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Quella mano che plana e si risolleva.
Ricorda le movenze del direttore d’orchestra o del pianista.
(nm)
E’ un’immagine che, il 6 settembre, si è impressa nella memoria di una moltitudine, delle decine di migliaia di viterbesi e bagnoresi che, assiepati lungo il percorso, si sono protesi verso il Papa. La sua mano, allungandosi verso le mani, le teste (quelle degli anziani, dei bambini, da carezzare) sembrava planare e, nel momento stesso in cui sfiorava, già si ritraeva, per sollevarsi nel gesto del saluto.
Una mano da direttore d’orchestra o, meglio, da pianista. Visto che, nel relax del Papa, c’è, notoriamente, il pianoforte (l’amato Mozart, soprattutto). Planare.
Quella mano lunga, bianca, affusolata, scende appunto dall’alto. Aleggia. Diodati, quando tradusse le prime parole della Bibbia, “e lo spirito di Dio aleggiava sulla distesa delle acque”, si riferì al movimento degli uccelli “quando planano”.
Le mani sono, per un uomo, lo strumento principe con cui opera. Il Papa, con i gesti della sua mano, ha portato conforto. C’è stato chi, il momento della benedizione e della carezza, l’ha atteso per anni. E per anni, quando cominceranno a comprendere, lo ricorderanno i bambini.
© Copyright Corriere di Viterbo, 8 settembre 2009 consultabile online anche qui.
3 commenti:
Benedetto XVI è tutto bellezza e dolcezza. Le mani sembrano suonare quando salutano e le braccia alzate e allargate abbracciano gioisamente tutto il mondo.
Loda il Signore con tutto se stesso. Chi si accorge che è un uomo di 82 anni? E' tutto luce!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Anonimo condivido e sottoscrivo!
Avete ragione cari amici. Infatti, rimango sconcertata quando ci sono persone che si ostinano a vedere in Benedetto XVI durezza di cuore e distanza.....!
Mi rendo conto allora di quanto il loro cuore sia duro e cechi i loro occhi!
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