venerdì 28 agosto 2009

Per completezza di informazione: la replica di Feltri a Boffo


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Non mi piace affatto il tono sprezzante di Feltri, ma ritengo giusto pubblicare la replica del direttore de "Il Giornale" al comunicato di Dino Boffo.
E' doveroso dare tutte le informazioni possibili in modo che ciascuno si formi una propria opinione senza essere condizionato dagli altri.
Ho riflettuto un po' su questa vicenda e penso che il direttore di Avvenire dovrebbe presentare le dimissioni per poter controbattere in assoluta liberta' alle accuse mosse da "Il Giornale".
E' giusto che possa dimostrare la limpidezza del suo comportamento nelle sedi opportune. Parlo a titolo puramente personale, e' ovvio...
Ho letto alcuni attestati di solidarieta' che pero' sottoindendono una dose massiccia di veleno pronto ad essere tirato fuori alla prima occasione.
E questo non va affatto bene...
Benedetto XVI ha inaugurato una stagione di trasparenza cristallina e ritengo giusto che lo si segua su questa linea.
Ha ragione Alessia quando dice che oggi mediaticamente parlando abbiamo raggiunto il punto più basso che si poteva toccare. Mai mi sarei aspettata una cosa del genere da "Il Giornale"
.
R.

La Conferenza episcopale italiana: "Piena fiducia a Dino Boffo"

Feltri 'spara' contro il direttore dell''Avvenire'. Boffo replica: killeraggio giornalistico

Roma, 28 ago.- (Adnkronos/Ign)

'Il Giornale' di Vittorio Feltri attacca in un editoriale il direttore dell''Avvenire' Dino Boffo e la Cei scende in campo a sua difesa.
Prima ancora della Conferenza episcopale italiana è lo stesso Boffo ad entrare nel merito della prima pagina del 'Giornale' che titola "il supermoralista condannato per molestie" riferendosi alla vicenda giudiziaria che che ha coinvolto il direttore del giornale dei vescovi italiani negli anni 2001 e il 2002, rinviato poi a giudizio nel 2004 dal Tribunale di Terni.
La vicenda, riferisce Feltri, si è poi conclusa con un patteggiamento e il pagamento dell'ammenda da parte di Boffo. "La lettura dei giornali di questa mattina - scrive Boffo in un comunicato sulle pagine on line dell'Avvenire' - mi ha riservato una sorpresa totale, non tanto rispetto al menù del giorno, quanto riguardo alla mia vita personale. Evidentemente 'il Giornale' di Vittorio Feltri sa anche quello che io non so, e per avallarlo non si fa scrupoli di montare una vicenda inverosimile, capziosa, assurda. Diciamo le cose con il loro nome: è un killeraggio giornalistico allo stato puro, sul quale è inutile scomodare parole che abbiano a che fare anche solo lontanamente con la deontologia. Siamo, pesa dirlo, alla barbarie''.
Subito dopo la Cei, in una nota, conferma "piena fiducia" a Dino Boffo che dirige il quotidiano 'Avvenire' "con indiscussa capacità professionale, equilibrio e prudenza''. Tra l'altro solidarietà a Boffo è stata espressa anche dal vicepresidente della Camera e parlamentare del Pdl, Maurizio Lupi, secondo il quale il direttore dell''Avvenire' è stato "oggetto di un attacco brutale ed inspiegabile. Quello del 'Giornale' è un comportamento inaccettabile".

A stretto giro di posta arriva anche la replica di Feltri.
''Boffo, nella sua replica, non smentisce nulla e finge di non aver letto quello che abbiamo riportato dai documenti Tribunale di Terni, dove lui è stato processato e dal quale è stata poi emessa la pena pecuniaria che lui ha pagato dopo il patteggiamento. Noi abbiamo i documenti che raccontano quella vicenda. Non vedo proprio come si possa parlare di killeraggio: si dimostra, invece, che Boffo si è esercitato come moralista senza averne i titoli e in fondo accusa altri di cose che ha fatto anche lui''.
E insiste: ''La Cei gli rinnova la fiducia? Affari della Cei, ma certo sarebbe meglio che i moralisti avessero le carte in regola per parlare.
E lo stesso -aggiunge il direttore del ''Giornale''- vale per i vescovi che, se hanno messo Boffo in quel ruolo, forse hanno commesso una leggerezza. Sarebbe stato meglio che, per il ruolo di moralista, avessero trovato qualcuno che ne abbia titolo. Insomma, il discorso è sempre quello: da che pulpito viene la predica''.
Feltri passa oltre le critiche che vengono dall'opposizione: ''Non essendo nato ieri non è che non me le aspettassi. Sapevo bene che avrei suscitato reazioni ma si rimanga al fatto e sul fatto in sé nessuno dice niente. Sono reazioni politiche, grida di dolore. Si dice che è una cosa vecchia? Ma tanto vecchia non è, la condanna è del 2004''.

