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9 commenti:
Dunque, tiriamo le somme: all'epoca dei bus con la famosa frase dell'UAAR l'unico risultato che si ottenne fu una fiera "pubblicità" a favore di Dio e le proteste unanimi dei genovesi. Oggi, a proposito della sentenza sul crocefisso nelle aule scolastiche, le voci a favore di quella sentenza sono davvero minoritarie e il risultato più evidente è che la maggior parte degli italiani, ma anche l'UE, a quanto pare, si sono indignati e sono tre giorni che non si fa altro che parlare del Crocifisso, del suo valore, della sua importanza per l'occidente e oltre ..., sicchè, se qualcuno, finora, fosse riuscito ad ignorarlo e a non accorgersi che nell'aula dei suoi figli ancora ce n'è uno,adesso proprio non può più fare a meno di accorgersi della Sua presenza non solo fisica (che è il minimo). Scusate la banalità, ma mi sembra che il vecchio proverbio "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi" ci calzi proprio bene. solo, ci serva davvero di lezione ... bisogna stare sempre in guardia. Maria Pia
Eh si, il diavolo proprio non sa fare i coperchi, come pare. Ma... l'anticristo non scherza. Si consideri la fine di questo racconto;
http://www.storialibera.it/testi/il_racconto_dell_anticristo.html
Scusa Maria Pia, vorrei darti ragione ma purtroppo la cosa non è così semplice.
Ormai la gente si appassiona ai vari temi in modo molto fugace.
Si accendono grandi fuochi di Paglia. Scoppiano le indignazioni che durano al massimo una settimana e poi nessuno si ricorda più di niente.
Facciamo subito una prova: ti dice qualcosa la parola "Beslan"? Ci devi pensare! Se però non sei più giovanissima e ti dico "Alfredino" o "Vermicino" sono sicura che ti vengono subito i brividi.
Il sistema mediatico e comunicativo è cambiato ed oggi è tale che non lascia il tempo di far elaborare e radicare le emozioni in modo da trasformarle in reali esperienze.
Ok, veniamo ad oggi. Ora sappiamo che in Italia la gente si appassiona per la difesa del Crocifisso. Bello! Settimana prossima il tema andrà calando e poi non ne parlerà più nessuno. Rimarrà però la sentenza e tanti insegnanti e presidi toglieranno il Crocifisso e nessun genitore potrà protestare.
In Lombardia è già avvenuto un po' dappertutto con i Presepi e con le festività Cristiane.
Se i Cristiani non sono capaci di trasformare l'indignazione in azione, vincono gli altri.
Sam sono perfettamente d'accordo con quanto dici, e non credo certo che domenica le chiese saranno piene di tutti quelli che oggi si indignano, però ritengo che il fatto che se ne parli sia comunque positivo e siccome il Signore parla al cuore dell'uomo nei modi più impensati non è detto che da questo episodio non ne derivi la conversione di qualcuno. quanto a togliere i crocefissi dalle aule, non so. sicuramente qualche zelante prof laicista si impegnerà strenuamente col pretesto del rispetto delle regole e di tutte le pseudo motivazioni della sentenza, ma, ad esempio, su La Stampa di oggi c'è un bell'articolo proprio sulla scuola veneta da cui la questione è partita, dove sembra che nessuno abbia intenzione di osservare la sentenza. maria Pia
dunque chi è critico con i cattolici è mosso dal demonio?
un conto è criticare i cattolici, a volte criticabilissimi, un altro è voler far sparire Gesù Cristo dalla storia. E' l'idea ad essere diabolica e chi liberamente la fa sua, fa il gioco del diavolo. Mi guarderei bene dal chiamare qualcuno indemoniato, in qualsiasi caso. maria pia
Non chi è critico con i cattolici. Dipende dai modi e dalle intenzioni. Anche noi cattolici spesso siamo critici con i cattolici.
Ma chi fa battaglie contro i Crocifissi certamente sì:
più o meno consapevolmente si fa strumento del demonio.
Si dice "LA settimana prossima", con l'articolo davanti.
Luca
Non capisco per quale motivo chiedere che in un ufficio pubblico non ci siano simboli religiosi sia scandaloso.
Perché se vado a scuola devo trovarmi davanti un simbolo religioso, per di più di una religione in particolare? Se esiste la libertà di religione, cioè la libertà di professare la religione che si preferisce (e quindi anche nessuna), perché nei luoghi comuni, collettivi, ci deve essere il simbolo di una parte soltanto?
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