella di ieri della Padania che possono - loro sì - rendere difficili i rapporti tra le due parti e quando i rapporti divengono difficili non è facile, poi, tornare indietro. Ieri così ha scritto il giornale del Carroccio: «Se i rapporti fra lo Stato e la Chiesa andranno avanti lungo questa deriva, ossia le gerarchie ecclesiastiche proseguiranno in questa politica marcatamente interventista nei confronti delle decisioni e degli orientamenti della politica e delle istituzioni al di là di ogni ragionevole confine di neutralità delle rispettive sfere di intervento, bisognerà inserire nell'agenda delle riforme anche una revisione di Concordato e Patti Lateranensi». Rasi come queste sì che, oltre il Tevere, potrebbe far arrabbiare le gerarchie irrimediabilmente.

© Copyright Italia Oggi, 27 agosto 2009 consultabile online anche qui.

Mah...francamente queste cene sono superflue e assolutamente non necessarie.
La poliica italiana e' ridotta ad una macchietta. La diplomazia della Santa Sede sia superiore!

R.

Vedi anche:

BERLUSCONI ALL'AQUILA PER LA PERDONANZA CENA CON BERTONE, MA NON VEDRA' IL PAPA (CONTI MARCO) a pag. 4

1 commento:

Anonimo ha detto...

appunto, cose irilevanti. a noi interessa un'inforazione più seria