© Copyright Adnkronos

Intanto arriva la seguente (tardiva!) presa di posizione del premier che comunque peggiora ancora di piu' la situazione:

Berlusconi: "Su Boffo mi dissocio da Feltri"

ROMA - Silvio Berlusconi si dissocia pubblicamente dall'editoriale dell'edizione odierna de 'Il Giornale', in cui il direttore Vittorio Feltri attacca il direttore di 'Avvenire' Dino Boffo. "Il principio del rispetto della vita privata - scrive il premier in una nota - e' sacro e deve valere sempre e comunque per tutti. Ho reagito con determinazione a quello che in questi mesi e' stato fatto contro di me, usando fantasiosi gossip che riguardavano la mia vita privata presentata in modo artefatto e inveritiero. Per le stesse ragioni di principio non posso assolutamente condividere cio' che pubblica oggi il Giornale nei confronti del direttore di Avvenire e me ne dissocio".

(RCD)

25 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma possibile che questa notizia venga fuori solo ora?
Non lo dico per difendere Boffo ma perchè in Italia è veramente strano, per non dire impossibile, che i giornali non vengano a sapere certe cose prima ancora del diretto interessato.

PS: cmq credo che Raffaella abbia ragione.
Le dimissioni sarebbero opportune.
In qst situazione Boffo non potrebbe in alcun modo lavorare serenamente,nè potrebbe più tenere certe posizioni.
Mi spiace davvero però.
Ma purtroppo siamo diventati una società in cui si ama il peccato e si odia il peccatore.

Antonio

Anonimo ha detto...

Berlusconi è così,magari ci crede anche.
Con il ritorno di Feltri al Giornale devo però dire che un pò me lo aspettavo.

Antonio

Anonimo ha detto...

Ho appreso la notizia per cui la cosa era già conosciuta ai giornali e cmq circolava nel Web.

Ora,non capisco perchè non si è fatta subito chiarezza.
Cosa si aspettava?
Forse che la notizia fosse sparata a mò di falso scoop in un momento in cui una qlc potere si fosse messo in contrasto con l'Avvenire? O si tratta di reciproca solidarietà fra giornalisti?
La cosa è molto strana.

Antonio

DonPa (don Paolo) ha detto...

Certo che ha ragione Raffaella nel dire che Boffo dovrebbe dimettersi immediatamente! Mi permetto, però, di aggiungere una cosa: non ci si aspettava questo attacco dal Giornale, d'accordo, ma neppure ci si aspettava di avere un direttore del quotidiano cattolico con certi scheletri nell'armadio. Permettetemi di sottolinearlo, molto francamente... Ho letto che la notizia (o gossip, se vogliamo chiamarlo così) era sulla bocca di tutti. Io non ne sapevo assolutamente nulla e sono profondamente deluso da Boffo.

mariateresa ha detto...

può qualcuno pensare che Feltri abbia preso un'iniziativa di questo tipo da solo o magari perchè ha bevuto troppo Bardolino?Inoltre mi sembra strano il tutto perchè tra giornalisti, in genere, cane non mangia cane e sono piuttosto lesti a difendersi l'uno con l'altro.Invece in questo caso sono saltati anche i fondamentali. Ribadisco: sono disgustata.
Non so cosa consigliare, si fa per dire, a Boffo ma dal punto di vista umano mi spiace molto.

Anonimo ha detto...

La notizia in questione era già stata pubblicata da Panorama nel gennaio 2007.

Antonio

Anonimo ha detto...

Sono sconcertato per quello che è stato scritto su Il Giornale, in merito a Boffo. Non me l'aspettavo!

sonny ha detto...

Nel frattempo la Lucetta "spegne" Mancuso sull'Osservatore...

Anonimo ha detto...

La Chiesa non può più permettersi di "tacere" su certe "debolezze" dei propri "quadri".
Il volto della Chiesa è già troppo "impiastricciato"!
Non c'è niente di più corrosivo e distruttivo per la Chiesa che uno scandalo in materia di sesso e soldi.
Non ci si rende conto che queste miserie mandano in mille pezzi e tolgono credibilità anche alla figura e alla predicazione di Papa Benedetto, oltre che all'agire di tutti quei santi, religiosi e non, che camminano e si sbattono sulle strade del mondo, ogni giorno? E che chi è "nemico" della Chiesa ha fior di materiale per portare avanti, in modo del tutto semplificato, la sua battaglia?

Anonimo ha detto...

Ennesimo autogol in campo cattolico.
E' inimmaginabile che il direttore dell'Osservatore Romano abbia tali situazioni. non tanto per moralismo, quanto per la propria liberta' e per evitare ricatti di ogni tipo.

