lunedì 21 settembre 2009

Il Papa preoccupato dalla diffusa tendenza all'odio e alla vendetta. Esorta alla "cultura del rispetto" (Pinna)


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Il Papa: "Se ciascuno, nel proprio ambiente, riuscisse a rigettare la menzogna e la violenza nelle intenzioni, nelle parole e nelle azioni, coltivando con cura sentimenti di rispetto, di comprensione e di stima verso gli altri, forse non risolverebbe tutti i problemi della vita quotidiana, ma potrebbe affrontarli più serenamente ed efficacemente" (Angelus)

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Esorta alla "cultura del rispetto"

Il Papa preoccupato dalla diffusa tendenza all'odio e alla vendetta

Elisa Pinna

ROMA
Benedetto XVI, nel suo ultimo Angelus estivo a Castelgandolfo, si è detto preoccupato per la «diffusa tendenza all'aggressività, all'odio e alla vendetta», ha esortato a «disintossicarsi dalle scorie della menzogna e dell'egoismo», e invitato i giornalisti a promuovere la cultura del «rispetto» e del «dialogo».
Sembrava quasi che parlasse delle attuali vicende italiane, anche se in realtà il suo era un discorso di più ampio respiro, rivolto al mondo contemporaneo. E l'appello sui media si indirizzava alla Polonia, dove si celebrava ieri la Giornata delle comunicazioni sociali.
Di certo, Ratzinger ha voluto attualizzare al massimo un passo delle sacre scritture, la Lettera di San Giacomo, in cui l'apostolo esalta il valore della sapienza e della verità contro le menzogne. «Ai nostri giorni, forse anche per certe dinamiche proprie delle società di massa, si constata non di rado un carente rispetto della verità e della parola data, insieme ad una diffusa tendenza all'aggressività, all'odio e alla vendetta», ha spiegato il Papa.
«Se ciascuno, nel proprio ambiente – ha proseguito – riuscisse a rigettare la menzogna e la violenza nelle intenzioni, nelle parole e nelle azioni, coltivando con cura sentimenti di rispetto, di comprensione e di stima verso gli altri, forse non risolverebbe tutti i problemi, ma potrebbe affrontarli più serenamente ed efficacemente».
Da qui l'esortazione a disintossicarsi dalle «scorie della menzogna e dell'egoismo». «Questo – ha spiegato – vale per tutti, ma, in primo luogo, per chi è chiamato ad essere promotore e "tessitore" di pace nelle comunità religiose e civili, nei rapporti sociali e politici e nelle relazioni internazionali».
Poi, nei saluti ai vari gruppi nazionali, è arrivata, sotto la forma cortese di un auspicio, la sua esortazione ai giornalisti. «Auguro a tutti gli operatori nel settore delle comunicazioni sociali di propagare una cultura del rispetto, del dialogo e dell'amicizia», ha detto salutando un gruppo di esponenti dei mass media cattolici polacchi arrivati in pellegrinaggio a Castelgandolfo.
Con l'Angelus, il Papa si è accomiatato, per quest'anno, dai fedeli della cittadina laziale sul lago di Albano. Sabato prossimo, ha ricordato lui stesso, volerà nella Repubblica Ceca (Praga, Brno e Stara Boreslav), ovvero «nel cuore dell'Europa, per ricordare a quella Nazione e a tutto il continente l'importanza di ritrovare la fede e la speranza cristiane. In Italia tornerà il 28 settembre.

© Copyright Gazzetta del sud, 21 settembre 2009

La grandezza di Benedetto XVI sta proprio nel sapere attingere alle parole delle Sacre Scritture per poi rapportarle ai nostri giorni.
L'ha fatto centinaia di volte
.
R.

1 commento:

Lapis ha detto...

sì, grazie a lui possiamo vedere come le parole delle Sacre Scritture siano davvero eterne, senza tempo perché per ogni tempo.
Che Dio lo benedica e lo protegga sempre.