venerdì 28 agosto 2009
Comunicato di Dino Boffo, direttore di «Avvenire»
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Il 21 novembre il Papa incontrerà gli artisti contemporanei, forse nella Cappella Sistina
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Su segnalazione di Sonny e Gonzalo leggiamo:
Comunicato di Dino Boffo, direttore di «Avvenire»
La lettura dei giornali di questa mattina mi ha riservato una sorpresa totale, non tanto rispetto al menù del giorno, quanto riguardo alla mia vita personale.
Evidentemente «il Giornale» di Vittorio Feltri sa anche quello che io non so, e per avallarlo non si fa scrupoli di montare una vicenda inverosimile, capziosa, assurda.
Diciamo le cose con il loro nome: è un killeraggio giornalistico allo stato puro, sul quale è inutile scomodare parole che abbiano a che fare anche solo lontanamente con la deontologia. Siamo, pesa dirlo, alla barbarie.
Nel confezionare la sua polpettona avvelenata Feltri, tra l’altro, si è guardato bene dal far chiedere il punto di vista del diretto interessato: la risposta avrebbe probabilmente disturbato l’operazione che andava (malamente) allestendo a tavolino al fine di sporcare l’immagine del direttore di un altro giornale e disarcionarlo. Quasi che non possa darsi una vita personale e professionale coerente con i valori annunciati. Sia chiaro che non mi faccio intimidire, per me parlano la mia vita e il mio lavoro.
Al direttore del Giornale ora l’onere di spiegare perché una vicenda di fastidi telefonici consumata nell’inverno del 2001, e della quale ero stato io la prima vittima, sia stata fatta diventare oggi il monstre che lui ha inqualificabilmente messo in campo. Nella tristezza della giornata, la consapevolezza che le gravi offese sferratemi da Vittorio Feltri faranno serena la mia vecchiaia.
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali
In merito alle accuse sollevate oggi da un quotidiano, si intende confermare piena fiducia al dott. Dino Boffo, direttore di Avvenire, giornale da lui guidato con indiscussa capacità professionale, equilibrio e prudenza.
http://www.avvenire.it/Cronaca/comunicato+boffo_200908281026021730000.htm
Comunicato del Cdr di Avvenire
Il plateale e ripugnante attacco a Dino Boffo ¬sulla prima pagina de Il Giornale di oggi è una chiara intimidazione al direttore di Avvenire e a tutta la redazione del quotidiano. A cui Vittorio Feltri e il suo editore non perdonano l’indipendenza di giudizio e il richiamo ai valori cristiani espressi in questi mesi. Un attacco personale al direttore di Avvenire ma anche un attacco alla libertà di pensiero e di stampa : esprimendo piena e affettuosa solidarietà a Dino Boffo, la redazione tutta assicura che proseguirà come al solito nel proprio lavoro di informazione puntuale dei lettori esercitando sempre e comunque il diritto di critica oltre a quello di cronaca.
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18 commenti:
meglio non commentare. Siamo allo sciacallaggio e più totale. Come in tutte le categorie, anche tra i giornalisti ce n'è più d'uno che ha fatto un patto d'acciaio con il demonio
Raffa, scusa l'OT. Breaking news ad Sky TG 24. Berlusconi non partecipa alla cene della Perdonanza, lo sostituisce gianni Letta.
Alessia
Altro che demonio, il patto l'hanno fatto con chi li paga lautamente, ossia il Presidente del Consiglio.
La notizia del forfait viene dalla sala stampa vaticane. Vedi anche il sito di rep., corrierone e altri.
Alessia
Esatto! Ora si cerchera' di rivoltare la frittata ma io dubito che la decisione sia partita dal governo...
Meglio cosi'.
In ogni caso sono giorni che diciamo che la cena non era opportuna...
Sveglia!
R.
Io non commento perché ora la Chiesa verrà tacciata di doppiopesismo, ipocrisia e preferisco non immaginare cos'altro. Mi spiace per Boffo, spero possa dimostrare la malafede dei suoi calunniatori.
Alessia
Raffaella, scusami.
Sarà pure sciacallaggio. Però i fatti sono quelli.
Se ci siamo lamentati di Luxuria in parlamento, perché dovremmo difendere a spada tratta un direttore di giornale e un presidente del consiglio?
Dobbiamo anche noi avere una doppia morale?
(post moderato).
Non sono ammesse illazioni sulle persone.
Ma chi ha difeso Berlusconi?
Rileggi il blog.
Quanto al direttore di Avvenire, ha diramato un comunicato.
Non spetta piu' a lui giustificarsi. Ora e' il Giornale che deve provare di avere scritto la verita'.
R.
Purtroppo Raffa in questa nostra italietta non sarà il Giornale a dover dimostrare le sue accuse considerando, tra l'altro che Boffo ha effettivamente subito quella denuncia e relativo rinvio a giudizio. Purtroppo sarà Boffo a dover dimostrare di aver subito una ingiusta vicenda giudiziaria.
La cosa migliore al momento sarebbe consegnasse le sue dimissioni nelle mani del card. Bagnasco, questo per poter dimostrare in piena libertà l'ingiustizia di cui è stato vittima.
Alessia
Mi sento di concordare con Alessia.
Non deve esserci nessuna ombra sui vescovi e sul giornale della Cei.