Faccio il tifo per lo squallore del Giornale xche' questo aiutera' la Chiesa a migliorare e scegliere persone competenti e limpide, magari fuori dai giri, e penso ce ne siano in abbondanza.

Ringrazio anche l'nesta di questo blo per il coraggio di dare tutte le notizie.

La solidarieta' di cordata e appartenza Lupi Buttiglion ect, e' ridicola.

Al cattolicesimo di oggi non serve la partigianeria ma testimoniaze coraggiose libere e indipendenti.... e ancora manchiamo

Come Amerio in campo teoligico o filosofico.

euge ha detto...

Credo che questa circostanza abbia lasciato in tutti noi non solo sconcerto ma, profondo disgusto.
Sono d'accordo con Raffaella per le dimissioni di Boffo che secondo me dovrebbero essere immediate.
Non ho parole e comunque, vorrei ribadire il concetto di Antonio è mai possibile che una simile vicenda venga fuori solo ora? Proprio in questo contesto? Perchè si è ignorato tutto questo per quindici lunghi anni?

Gonzalo ha detto...

L'opinione di don Di Noto, un uomo al di sopra di ogni sospetto.

(AGI) - Palermo, 28 ago. - «Il Giornale, diretto da Vittorio
Feltri, questa volta non ha fatto nè giornalismo di inchiesta,
nè pubblicato cose nuove, anzi solo vecchiume strumentale per
colpire un uomo e un giornalista: il direttore Dino Boffo e
tutto il quotidiano Avvenire. Basta farsi un giro nelle
ragnatela di Internet e si possono avere tutti i riscontri di
una vicenda giudiziaria personale, che come ogni vicenda è
dolorosa e che ferisce le parti in causa e che già era a
conoscenza, definita in un contesto ben preciso e non
strumentalizzata come si evince da queste ultime ore». Lo
afferma Don Fortunato Di Noto, parroco di Avola (Siracusa) e
fondatore dell'associazione Meter onlus a tutela dell'infanzia,
che esprime solidarietà a Boffo e lo incoraggia «a continuare
a fare una informazione, alla luce della Verità evangelica,
senza tentennamenti. Una informazione libera, senza essere
'schiava dei padroni di turnò rende tutti liberi, rende tutti
più consapevoli della vera e autentica libertà in un Paese,
l'Italia, che ha bisogno di etica, morale e libertà». (AGI)

euge ha detto...

IL TG3 in questo momento la da come prima notizia!!!!!!!

Chissà quanti inzupperranno il famoso pezzo di pane in questa storia.

Povera Chiesa

BENEDETTO XVI SEI TU L'UNICO PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTI I FEDELI.

spione ha detto...

LETTA SAPEVA DELl'attacco A BOFFO – AVVISATO, BAGNASCO NON è RIUSCITO A BLOCCARLO - oggi LA Curia CHE FA CAPO A Bertone ha brindato ALLA ‘CADUTA’ DEL PUPILLO DI RUINI

Boffo non è solo il direttore del foglio dei vescovi. E' l'uomo più potente della Chiesa dopo CAMILLO Ruini, consigliere di tutte le mosse politiche - A LUI, NEL TEMPO, SI SONO AFFIDATI PRETI E MONSIGNORI PER ESSERE PROMOSSI VESCOVI - Feltrusconi non molla l’osso: domani altre puntate di Boffo nei gay

DAGO-REPORT

Corre voce che l'attacco del "Giornale" al direttore di "Avvenire" non sia arrivato affatto a sorpresa.
Ieri sera, infatti, il sottosegretario Gianni Letta avrebbe avvisato il presidente della Cei Angelo Bagnasco del siluro già in rampa puntato su Boffo. E il cardinale avrebbe fatto di tutto per impedirne la pubblicazione.
Credibile che il cardinale Bagnasco si sia voluto impegnare personalmente in difesa di Boffo, cui deve gran parte della sua carriera ecclesiastica. Una carriera cominciata quando Bagnasco ha cominciato a partecipare ai lavori del consiglio di amministrazione di "Avvenire".
Boffo, infatti, non è solo il direttore del foglio dei vescovi. E' l'uomo più potente della Chiesa italiana dopo Camillo Ruini. Per anni consigliere di tutte le mosse politiche, al punto di andare - un anno fa - in televisione al Tg1 a perorare la causa dell'alleanza tra Berlusconi e l'Udc di Casini poi saltata, per conto del cardinale Ruini.
A lui, nel corso degli anni, si sono affidati preti e monsignori per essere promossi vescovi.
"Il Giornale" scrive che delle vicende di Boffo il cardinale Ruini era informato da anni: non solo lui, ma anche gli arcivescovi Tettamanzi (Milano) e Betori (Firenze). I primi due super-papabili nel conclave del 2005 che ha eletto papa Ratzinger.
Due che potevano essere vestiti di bianco ma coprivano il lato dark del loro protetto.
Per questo la vicenda è appena all'inizio. E Feltrusconi non è intenzionato a mollare l'osso: domani altre puntate di Boffo nei gay. Infine va anche detto che oggi metà Curia, quella legata al cardinale Bertone (nemico storico di Ruini), ha brindato all'articolo de "Il Giornale".

