giovedì 27 agosto 2009
Tra dieci giorni, la visita pastorale di Benedetto XVI a Viterbo all’insegna della devozione alla Vergine e a Santa Rosa (Radio Vaticana)
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Tra dieci giorni, la visita pastorale di Benedetto XVI a Viterbo all’insegna della devozione alla Vergine e a Santa Rosa
Cresce l’attesa nel diocesi viterbese per la visita di Benedetto XVI, il prossimo 6 settembre.
Nella mattinata, il Pontefice celebrerà una Messa in Valle Faul a Viterbo, quindi nel pomeriggio sarà a Bagnoregio per venerare la reliquia di San Bonaventura. Momenti particolarmente significativi della giornata del Papa a Viterbo saranno le visite al Santuario di Santa Rosa e al Santuario della Madonna della Quercia. Proprio sulla devozione dei viterbesi per la Vergine, Antonella Palermo ha raccolto il commento di don Flavio Valeri, responsabile del Comitato organizzatore della visita pastorale:
R. - La Madonna della Quercia è una immagine molto cara alla comunità viterbese: dipinta su una tegola, fin dall’inizio questa immagine fu collocata su una quercia - ecco perché è chiamata la “Madonna della Quercia” - e fin dall’inizio i viterbesi la venerarono moltissimo anche per i prodigi che si andavano moltiplicando attorno a questa venerata immagine. Poi, nel corso dei secoli, lì fu costruito il grande Santuario che ancora oggi è meta di pellegrinaggi, in modo particolare la seconda domenica di settembre quando i viterbesi si recano in pellegrinaggio per rinnovare il patto d’amore tra la città e la Madonna.
D. - Parliamo di Santa Rosa. Proprio nei giorni immediatamente precedenti la visita del Papa, si rinnoverà una tradizione che ogni anno richiama moltissimi viterbesi e non solo: la cosiddetta “macchina di Santa Rosa” e il corteo storico che l’accompagna...
R. - Sì, anche verso Santa Rosa i viterbesi hanno un culto grandissimo, un affetto e un amore indescrivibili, che si manifesta in modo particolare nei primi giorni di settembre quando la città ricorda la traslazione del corpo incorrotto della Santa dalla chiesina di Santa Maria in Poggio al Monastero delle Clarisse, dove tuttora è custodito il corpo incorrotto della nostra Patrona. Il 3 settembre, alle ore 21, viene trasportato questo magnifico campanile, alto 30 metri, portato in spalla da 100 uomini che vengono chiamati “i facchini di Santa Rosa”, e che ricorda - appunto - la traslazione del corpo incorrotto. Le monache dei 12 monasteri di clausura pregheranno assieme al Papa nel Santuario della Madonna della Quercia, quindi sarà nel primo pomeriggio questo incontro di preghiera. Le monache si ritroveranno ancor prima dell’arrivo del Papa proprio per pregare secondo le sue intenzioni. Dopo questo incontro, il Santo Padre partirà per Bagnoregio ed avrà una visita privata alla con cattedrale di San Nicola, dove si conserva l’unica reliquia al mondo di San Bonaventura, il suo braccio.
D. - Come vi state preparando a questa visita?
R. - Noi abbiamo iniziato la preparazione spirituale immediatamente dopo che il nostro vescovo, mons. Lorenzo Chiarinelli, l’8 dicembre scorso ha dato ufficialmente l’annuncio della visita. Questa preparazione spirituale si basa su due punti. Il primo è la preghiera: il vescovo ha composto una bellissima preghiera che tutti i giorni, in tutte le chiese della diocesi, il popolo recita per prepararsi spiritualmente alla visita. Poi, un opuscolo creato dal Comitato organizzatore ha così dato il via anche alla preparazione di riflessione sul ministero di Pietro e sulla figura di San Bonaventura.
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