Ed e' giusto che il direttore Boffo possa difendersi liberamente anche in tribunale.
L'ultima parola ovviamente e' della Cei.
R.
concordo con alessia e raffaella.
boffo deve rassegnare le dimissioni e difendersi in tribunale.
non può più fare il direttore di avvenire se ci sono queste ombre.
poi riprederà il suo lavoro quando sarà tutto chiarito.
Esprimo la mia solidarietà a Diono Boffo ed il mio disprezzo per un personaggio squallido come Feltri, che qualche settimana fa ha osato scrivere sul giornale che dirigeva "Libero): "Finalmente cattivi", per difendere le posizioni leghiste contro l'immigrazione.
mamma mia che brutto clima! E se chi fa giornalismo si limitasse a riportare notizie e smetterla di fare la morale agli altri? Sono mesi che i giornali italiani campano su cronache di vita privata più che pubblica e su illazioni a filo con la calunnia con la promessa sotterranea che "quel che hai fatto a me alla prima occasione farò a te". In questi giorni stiamo assistendo alla santificazione di Ted Kennedy. Espressione di un mito, un sogno americano, certo, ma non immune da scheletri privati. Eppure a molti di noi delle amanti dei Kennedy non ci è mai importato molto (nemmeno di quelle di Clinton per la verità e a me personalmente nemmeno del privato di Luxuria), e anzi ci siamo sempre chiesti come mai gli americani fossero un popolo così bigotto e attento alla camera da letto dei propri uomini politici, quando da noi c'erano problemi sicuramente ben più gravi. E continuano ad essercene. Solidarietà a chi subisce attacchi immotivati e calunniosi, certo, ma a quanta poca carità cristiana abbiamo assistito negli attacchi reciproci, da qualunque parte, anche da parte di chi come istituzione si dice sempre che dovrebbe condannare il peccato ma mostrare infine misericordia per il peccatore. Ora sarebbe il caso di darsi tutti una calmata e di ricordarsi anche del principio del perdono e della reciproca tolleranza. O deve ancora una volta intervenire il Papa per farlo? C'è gente che soffre in terra come in mare e non la si aiuta con le polemiche politiche, i proclami impietosi o con le accuse e le calunnie dalle colonne dei giornali.
Mi dispiace..., è una brutta faccenda!...
Il direttore di Avvenire se la doveva aspettare...
Purtroppo, chi di spada ferisce...
Mah!. Indipendentemente da colpe vere o presunte, credo che con oggi si sia toccato il livello più basso di questa telenovela agostana che ha visto protagonsti in ordine sparso ministri leghisti novelli crociati, vescovi in libertà, giornalisti che ormai hanno raschiato tutta la popo' disponibile, ecc ecc. In tutto questo marasma politico-clerico-giornalistico, come ho già avuto modo di dire, il Papa si muove come una Lamborghini in mezzo a delle Cinquecento scassate. E' in piena corsia di sorpasso con la freccia costantemente accesa e giustamente " fa i fari" a tutti. Peccato che dei suoi meravigliosi discorsi non ci sia traccia sui giornaloni nostrani. Meno male che c'è il web.
Quoto Raffaella e Alessia per le dimissioni di Boffo
Scusate, ma quel che riguarda il signor Boffo è un atto pubblico di una pubblica sentenza di un Tribunale Italiano. Perchè si è dovuto aspettare un Vittorio Feltri??
Tra l'altro il signor Boffo non ha più bisogno di andare in Tribunale, perchè "Rinviato a giudizio il Boffo chiedeva il patteggiamento e, in data 7 settembre del 2004, pagava un’ammenda di 516 euro, alternativa ai sei mesi di reclusione.. Precedentemente il Boffo aveva tacitato con un notevole risarcimento finanziario la parte offesa che, per questo motivo, aveva ritirato la querela" e questo non lo dice il Feltri, lo dice la nota informativa che accompagna il rinvio a giudizio.
Questo signore andava mandato a casa molti anni fa, per il bene della Chiesa. Oggi è tardi e ci si dovrebbe solo domandare perchè i Vescovi che sapevano non hanno agito prima. Prima che un giornale e un direttore di giornale potessero usare in questo modo una notizia pubblica (c'ha provato un giudice a negare l'accesso agli atti, ma ovviamente non ha potuto fare molto, visto che il codice penale parla chiaro).
Boffo deve lasciare i sui incarichi e non può più dirigere importanti strumenti di evangelizzazione in Italia, non perchè ha molestato sessualmente qualcuno, ma perchè il suo atteggiamento moralista di chi vede la pagliuzza nell'occhio degli altri e non vede la trave nel proprio, lo pone al di fuori di ogni logica cristiana. Si è reso "antipatico" ad ogni buon cristiano, che sa di essere peccatore e perciò cerca il perdono dei fratelli e soprattutto di Dio, che non mancherà. Soprattutto non ha usato misericordia, quella di cui abbiamo bisogno tutti, ora è inevitabile che con lui tutti usino la misura stretta con la quale ha voluto misurare gli altri.
Una lettura per me veramente edificante sul tema della misericordia è stata quella del Diario di Santa Faustina.
perchè si può parlare solo di BERLUSCONI????e fare del moralismo,una bandiera di chi non se lo può permettere???
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