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-8795.htm

Gonzalo ha detto...

E vabbè, pure Dagospia, adesso siamo al ridicolo!

Anonimo ha detto...

Spione, ma fanmmi il piacere! Dagospia, pfui!!!
Raffa, scusa ma c'è un limite a tutto.
Ti segnalo su l'Osservatore la risposta di Lucetta Scaraffia a Mancuso: A proposito della Pedonanza. Quando si ignora la storia.
Ciao, a domani.
Alessia

Anonimo ha detto...

Credo che l'anonimo delle 18:29 volesse riferirsi al direttore dell'Avvenire e non ,come erroneamente scritto, a quello dell'Osservatore romano.

Antonio

euge ha detto...

per spione: Scusa ma questa trama e degna di un film di J. Bond!


MA SIAMO SERI!

Anonimo ha detto...

Credo che la presa di posizione della CEI aggiunga imbarazzo ad imbarazzo: se all'interno della CEI sia sapeva si sarebbe dovuto indurre Boffo alle dimissioni, immediatamente dopo la condanna del tribunale. E' una squallida faccenda che rattrista, perchè è di grave scandalo alla fede dei semplici. E' chiaro poi che Boffo nel suo comunicato non smentisce le rilvelazioni di Feltri. Boffo ora deve dimettersi, ne va della credibilità della stessa chiesa in Italia.
Maria

Anonimo ha detto...

Certo mi riferivo al direttore di Avvenire.
Ripeto penso che ci siano persone valide pulite, non strumentalizzate o strumentalizzabili..

Bisogna avere piu' coraggio nelle scelte, e in queste fare meno politica.

Non sara' la politica a salvare la Chiesa. Stiamo vedendo tutte le miserie della chiesa conciliare che si credeva tanto supriore a quella Pacelliana.





Spero in rapide dimissioni.

Anonimo ha detto...

boffo non è mai stato ratzingeriano.
non ha difeso il papa una volta in più del necessario e non ha alzato un dito contro lupus dopo i virulenti attacchi al papa per la revoca della scomunica ai lefebriani.
deve dimettersi per il bene della chiesa

gianniz ha detto...

Boffo non poteva e non può essere ratzingeriano, se è vero quello che si pubblica (e sembra proprio vero, per ora)!
Il Santo Padre non va proprio per il sottile a proposito di certe "debolezze"!
Ho però una sensazione strana e cioè che questa faccenda sia un inizio di qualcosa d'altro. Anche questa faccenda è scattata ad "orologeria". Come l'affare Williamson.
Che si voglia arrivare ad altro? A che cosa?

Anonimo ha detto...

Boffo deve lasciare i sui incarichi e non può più dirigere importanti strumenti di evangelizzazione in Italia, non perchè ha molestato sessualmente qualcuno, ma perchè il suo atteggiamento moralista di chi vede la pagliuzza nell'occhio degli altri e non vede la trave nel proprio, lo pone al di fuori di ogni logica cristiana. Si è reso "antipatico" ad ogni buon cristiano, che sa di essere peccatore e perciò cerca il perdono dei fratelli e soprattutto di Dio, che non mancherà. Soprattutto non ha usato misericordia, quella di cui abbiamo bisogno tutti, ora è inevitabile che con lui tutti usino la misura stretta con la quale ha voluto misurare gli altri.
Una lettura per me veramente edificante sul tema della misericordia è stata quella del Diario di Santa Faustina.

Anonimo ha detto...

"molestato sessualmente qualcuno"

Suvvia,non diciamo sciocchezze.
Si è trattato di disturbi telefonici che a quanto pare hanno visto lo stesso Boffo come prima vittima.
Nessuno in realtà chiede le dimissioni per il reato, quanto piuttosto per la relazione omosessuale,è quella che alimenta tutta l'attenzione.

Antonio

Anonimo ha detto...

Il problema è il moralismo, non i peccati nè i reati che uno possa aver compiuto. spero che il direttore senta il bisogno di spiegare, di chiedere scusa, comunque di reagire dimostrando di non aver paura della verità. Chi, se non il direttore dei massimi organi d'informazione cattolici dovrebbe AMARE la Verità?
Il problema non è dei cattolici o dei lettori, che al massimo smetteranno di leggere Avvenire, il problema è suo, il moralismo non porta a nulla.