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Il richiamo del Papa ai vescovi: quell'invito a cambiare rotta che parte da lontano. La straordinaria analisi di Tornielli
Paolo VI secondo Tornielli: ne parlano Letta e Riccardi
di Redazione
Il sottotitolo recita «L’audacia di un Papa».
E il nuovo libro di Andrea Tornielli, vaticanista del nostro giornale, è dedicato a uno dei pontificati meno considerati (ma a torto) dagli studiosi di storia della Chiesa cattolica. Si tratta di papa Montini che salì sul soglio di Pietro con il nome di Paolo VI nel ’63. In uno dei periodi più difficili della Guerra Fredda e della tirannia delle ideologie materialiste.
Paolo VI (Mondadori) verrà preesentato questo pomeriggio dal cardinale Attilio Nicora, insieme con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio nella sede dell’Ambasciata italiana presso la Santa Sede (viale delle Belle Arti, 2). «Quello di Paolo VI - spiega Tornielli - è un pontificato oggi dimenticato. Schiacciato tra “regni“ del popolarissimo Giovanni XXIII e del grande Giovanni Paolo II, il suo quindicennio (1963-’78, ndr) alla guida della Chiesa nell’immaginario collettivo rimane come una parentesi. Ribattezzato “Paolo mesto” e “papa amletico”, perché considerato incerto.
Ma merita questa fama?» Tornielli attraverso documenti inediti e testimonianze dirette ricostruisce la sua intera esistenza, sottolineando il suo contributo per la riforma della Curia romana e per la sua apertura al dialogo ecumentico.
© Copyright Il Giornale, 15 settembre 2009 consultabile online anche qui.
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